L'amour ne passe pas. Personale. Le opere, tutte su carta, sono circa 25 e ci presentano una donna che incarna in se' la dea madre, l'origine del tutto che si fa presente rivendicando il suo potere.
L'amour ne passe pas
a cura di Vinny Scorsone
Sabato 4 marzo alle ore 18, presso la galleria Studio 71 di Palermo, verra'
inaugurata la mostra personale di Roberto Zito intitolata L'amour ne passe pas. La
mostra prende il titolo dal nuovo libro di Ignazio Apolloni, che verra' presentato
nel corso della serata, per il quale le opere sono state realizzate.
Le opere, tutte su carta, sono circa 25 e ci presentano una donna che incarna in se'
la dea madre, l'origine del tutto che, stanca di essere continuamente messa da parte
e sfoggiata soltanto per poche occasioni, si fa presente rivendicando il suo potere.
La mostra vuole essere un omaggio all'essere femminile e femmineo.
Ridestata dal sonno dell'oblio la donna di Apolloni e di Zito si fa incanto: amante
appassionata o silenziosa sfinge, guerriera o madre amorevole, fata dei boschi, musa
ispiratrice, luna, sirena, incorreggibile Pandora, incorreggibile Eva. Ella e' la
modella, la Galatea, il senso di tutte le cose, il motore delle umane passioni che
spinge gli uomini a creare, a farsi dei.
Scrive Vinny Scorsone nella presentazione in catalogo: "Quelle di Zito sono storie,
favole raccontate con estrema sintesi, ma intrise di profondita' mute.
Poco chiasso, tutto e' avvolto in un'atmosfera sospesa; frammento di tempo bloccato
nel divenire dello spirito.
Tra fiori, isole, foglie, figure ieratiche sembranti pietra e un pesce come firma,
l'universo illustrato ed interpretato da Zito viaggia nel mare delle illusioni,
varcando passaggi geografici e mentali posti a confine tra il mondo reale e quello
delle emozioni silenziose." E cosi' descrive Aldo Gerbino, in catalogo, le
inquietanti immagini femminili di Zito:".Ed e' figura dove la centralita' cefalica si
esprime in tutta la sua raccolta somatica, in tutta la sua espressione vitale, e,
allo stesso tempo, in quella caratura patologica che trova il suo compimento e la
sua germinazione nella fase 'non finale' della decapitazione. L'acefalia si offre in
tal modo, come fu per Zancanaro e la sua Venere acefala, in una nuova forma di
bellezza, di sensuale prestanza, di assorta meditazione su se' stessa, sul corpo,
sulle funzioni e sul desiderio di rappresentazione. Al corpo si associa il modello
di una natura selenica, ora sfrondata da orpelli, ora resa piu' tumultuosa dal
moltiplicarsi di botaniche presenze, e resa da Zito in una sorta di crudezza
metafisica."
Le opere sono quasi tutte legate tra loro dalle tonalita' di un azzurro tenue, quasi
assente in alcune opere, e solo qualche rara volta sono solcate da rossi violenti.
Disegni, collages, dipinti offrono allo spettatore una visione di donna mite e
potente, unica bellezza in un mondo in lotta.
Studio 71
Via ten. Luigi Rizzo n. 16 ang, Via V,zo Fuxa 9 - Palermo
Orario dalle 17.00 alle 20.00 escluso i festivi.