Un confronto fra stilemi, poetiche e tecniche espressive. Luca Bertolo presenta una serie di opere dal titolo "D'apre's", nate da fotografie risalenti agli anni 30 che si traducono sulla tela come evento pittorico. Chiara Camoni presenta il video "Mefite", realizzato con la collaborazione del fotografo Salvatore Esposito. Vanessa Chimera presenta "Max Factor", un'installazione site-specific che vede scolpita su una parete un'immagine pornografica stilizzata che ricorda la lavorazione del pizzo.
Luca Bertolo, Chiara Camoni e Vanessa Chimera
Sabato 21 gennaio 2006 S p a z i o A contemporanearte apre la programmazione per
l'anno 2006 con le personali dedicate a tre artisti italiani, Luca Bertolo, Chiara
Camoni e Vanessa Chimera, nell'ambito del ciclo di mostre: TreStanzeSpazioA.
Come per l'inaugurazione precedente, dal titolo si evince l'intento stesso del
progetto: proporre in tre "stanze" - tre spazi espositivi attigui della galleria -
il lavoro di tre artisti contemporanei. Tre, come numero perfetto e necessario per
un confronto fra stilemi, poetiche e tecniche espressive. Pittura, video e
fotografia, installazioni, dunque: Bertolo, Camoni, Chimera.
Cio' che unisce gli artisti ed i lavori presentati in questa mostra TrestanzeSpazioA
e' l'unicita' della ricerca e delle proposte con cui affrontano tematiche culturali e
sociali espresse, poi, in linguaggio visivo.
Luca Bertolo (Milano, 1968) non e' solo un pittore nel senso tradizionale del
termine, ma continuamente si interroga sulla pittura come sistema di codici
linguistici, su come essa possa riformularsi come medium in rapporto alle altre
tecniche artistiche. Da una parte un approccio creativo istintivo, dall'altra una
tendenza alla sintesi che e' frutto di pensiero e controllo razionale. Negli ultimi
due anni, l'artista si confronta con la fotografia, non in quanto riproduzione
aderente al reale, ma come documento storico da estraniare dal suo significato,
rendendolo campo di azione della pittura.
Per la mostra presenta una serie di opere recenti dal titolo "D'apre's" (2005) nate
da fotografie risalenti agli anni Trenta, le quali, pur rappresentando fatti e
persone che rivestono un'evidente importanza esistenziale per l'artista, si
traducono sulla tela come evento pittorico in se'. Lo stesso stato di bozza e la
presenza dello spazio bianco attorno al soggetto amplificano il senso di domanda e
di possibilita', con le quali il pittore si rivolge allo spettatore.
L'artista vive e lavora sulle colline di Pietrasanta e Milano
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Chiara Camoni (Piacenza 1974 ) affronta i temi del tempo e dell'identita',
coinvolgendo spesso altre persone - per esempio la propria nonna in diversi progetti
- nel processo di ricerca e di elaborazione, adoperando le tecniche piu' varie, dal
disegno alla scultura, dal video alla fotografia. Importante per lei e' il lavoro in
tutto il suo percorso dall'idea all'opera finita: quest'ultima e' sempre carica di
una storia, nasconde una narrazione che e' l'esperienza esistenziale e relazionale
dell'artista con la persona che sceglie di coinvolgere.
Per la mostra a SpazioA presenta un video, "Mefite" (2005), realizzato con la
collaborazione del fotografo Salvatore Esposito. L'opera si configura come work in
progress ed e' stata presentata in una prima versione alla collettiva "Aperto per
lavori in corso", curata da Francesca Pasini, al PAC di Milano lo scorso ottobre. In
questa occasione l'artista ne realizza una seconda versione. Il soggetto e' un luogo
straordinario tra Napoli ed Avellino, dove i gas fuoriescono dalla terra,
mescolandosi con acqua e fango, creando un'atmosfera irrespirabile e velenosa. Un
limbo tra vita e morte, che anticamente era considerata la porta di accesso agli
inferi.
Appartenente allo stesso progetto e' "Beauty" (2005), una collana di
cristalli di mefite. Sempre con la collaborazione di Esposito, Camoni espone delle
fotografie a colori dalla serie "Organic"(2005) dove l'architettura del passato
ancora in rovina rivive nelle esigenze e assurdita' del contemporaneo.
L'artista vive e lavora a Piacenza e Milano.
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Vanessa Chimera (Udine, 1971) nel suo lavoro volge lo sguardo alla societa' e alle
sue contraddizioni, dove spesso la sua riflessione e l'introspezione si scontrano
con i miti sostenuti dai mezzi di comunicazione di massa. La lentezza assume per lei
un valore riacquisito perche' permette una prima riconciliazione con il proprio io e
la possibilita' successiva di una comunicazione con l'altro, che si traduce in molte
occasioni di azioni performative.
Per la mostra presenta "Max Factor" (2005), un'installazione site-specific che vede
scolpita su una parete un'immagine pornografica stilizzata, che ricordi la
lavorazione del pizzo. Dalla constatazione di una societa' preda del
consumismo,dell'affarismo e del mito della velocita' e dell'efficienza, l'artista
oppone una visione edulcorata della pornografia, specchio e simbolo della societa'
contemporanea, attraverso segni che rimandino alla realta' domestica e quotidiana,
dai ritmi lenti e naturali. Parallelamente l'artista propone versioni di piccole
dimensioni dello stesso soggetto, pezzi unici di carta tagliati a mano. L'artista
vive e lavora a Bologna
Inaugurazione: 21 gennaio 2006
S p a z i o A contemporanearte
Via Modenese, 165 - Pistoia
Orario: dal martedi' al venerdi' ore 16,00 - 19,30 sabato e festivi su appuntamento