Galleria Zaion
Biella
Salita di Riva 3 (Lanificio Pria)
015 27776
WEB
Domenico Borrelli / Michelangelo Galliani
dal 10/3/2006 al 28/4/2006
giovedi' - sabato 16.30-19.30, altri giorni su appuntamento

Segnalato da

Zaira Beretta




 
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10/3/2006

Domenico Borrelli / Michelangelo Galliani

Galleria Zaion, Biella

I due artisti hanno in comune la predilezione per i materiali classici della scultura, il bronzo e il marmo bianco. Nel loro lavoro la vita e' intesa come manifestazione organica, il corpo e la pelle sono avvertiti come luogo di esperienza metamorfica, la figurazione come scelta.


comunicato stampa

A cura di Gabriella Serusi

La galleria ZAION di Biella, situata all’interno della severa e monumentale archeologia industriale dell’ormai dismesso Lanificio Pria, e' lieta di presentare nei propri spazi una doppia mostra personale interamente dedicata alla scultura italiana contemporanea.

Domenico Borrelli (1968) e Michelangelo Galliani (1975) sono stati invitati a mettere in scena il loro personale punto di vista sullo stato attuale di un linguaggio quanto mai antico e formale, vecchio come il mondo, che non ha smesso pero' nei secoli di affascinare intere generazioni di artisti. Torinese il primo, reggiano il secondo, Borrelli e Galliani hanno in comune la predilezione per i materiali classici della scultura, il bronzo e il marmo bianco - materie inerti da cui emergono prepotentemente la capacita' di fare e plasmare la vita. E' di fatto proprio quest’ultima la dimensione privilegiata dell’invenzione e della creazione artistica dei due giovani scultori: la vita intesa come manifestazione organica, il corpo avvertito come principio ineludibile di conoscenza, la pelle come luogo o come limite di un’esperienza metamorfica, la figurazione come scelta o come chiave di svolta dell’espressione, il dolore come frontiera ultima da esperire per la comprensione profonda dell’esistenza che a margine di un percorso appare frammentarsi, frantumarsi e reificarsi. Il mito di un corpo capace e perfetto e' ormai lontano.

Borrelli ci presenta un corpo mutante, una surreale esperienza di contiguita' fra l’essere vivente e l’oggetto inanimato da cui emerge il dramma della funzione organica. Vasi la cui impugnatura viene a coincidere con il calco di una mano, esseri meta' uomo e meta' brocche, calici o bottiglie, creature ridotte a pietanze: elementi da usare o divorare in un tragico e metaforico banchetto della vita. Galliani, senza piu' illusioni, mostra le esiziali conclusioni di un processo di ricerca e di analisi condotto sul corpo.

Parti di un tutto che fu e non e' piu', frammenti di bellezza incompleta, porzioni organiche orfane delle loro terminazioni vitali, adagiate su letti di bossoli o immerse in soluzioni chimiche che suggeriscono l’avvenuta metamorfosi dell’uomo. Impossibile, nel caso di Michelangelo Galliani, non scorgere i rimandi ad un presente segnato dalle sperequazioni mediche e scientifiche o dalle crudelta' della storia. La purezza pregiata del marmo bianco di Carrara conserva il prezioso sigillo della memoria nobile della vita, le forme scavate e non finite trattengono all’interno il fascino misterioso e vibrante dell’umanita' sorpresa nel dolore di venire al modo, di cambiare pelle o piu' semplicemente di scomparire.

Art director: Zaira Beretta

Galleria Zaion
Salita di Riva 3 [Lanificio Pria] - Biella
ORARI: da giovedi' a sabato dalle 16.30 alle 19.30 Altri giorni su appuntamento.

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