SpaceRunner. Opera incentrata sulla distribuzione degli elementi grafici e segnici nello spazio, articolati sulla superficie del disegno a definire una qualita' precisa di spazialita' in divenire, in progressione. Parole, segni grafici, frammenti di testi musicali o marche sportive invadono la superficie cartacea relazionandosi tra i diversi piani di profondita'.
spaceRunner
La 41 artecontemporanea presenta per la seconda volta nei propri spazi una personale di opere su carta dell’artista Bartolomeo Migliore.
Migliore e' un artista la cui cifra stilistica e' fortemente riconoscibile nell’uso di un linguaggio segnico, strutturale e verbale, significante nell’assetto comunicativo come nell’indagine grafica di valenze estetiche e nel resoconto lessicale di una contemporaneita' metropolitana.
Nell’universo pittorico di Bartolomeo Migliore la parola diventa strumento di espressione, immagine, sintesi grafica di immediato impatto formale, caricandosi di nuove significazioni, sia sotto il profilo compositivo, estetico, sia per la rielaborazione semantica cui la sottopone l’artista introducendola in un nuovo processo di comunicazione. La scelta del linguaggio, in quanto mezzo deputato alla comunicazione, nello stesso tempo sottolinea e denuncia la precarieta' di questo e il suo deterioramento attraverso il consumo.
“Poiche' una parole e' un concetto, dipingere le parole significa riabilitarne il senso", amplificarlo" (Luca Beatrice)
Le parole e i colori che l’artista utilizza pervadono le sue opere di sonorita' metal, punk e dark, del rumore dell’universo musicale indipendente che Migliore rielabora costantemente, da bricoleur, per creare un nuovo linguaggio, grafico e sonoro insieme, realizzato sulla superficie bidimensionale della tela.
Secondo l’artista la pittura, in assoluto piu' rivoluzionaria e concettuale di ogni altro linguaggio, e' capace di evocare atmosfere e intensita' che gli altri mezzi, anche i piu' tecnologici, non riescono a ricreare.
spaceRunner
La mostra presenta una nuova opera spaceRunner, incentrata sulla distribuzione degli elementi grafici e segnici nello spazio, articolati sulla superficie del disegno a definire una qualita' precisa di spazialita' in divenire, in progressione, (in corsa…)
Alcune componenti linguistiche ricorrenti acquistano maggiore forza e stabilita', come la rondella metallica, tante volte disegnata, questa volta materialmente ricostruita a sfondare lo spazio di una carta che si dematerializza e svela il vuoto retrostante, oppure una scritta in rilievo, la cui plasticita' e' ben calibrata da un monocromatismo sapiente; questi elementi cardini dell’opera diventano pilastri strutturali del luogo designato tra i quali alcune frasi sfrecciano e attraversano lo spazio denso di un nero saturo.
Parole, segni grafici, frammenti di testi musicali o marche sportive, provenienti dall’universo privato dell’artista, invadono la superficie cartacea relazionandosi tra i diversi piani di profondita', capaci di comunicare nei richiami cromatici, nelle stratificazioni del colore e della parola, che ora si perde nello sfondo nero, ricoperta, riscritta, ora appare in primo piano, accecante, elemento timbrico e materico che sigla l’opera, definendo un’avanzata percettiva verso lo spettatore.
La W, simbolo costante nell’ultima produzione dell’artista, al seguito dell’occhio egizio, della stella,.. - firme ‘epocali’ all’interno dell’opera - diventa segno significante autoportante, incisivo, rotondo, aperto, e, al contempo, suggestione, evocazione nella mente dell’osservatore (quante le parole che in inglese iniziano per W inseribili nella coerenza linguistica e territoriale di Bartolomeo: world, wild, wall, words, weave, wind…).
Mantenendo alta la tensione sonora, interna alla costruzione dell’opera, il terreno linguistico e visivo da cui attinge l’artista sembra apparentemente allontanarsi da quello musicale per addentrarsi in quello sportivo: combinazione nella lingua inglese il verbo play e' ambivalente…
La stratificazione reale dell’opera corrisponde alla stratificazione percettiva che le sue componenti permettono, alla lettura, alle sonorita' e alle ambientazioni specifiche che essa e' capace di suscitare.
La semiologia di Migliore e' diretta, audace, di un’immediatezza concreta e vivida, capace di sprigionare lo spirito democratico e trasversale di un modo linguistico, spogliando l’operazione di qualsiasi analisi retorica del linguaggio.
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Annunciamo l’uscita in primavera, di Mono Logo, pubblicazione che affronta l’intera produzione grafica e pittorica dell’artista, analizzata nella prima tesi di laurea a lui dedicata, e completa di interventi critici:
- Mono logo, presentazione di Marco Meneguzzo
- Tra verbale e visivo: la sinergia di Migliore, testo a partire dalla tesi di laurea di Cinzia Curini, che spazia dalla biografia artistica completa ad un’analisi delle valenze semantiche, semiotiche, estetiche e strutturali della sua produzione.
- Dialogo con l’artista di Gabriella Serusi
I testi, bilingue - italiano/inglese - saranno accompagnati da immagini a colori e in b/n.
La monografia di Bartolomeo Migliore sara' pubblicata dalla Casa Editrice Eikonos - fondata a Milano nel 1986 da Marina Mojana - e sara' la prima, dopo dieci anni di inattivita', ad inaugurare la nuova serie di libri d'arte dedicata agli artisti emergenti e contemporanei italiani.
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Immagine: Bartolomeo Migliore, spaceRunner, 2006, acrilico e matita su cartone, cm 240 x 360
Inaugurazione giovedi' 16 febbraio 2006, dalle ore 12 alle 21
41 artecontemporanea
via Mazzini 41 - Torino
Orari galleria: dal martedi' al sabato dalle ore 16 alle 19,30. Mattino su appuntamento