E silenzio negli angoli. In mostra un nuovo grande lavoro realizzato appositamente per la galleria, oltre a una serie di lavori 'uber die stille' (sul silenzio), del 1996, e ad alcuni disegni inediti. Le sue opere hanno un'eleganza minimalista, quasi eterea, ottenuta con l'uso di materiali comuni, come i cavi elettrici, gli speakers, i pannelli solari.
E silenzio negli angoli
Artista molto nota e ampiamente riconosciuta a livello internazionale, autrice, gia'
a partire dalla prima meta' degli anni '70, di un vasto 'corpus' di opere complesse
che tendono ad attivare sempre nel fruitore una percezione di tipo sinestetico,
nell'accezione piu' piena e completa del termine, Christina Kubisch non ha mai
smesso di fare ricerca. Fra i primi artisti visivi a comprendere, e a utilizzare
intensivamente, elementi sonori (o sarebbe forse meglio dire musicali) nel proprio
lavoro, fu inclusa nell'epocale mostra, curata da Rena' Block, "Fu'r Augen und
Ohren", del 1980 a Berlino.
In questi ultimi anni, grazie alla crescente
attenzione del mondo dell'arte verso quest'area di ricerca - della quale, insieme a
Max Neuhaus, Rolf Julius, Terry Fox, Hans Peter Kuhn e pochi altri, e' un indiscusso
punto di riferimento - Kubisch ha continuato a ricevere un'attenzione e un interesse
sempre crescenti anche da parte di artisti dell'ultima generazione. Questi
riconoscono infatti nel suo lavoro, oltre a una freschezza in grado di sottrarlo ai rischi della
ripetitivita', alcune qualita' uniche e determinanti, quasi archetipiche. L'uso dei
cavi a induzione magnetica (modalita' che verra' poi praticata, con modeste
variazioni, da artisti piu' giovani negli ultimi anni), o degli speakers aperti,
ormai inflazionato per quanto si ritrova in innumerevoli installazioni sonore,
noncha' l'utilizzo delle lampade 'wood', o dei moduli elettronici attivati da
cellule solari, sono tutti esempi del suo approccio 'tecnologico' nei confronti
della realta' fenomenica (soprattutto di quella piu' nascosta, sia pure a noi molto
vicina). Ma a contare veramente e' la poeticita' a cui attinge nelle sue opere, che
si manifesta anche attraverso la loro eleganza minimalista, quasi eterea, ottenuta
peraltro con l'uso di materiali comuni, come appunto i cavi elettrici, gli
speakers, i pannelli solari.
La personale di Christina Kubisch per e/static e' la sua prima a Torino in assoluto,
e comprendera' un nuovo grande lavoro realizzato appositamente per lo spazio, oltre
a una serie di lavori 'uber die stille' (sul silenzio), del 1996, e ad alcuni
disegni inediti.
Di questa artista (oltre che musicista e performer), che ha esposto in musei e
gallerie di tutto il mondo, a partire dal 1973, ricordiamo, fra le moltissime mostre
personali e di gruppo, oltre a quella gia' citata: la Biennale di Venezia del 1978;
la Biennale di Parigi nel 1982; Ars Electronica a Linz e documenta 8 a Kassel nel
1987; "Landschaft" al Fridericianum di Kassel e la Biennale di Sidney nel 1990;
il primo "sonambiente festival", nel 1996 a Berlino; "The True and the
False, Tokyo, P3, nel 1992; "Sonic Boom" nel 2000 alla Hayward Gallery di
Londra; "Visual Sound" alla Mattress Factory di Pittsburgh nel 2001; BIAS -
International Sound Art Festival, al Museum of Contemporary Art di Taiwan nel 2005.
Ultima in ordine di tempo, la grande installazione permanente 'light and sound'
"Licht Himmel" al Gasometer di Oberhausen, inaugurata lo scorso 11 marzo.
Immagine: installazione permanente 'light and sound' "Licht Himmel" al Gasometer di Oberhausen
Inaugurazione: sabato 1 aprile alle ore 15
(orario dovuto al fatto che le opere che funzionano grazie a impulsi provenienti da
pannelli solari).
E/Static
via Parma 31 (ang. corso Palermo) - Torino
Orario: mer-sab 16-19 oppure su appuntamento