Museo del Settecento Veneziano ''Ca' Rezzonico''
Venezia
Dorsoduro, 3136
041 2410100
WEB
Pietro Longhi disegnatore
dal 26/1/2006 al 16/4/2006
10/17 (biglietteria 10/16) fino al 31.III; 10/18 (biglietteria 10/17) dal 1.IV - chiuso martedi'
041 5209070
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Musei Civici Veneziani - Marketing e Comunicazione




 
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26/1/2006

Pietro Longhi disegnatore

Museo del Settecento Veneziano ''Ca' Rezzonico'', Venezia

Una selezione, quella proposta dalla mostra di Ca’ Rezzonico, significativamente operata anche in base ai riferimenti con la celeberrima esposizione dei dipinti dei Longhi, che costituisce uno dei punti di forza del museo.


comunicato stampa

Dalle collezioni del Museo Correr

Pietro Longhi fu eccellente disegnatore. A tutt’oggi gli sono riferiti poco meno di centosettanta fogli, il cui nucleo di maggiore importanza, costituito da ben centoquarantacinque disegni, e' conservato al Museo Correr di Venezia, essendo stato acquistato dal fondatore dei Musei Civici Veneziani, l’abate Teodoro Correr, direttamente dalle mani del figlio del pittore, Alessandro. Una ricca e splendida selezione e' quella proposta dalla mostra di Ca’ Rezzonico, significativamente operata anche in base ai riferimenti con la celeberrima esposizione dei dipinti dei Pietro, che costituisce uno dei punti di forza del museo ed e' ospitata proprio nella sala accanto a quella in cui la mostra e' allestita.

Pietro disegna quasi esclusivamente col carboncino o con la matita tenera, su una carta grezza per lo piu' di colore gialliccio. Utilizza poi il gessetto bianco per lumeggiare i contorni delle figure e in qualche caso ricorre anche a sfumature e a ritocchi col carboncino per creare effetti pittorici simili a quelli ottenuti col pastello; il suo segno grafico e' spezzettato, ma preciso, e scorre agilmente sulla carta delineando rapidamente le forme. Le figure e gli oggetti sono costruiti con analitica precisione, curando ogni dettaglio, come conferma anche la presenza in molti fogli di scritte volte a ricordare, al momento della realizzazione del dipinto nello studio, i colori degli abiti e altri particolari. Si tratta infatti, sempre, di opere preparatorie dei dipinti, tuttavia “nella loro prospettiva di sperimentazioni continue ed attente d’apres nature … riconquistano la indipendenza che e' connaturata ad ogni creazione di poesia" (T. Pignatti).

E' l’ “attitudine al vero" la caratteristica peculiare dell’arte di Pietro Longhi (Venezia 1701-1785). Dopo esperienze di genere diverso, a partire dalla fine del quarto decennio del ‘700 si dedica a rappresentare i momenti della vita dei veneziani, fuori e dentro i palazzi. Il successo e' straordinario, come dimostrano i nomi altisonanti dei suoi aristocratici committenti: dai Sagredo ai Mocenigo, dai Grimani ai Querini ai Pisani e molti altri: in pratica, il gotha delle famiglie di antica nobilta', non escludendo peraltro alcuni “nuovi nobili" - ma soprattutto nuovi ricchi.

Un successo che si spiega non solo con la novita' del genere praticato dal Longhi, ma anche con l’eccellenza della sua pittura. Fortemente legato alle istanze illuministe, recupera pero' i modi espressivi propri dei maestri maggiormente legati alla grande decorazione o al ritratto rocaille, consentendo la convivenza e la compenetrazione tra tradizione e novita', attenzione al passato e apertura verso una cultura rinnovata, di respiro europeo. Nel comune interesse illuminista verso la narrazione del vero, il veneziano Longhi (e con lui Canaletto) partecipa- sia pur con differenza di intenti e di attitudini- alla stessa cultura di altri grandi artisti europei, da Watteau a Chardin, fino a Hogarth. Nella sua lunga vita- morira' l’8 maggio del 1785- si lega d’amicizia ad alcuni dei personaggi maggiormente interessati all’innovazione della societa' veneziana come Gaspare Gozzi o Carlo Goldoni, che gli dedica il famoso sonetto “Longhi, tu che la mia musa sorella / chiami del tuo pennel che cerca il vero", ad indicare la medesima volonta' di narrare, con gli strumenti espressivi a ciascuno piu' consoni, la realta': quindi non piu' le maschere della Commedia dell’Arte nelle commedie goldoniane, non piu' gli eroi della storia e della mitologia nelle telette longhiane.

Inaugurazione: venerdi' 27 gennaio 2006

Sede: Ca’ Rezzonico - Museo del Settecento veneziano
Dorsoduro 3136 - Venezia

Orario: 10/17 (biglietteria 10/16) fino al 31.III; 10/18 (biglietteria 10/17) dal 1.IV - chiuso martedi'

Biglietti:
Intero: euro 6,50
Ridotto: euro 4,50
studenti * dai 15 ai 29 anni; accompagnatori (max. 2) di gruppi di studenti; cittadini U.E. ultrasessantacinquenni; personale* del Ministero per i Beni e le Attivita' Culturali; titolari di Carta Rolling Venice
Gratuito:
residenti nel Comune di Venezia; bambini 0/5 anni; portatori di handicap con accompagnatore; guide autorizzate; interpreti turistici che accompagnino gruppi; capigruppo (gruppi di almeno 21 persone previa prenotazione); membri I.C.O.M

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