Nic Hess. Con nastri adesivi, stampe plotter e vernici luminose, l'artista pone i loghi di marche status-symbol in nuovi contesti dove assumono un valore decorativo. Federico Herrero lavora direttamente sul muro, sul pavimento, sull'asfalto o piu' tradizionalmente su tela, creando ambienti in cui tutte queste modalita' si amalgamano e si compenetrano.
Federico Herrero e Nic Hess
Muri di colore. Che sia pittura, nastri adesivi o stampe plotter non ha importanza.
Il visitatore si sentira' comunque avvolto dall'acceso cromatismo che accomuna due
artisti differenti ma consentanei, che hanno deciso di decorare insieme la Galleria
di Piazza San marco della Fondazione Bevilacqua La Masa. Si tratta di Federico
Herrero (Costa Rica 1978) e da Nic Hess (Zurigo 1968), giovani emergenti
internazionali.
Ma la loro energia non restera' confinata nelle sale della galleria: il centro urbano
verra' animato da gonfaloni dipinti appesi nei ponti e nelle facciate dei palazzi
veneziani e sui muri di legno dei cantieri di lavoro, dati in gentile concessine
dalla societa' Insula.
Una doppia esposizione, quindi, per la quale entrambi gli artisti hanno pensato
opere inedite e realizzate apposta per i siti prescelti.
Camminare a Venezia e' uno degli aspetti piu' ricchi e contraddittori della citta': da
una parte, chi vi abita e che non puo' spostarsi in modo diverso, se non usando i
vaporetti. Peraltro, proprio questo transitare forzatamente a piedi o sull'acqua
aumenta il fascino della citta' anche da un punto di vista umano: a Venezia non si
possono calcolare i tempi di percorrenza perche' si incontra sempre almeno un amico.
L'esposizione Walls intende fare perdere un po' di tempo anche a guardare le
decorazioni poste sui ponti e sulle facciate dei palazzi, cosi' come sui grandi
scatoloni che ospitano i cantieri.
Per chi non vive a Venezia, il camminarvi puo' significare l'angoscia di perdersi, il
piacere di ritrovarsi, il gusto del labirinto e della continua scoperta; nella
memoria, pero', tutto si amalgama in un unico susseguirsi di fondamenta, canali e
ponti. Decorare ed evidenziare i cantieri della citta' come un elemento che non
disturba ma, anzi, arricchisce la visita, significa anche riconoscere che siamo in
una citta' vitalissima. Dai cantieri medesimi emerge l'immagine di una citta' che non
e' affatto in decomposizione, ma al contrario in composizione continua, in restauro,
in vivace ripensamento di se stessa.
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Federico Herrero
La sua formazione ha abbracciato numerosi campi, da quello dell'architettura
all'insegnamento per l'infanzia. Ha comunque sempre dipinto, fin da piccolo, per poi
assumere come riferimenti specifici la concezione dello spazio nei quadri di
Sebastian Roberto Matta e, in secondo luogo, l'idea di animazione di uno spazio del
messicano Gabriel Orozco. Vincitore per la giovane arte della Biennale di Venezia di
Harlad Szeemann, presente nel volume sulla pittura internazionale Vitamin P
(Phaindon Press), Federico Herrero lavora direttamente sul muro, sul pavimento,
sull'asfalto o piu' tradizionalmente su tela, creando ambienti in cui tutte queste
modalita' si amalgamano e si compenetrano.
Alcuni segni ricordano quelli della
viabilita', come a evocare la strada e la sua capacita' di dare alla pratica della
pittura un carattere funzionale; altri nascono senza disegno ne' progetto, quasi come
graffiti, tesi ad assecondare soprattutto le macchie di umidita' o le imperfezioni
preesistenti della superficie. Le immagini si concentrano nei punti di asperita'
architettonica e nelle zone in cui sembra coagularsi una sorta di necessita' di
espressione da parte dello spazio medesimo. La pittura di tradizione occidentale
viene dunque accettata ma anche resa problematica e posta in condizione di dialogo
con l'architettura. In questi dialoghi la pittura sui muri assume una via mediana,
tra quella "utile" che contrassegna le strade e quella "inutile" che anima i quadri.
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Nic Hess
Le installazioni site specific di Nic Hess, paragonabili a dipinti- collage a 3D,
prendono in prestito, contaminandoli, i segni del mondo contemporaneo. Il desiderio
di possedere cose non e' piu' dominante nel nuovo stile di vita, bensi' e' molto
importante essere parte di una rete che dia accesso a tutti i nostri desideri e di
conseguenza non ci curiamo piu' dell'originalita' dei beni, ne' dei marchi e dei luoghi
ad essi legati.
Con nastri adesivi, stampe plotter e altri materiali prodotti industrialmente come
le vernici luminose, Nic Hess pone quindi i loghi di marche status-symbol come Puma,
Nike, Shell e Ferrari, i nuovi contesti estetici privandoli del loro contenuto
originale a favore di un nuovo valore decorativo. L'artista gioca cosi' con i
significati, crea nuove prospettive , mette in movimento elementi statici.
Attraverso riferimenti simultanei a marche commerciali, alla storia dell'arte e alla
cultura pop, l'iconografia di Nic Hess si dissolve in un'altra realta'.
Ufficio Stampa:
Fondazione Bevilacqua La Masa, Giorgia Gallina; Francesca Volpato;
0039.041.5207797, Dorsdouro 2826 - Venezia
Inaugurazione: 6 Aprile 2006, ore 18.30
Galleria di Piazza San Marco
Piazza San Marco - Venezia
Ingresso: tutti i giorni 12.00-18.00, chiuso il Martedi'; intero 3 euro, ridotto 2 euro