Al Museo di Brisighella sara' allestita una mostra con sculture storiche di Nagasawa, con pezzi a partire dagli anni Settanta, mentre nella sala-video saranno proiettati video documentario su alcune installazioni ambientali famose di Nagasawa. L'artista inoltre ha creato un percorso attraverso questo splendido borgo medioevale, composto da tre grandi installazioni.
L'Assessorato alla Cultura di Brisighella e il Circolo degli Artisti di Faenza presentano un evento artistico di installazione ambientale che ha come protagonisti l'artista giapponese HIDETOSHI NAGASAWA e l'antico paese di Brisighella, vicino a Faenza.
Nagasawa ha creato un percorso attraverso questo splendido borgo medioevale, composto da tre grandi installazioni. Opere che si legano al territorio come idee e materiali, che sono nate dalle impressioni ed emozioni tra luogo, gente e artista.
Si comincia dal sagrato della Chiesa di San Francesco, che ospita i muri di una casa di due ambienti, fatti di blocchi scolpiti a mano di bianchissimo gesso. Un materiale tipico della zona, ricco di briciole di minerale luminoso, che anima un ambiente puro e rarefatto. Si prosegue poi per la Via degli Asini, una piccola strada medioevale coperta sopra da una volta e lateralmente dalle pareti dei palazzi, decorate da sequenze di archi. Proprio negli spazi dei sottarchi Nagasawa ha creato degli interventi con fogli d'oro zecchino, superfici preziose che cercano di catturare e riflettere i primi raggi del sole all'alba. Infine all'interno della Cappella del Suffragio si erge un'aerea struttura a incastro, di tubi di metallo dalla sezione quadrata, senza alcuna saldatura, che regge due grandi piatti in ceramica smaltati color nero, colmi d'acqua.
Hidetoshi Nagasawa, nato in Manciuria da genitori giapponesi, lavora dalla fine degli anni Sessanta, quando arrivò a Milano dopo un lungo viaggio in bicicletta nel 1966.
Oggi è un artista di fama internazionale, che ha esposto a Kassel per la nona edizione di Documenta nel '92, alla Biennale di Venezia con partecipazioni nel '72, '76, '82, '88 e una personale nel '93 nel Padiglione Italiano, alla Fondazione Mirò di Palma di Mallorca, al Museo Mito in Giappone, al PAC di Milano, alla GAM di Bologna, a Villa delle Rose di Bologna, a Fiumara d'Arte a Messina. Le sue opere sono esposte in numerose collezioni pubbliche e private internazionali, così come le sue installazioni permanenti all'aperto.
"Il dovere di ogni artista è di rispettare il luogo dove interviene, non disturbando la gente e il territorio". Questo pensiero anima l'intervento installativo che Hidetoshi Nagasawa ha creato nell'antico paese di Brisighella, a una decina di chilometri da Faenza. Tre opere che si inseriscono armoniosamente per vie e spazi di questo splendido borgo medioevale. Lavori nati da sopralluoghi dell'artista giapponese, dalle emozioni che hanno suscitato in lui materiali e atmosfere di Brisighella, mescolate a un vissuto personale che fonde cultura orientale e occidentale.
Si arriva in paese e si lascia la macchina per iniziare una passeggiata alla scoperta degli interventi di Nagasawa, collocati in tre luoghi di un ideale percorso. Ma il punto di partenza è la raccolta di sculture storiche allestita all'interno del Museo "G. Ugonia" di Brisighella, in via Porta Gabalo 6. Un salto nel passato artistico di Nagasawa, con cinque opere a partire dagli anni Settanta. Sculture mimetizzate in mezzo a dipinti e manufatti d'arte dal periodo paleocristiano al Novecento, oggetti preziosi di arte sacra ma anche di uso quotidiano, che fanno da scenario a pezzi storici dell'Artista.
Al primo piano due stanze contigue contengono "Colonna" del 1972, strutturata da undici segmenti di marmi diversi in fila, con i colori che sfumano in una tavolozza cromatica, delineando una linea mossa, quasi un serpente minerale, e poi il sasso fratturato composto da pietra e bronzo di "Un'altra metà " sempre del '72. In una vetrina, in mezzo ad antichi calici, ostensori e turiboli, brilla alla luce "L'Oro di Ofir" del '71 con le due forme di metallo purissimo a 24 carati, che riproducono l'interno delle mani chiuse dell'Artista. Un'opera famosa nata dalla suggestione di una lettura biblica, in cui si narra che Salomone, re di Gerusalemme, mandò a prendere l'oro più prezioso del mondo, quello di un lontano luogo chiamato Ofir, per farne dono alla bella Regina di Saba.
Al secondo piano si trova invece "Vespero" del '99, un totem composto da un solido geometrico di marmo nero, che sorregge un grande masso di pietra, alloggiato all'interno di una vasca di metallo piena di acqua purissima. Infine "Tegola" del '77, una spessa mattonella di gesso che porta impressa l'impronta della mano di Nagasawa, colta nell'atto di chiudere le dita verso il palmo, in una strisciata sul morbido materiale.
Catalogo disponibile.
Museo "G. Ugonia" - via Porta Gabalo 6 - Brisighella - Tel. 0546 85777
Ufficio stampa : Olga Gambari 0348/6974561; tel/fax 011/8998855
Informazioni : Circolo degli Artisti 0546/680707