Circolo Amantes
Torino
via Principe Amedeo, 38/a
011 8172427 FAX 011 8172427
WEB
Profumo di donna
dal 5/3/2001 al 19/3/2001
011 8172427 FAX 011 8172427
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Segnalato da

Roberto Tos




 
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5/3/2001

Profumo di donna

Circolo Amantes, Torino

Le fotografie di Patricia Leal emozionano per la loro dolcezza e poeticita'. In queste immagini a corpi nudi femminili si sovrappongono figure floreali a ricoprirne la pelle. Come in un processo di identificazione, in cui la pelle delle donne ritratte e la superficie profumata dei petali diventano una cosa sola, a suggerire piu' di una somiglianza, coincidenza o un'immedesimazione sinestetica.


comunicato stampa

"E il Paradiso? Esiste il Paradiso?"
"No, Signora, i vini dolci non li vuole più nessuno"
Eugenio Montale, Satura


Le fotografie di Patricia Leal emozionano per la loro dolcezza e poeticità. In queste immagini a corpi nudi femminili si sovrappongono figure floreali a ricoprirne la pelle. Come in un processo di identificazione, in cui la pelle delle donne ritratte e la superficie profumata dei petali diventano una cosa sola, a suggerire più di una somiglianza, coincidenza o un'immedesimazione sinestetica.

La nozione di poesia racchiude in sé una quantità di sfumature che, nella comune accezione del termine, sono andate in parte perdute, considerato che siamo stati abituati a considerare la poesia o la bellezza di un lavoro artistico come qualità poco attuali. Queste immagini hanno il coraggio, invece, di proporre un'idea di arte che ha da fare con questi concetti e proprio per questo appaiono interessanti, fresche e coinvolgenti.
Alla liricità delle immagini si affianca il loro contenuto fortemente sensuale, spesso senz'altro erotico, anche se sempre proposto in modo gentile e delicato.
E' espressa una sessualità vissuta in maniera profondamente femminile, amorosa e passionale oltre che romantica; senza mai cadere nello sdolcinato, ma sempre alla ricerca della completa identificazione tra mondo sognato e mondo reale.

Il corpo si nobilita attraverso il paragone con un oggetto naturale. Invece di riscoprire un'animalità che lo umilia o di meccanicizzarsi a favore di una visione fredda e troppo facile della persona, la sessualità è proposta in maniera naturale, antifreudiana: come identità personale profonda, intelligente e sensibile, persino romantica - ma non per questo meno maliziosa, seducente e passionale. Così l'istinto ritrova la sua propria e spontanea dimensione umana, viva, attraente e generosa, quella del gioco e del dono libero e gratuito.
Come la poeticità del corpo è assunta come naturale e naturalmente vera, senza bisogno di mediazioni concettuali, la sessualità è sentita come spontaneo e appassionato rivolgersi amoroso verso l'altro; in una dimensione di sogno in cui le difficoltà ordinarie della comunicazione, i sentimenti di alienazione, le distorsioni prodotte da ciò che la società massificata propone e impone nella quotidianità, semplicemente si annullano. Ad esse si sostituisce un'intuizione semplice e diretta.

Perciò queste fotografie seducono per il loro originale punto di vista, e si distinguono da altre manifestazioni artistiche perché vogliono ricordare l'esistenza di una realtà diversa e più pregnante, che va di pari passo e s'identifica con la sensibilità estetica e raffinata delle immagini.

Ma - o forse proprio per questo - il sentimento che queste figure ispirano è insieme di malinconia (per ciò che non c'è, nel senso che non si trova con tanta facilità, o non è proposto come desiderabile, all'interno della mentalità comune e modo di vivere quotidiano) e di giocosa consapevolezza, davvero tutta femminile; quella che, malgrado tutto, noi sappiamo benissimo, abbiamo sempre saputo che ciò che è "bello" semplicemente c'è. Ci aspetta ed è più reale di qualsiasi invenzione che nel mondo intorno a noi è data per vera.
La semplice coscienza, insomma, che la sensibilità, quando si fa reciproca capacità di accogliere e custodire, è forza. Che l'identità femminile (o forse semplicemente umana) è sempre stata e può ancora avere il coraggio di essere forte della sua debolezza; che non c'è forza maggiore di questa debolezza e di questo sentimento languido, sensuale e tranquillo.
Testo a cura di Maria Cristina Strati


Inaugurazione: Martedì 6 marzo 2001 ore 19.00
Orario: dal lunedì al sabato dalle 16.00 alle 02.00
Ingresso: libero
Patrocinio: "Città di Torino" e "Regione Piemonte"

(artista in rete dal giorno di inaugurazione)

Amantes, via Principe Amedeo 38/a, Torino, Telefax.+39.0118172427

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dal 5/10/2015 al 16/10/2015

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