Libreria Agora
Torino
Via Santa Croce 0/E
011 835973
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Filippo Del Vita
dal 17/1/2006 al 27/2/2006
Lun, h 15.30-19.00; Mar-Sab, h 9.30-13.00

Segnalato da

Libreria Agora' di Rosalba Spitaleri



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Filippo Del Vita



 
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17/1/2006

Filippo Del Vita

Libreria Agora, Torino

Foro preistorico. 23 fotografie, colori, 30x30, ottenute con un foro stenopeico di legno usando pellicole Fuji, 100 iso e realizzate tra Firenze, Torino, Cecina, Aosta e Buenos Aires.


comunicato stampa

Foro preistorico

Ventitre fotografie, colori, trenta per trenta, ottenute con un foro stenopeico di legno usando pellicole Fuji, cento iso e realizzate tra Firenze, Torino, Cecina, Aosta e Buenos Aires.

Quando ero ancora uno studente, due anni fa, ci venne presentato un progetto della citta' di Firenze, di fotografare le sue zone periferiche. Ad ognuno di noi, venne affidata una zona, la mia era caratterizzata dall¹ingresso del fiume Arno in citta'.

Arrivato sulla zona designatami, ai miei occhi si presento' una scena irreale per Firenze: poche abitazioni, nessun negozio, neanche un turista. Si trattava del classico lungo fiume dove passare qualche domenica primaverile, facendosi coccolare dai primi timidi raggi di sole.

Per giorni, ho vagato in quelle zone senza combinare niente, poche fotografie, nessuna idea, pensai allora che avrei potuto io cambiare qualcosa, creare un mondo tutto mio da quel niente che mi circondava. Osservando bene l¹ambiente circostante, non vedevo piu' il lento scorrere del fiume, non piu' i canali di scolo dell¹acqua, non piu' erbette e piccoli arbusti, al loro posto, magicamente, erano apparse pozze paludose e stagnanti, caverne scavate su gigantesche rocce cresciute in altezza in seguito ad immani terremoti dovuti allo spostamento di enormi placche sotterranee, enormi foreste formate da alberi di un mondo lontano e perduto. Non trovavo piu' rane che al mio passaggio schizzavano in acqua, non piu' formiche disposte su colonne e dedite al loro interminabile lavoro, non piu' lente lumache esposte alla continua minaccia di essere calpestate.

Focalizzando meglio gli ambienti, ero io, ora, a dovermi immobilizzare, affascinato ed impaurito dal lento passaggio di un immane Apatosauro che ad ogni suo passo provocava scosse telluriche, io, a nascondermi dietro una roccia, sperando di non essere visto da bizzarre creature dalla doppia bocca e, di conseguenza, dalla doppia ferocia, io a correre per sottrarmi all¹agguato di un gruppo di strani carnivori apparsi improvvisamente dalla fitta vegetazione. Da allora, non ho piu' smesso di fuggire, ogni mio spostamento, per lavoro o per svago, e' stato accompagnato da certi incontri ravvicinati.

Quasi tutti i personaggi usati, sono giocattoli sopravvissuti alla mia infanzia, e, non avendo fratelli, sono passati direttamente alla mia eta' adulta. Usandoli, piu' di una volta, ho avuto numerosi flashback, mi sono ricordato, infatti, di episodi divertenti e ormai lontani: i vecchi amici, le scampagnate con la famiglia, i pianti di quando dovevo smettere di giocare per andare a dormire, l¹ora della merenda, l¹attesa di Babbo Natale. Mi ricordo che, quando leggevo sulla rigida plastica ³made in Hong Kong² ero sollevato, immaginavo, allora, un paese lontano, dove si producevano solamente giocattoli, dove tutti i bambini erano felici e possedevano tanti balocchi, dove la fantasia senza confine era padrona delle regoleŠin poche parole il paese delle meraviglie; oggi quando leggo ³made in China², provo sensazioni completamente differenti.

La scelta del foro stenopeico, e' motivata tecnicamente dalle sue innate caratteristiche di appiattimento della profondita' di campo e dalla cancellazione di ogni regola prospettica, cio' ha permesso l¹incremento dell¹effetto magico e misterioso di ogni singola immagine, sassolini diventano rocce, ramoscelli si tramutano in colossali fusti, pozzanghere in laghetti, giocattoli di cinque centimetri in bestie di oltre sei metri di altezza.

Il mio concetto di foro puo' essere visto sotto vari aspetti, una toy camera, per la sua ³non professionalita'², per l¹assenza di un obiettivo o per la sua presunta semplicita' di utilizzo, ma soprattutto come la preistoria della fotografia, divenendo cosi', il mezzo piu' adatto per un mondo cosi' arcaico.
Filippo Del Vita

Inaugurazione: 18 gennaio

Libreria Agora
Via Santa Croce 0/E - Torino
Orari: lunedi' 15,30-19.00; martedi'-sabato 9,301-3.00

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