Gallerie di Chelsea. La ricerca dell'artista aggiunge idealmente nuovi tasselli alla riflessione sul sistema dell’arte contemporanea. In mostra una serie di foto che, fuori da ogni trasfigurazione estetica, rappresentano le gallerie di Chelsea. Foto rubate, fatte con l’approccio del paparazzo che insidia le star.
Gallerie di Chelsea
La sua recente ricerca aggiunge idealmente nuovi tasselli alla riflessione sul sistema dell’arte contemporanea, di natura estetica ed economica, documentando la progressiva sparizione dell’arte, indotta dalla prevaricazione dell’artista, dal dominio della ragion economica, dalla spettacolarizzazione. La strategia e' quella di mettere in scacco il sistema, rivelandolo e neutralizzandolo attraverso un paradosso autoreferenziale, un incidente, un cortocircuito: una mostra in galleria di foto di gallerie.
Dopo aver trattato l’impossibilita', da parte dell’artista contemporaneo, di affrontare i generi classici del paesaggio, del ritratto e della realta', Chelsea Galleries rappresenta quasi la soluzione del mistero. Se l’arte e' sparita, dov’e' finita? Il quartiere newyorkese di Chelsea, considerato la mecca ambita da tutti gli artisti, assurdamente incarna oggi la vera essenza dell’arte.
Qui hanno sede le maggiori gallerie d’arte del mondo, multinazionali il cui marchio rappresenta, sul mercato che ambisce a far corrispondere valore economico e culturale, l’unica garanzia di qualita' dell’opera d’arte. La centralita' della galleria ha sostituito la centralita' dell’opera.
Preso atto della dissoluzione dell’opera d’arte nella realta' estetizzante indotta dalla pervasivita' dei media (Jean Baudrillard), Molina-Pantin ha realizzato una serie di foto che, fuori da ogni trasfigurazione estetica, rappresentano meramente le gallerie di Chelsea. Foto rubate, fatte con l’approccio del paparazzo che insidia le star.
Una raccolta che censisce le reception come ponti di comando dai quali si governa la macchina che genera il valore dell’arte, con gli artisti archiviati secondo standard e convenzioni, all’interno di book neri con l’etichetta bianca, posti in riga sugli scaffali.
Nota biografica
Luis Molina-Pantin venezuelano e' nato a Ginevra nel 1969 e vive a Caracas. Dal 1992 ha al suo attivo un’intensa attivita' espositiva internazionale, documentata in cataloghi e monografie, e le sue opere si trovano in collezioni private e museali. Ha partecipato alla IV Bienal di Mercosur di Porto Alegre, in Brasile, alla 25' Bienal de Sao Paulo, alla 7' Bienal de La Habana. Mapas Abiertos Fotografia Latino Americana 1991-2002, Fundacion Telefonica. E’ alla sua prima personale in Italia.
Federico Luger Gallery
via Felice Casati 26 - Milano