L'artista realizza un'opera site specific su uno dei temi a lui piu' congeniali: l'elemento religioso con la sua connotazione storico-sociale che caratterizza il Meridione d'Italia. Il titolo dell'opera "Impannellamento" allude all'azione di prendere un oggetto e di chiuderlo tra due pannelli, quasi fosse una forma di martirio.
Mostra personale
A due anni dall'intervento nel cortile di palazzo Capaccini con l'opera 3,24 mq (cella di Aldo Moro) la galleria Monitor e' orgogliosa di presentare la seconda personale di Francesco Arena (Mesagne, Brindisi, 1978). Per il nuovo intervento all'interno dello spazio espositivo l'artista realizzera' un'opera site specific su uno dei temi a lui piu' congeniali: l'elemento religioso con la sua connotazione storico-sociale che caratterizza il Meridione d'Italia.
''Ogni paese ha il suo santo patrono e la sua festa patronale. Durante queste feste le strade vengono decorate da luminarie che trasformano e surrealizzano il volto del luogo'' suggerisce lo stesso artista. ''Le luminarie sono architetture effimere e nomadi che vagano da un santo all’altro, sono la faccia della festa, sono una manifestazione di fede e un auspicio, un dono che gli abitanti offrono al santo e a se stessi.
L’arco di luce che durante la festa e' installato per strada a segnalare un nuovo varco, un punto di passaggio, la porta e l’insegna nelle quali la fede si mischia alla credenza, e' un segnale che conduce al bivio dove il martirio trasforma l’uomo in santo e la vita terrena attraverso la passione diventa culto degli altari e dei reliquiari.'' Un pezzo del corpo della festa, un arco largo quattro metri e alto due e mezzo, perfettamente funzionante, con duecentocinquanta lampadine gialle accese, e' stato preso e sospeso tra due pannelli di multistrato di pino delle medesime dimensioni.
I pannelli nascondono completamente la due facce della luminaria, l’unica parte che possiamo vedere e' il perimetro della stessa da cui esce la luce dell’arco. Un frammento della festa e' cosi' posto in un reliquiario che lo conserva e lo nega contemporaneamente.
Il titolo dell'opera Impannellamento allude all'azione di prendere un oggetto e di chiuderlo appunto tra due pannelli, quasi fosse una forma di martirio.
La luminaria da festa patronale all’interno dei pannelli, stretta, soffocata, ma allo stesso tempo conservata, protetta, ancora in grado di svolgere in parte la sua missione illuminando, perde la propria bidimensionalita' decorativa e diventa un fascio di luce. Come il martirio preserva e santifica determinate figure partendo dalla storia del cristianesimo sino ai fatti odierni, cosi' la luminaria impannellata diventa un oggetto misterioso, esternamente un chiaro e caldo monolite con all’interno un frammento di luce, un’intercapedine nel muro delle cose.
Francesco Arena, Mesagne, Brindisi, 1978.
Tra le mostre piu' recenti segnaliamo: 2005 Extra Moenia, a cura di Giusy Caroppo e Achille Bonito Oliva, Castel del Monte, Andria; Carillon, Corporarte, curata da Antonella Marino, Showroom Calia, Matera; Arte all'Arte X, arte, architettura, paesaggio, -a+a Luciano Pistoi, Castello di Linari; Corso Superiore d'arti visive, a cura di Roberto Pinto, Anna Daneri, Fondazione Antonio Ratti, Como; Spazio Aperto, a cura di Dede Auregli e Chiara Pilati, Galleria d'Arte Moderna, Bologna.
http://www.francescoarena.com
Monitor
viale delle Mura Aurelie, 19 - Roma