Un’occasione imperdibile per uno sguardo d’insieme sulla temperie artistica di un Rinascimento dagli esiti suggestivi anche se meno noti al grande pubblico. La mostra promuove la conoscenza di pittori e scultori che furono i veri animatori della vita culturale di ricche province.
In questa prima monografica di Bernardino di Mariotto sono raccolti i lavori pittorici piu' rappresentativi del suo percorso artistico, accompagnati da quelli degli altri esponenti della cultura figurativa tra Umbria e Marche all’inizio del Cinquecento e da esempi di scultura lignea di artisti intagliatori che dal nord Europa scendevano nelle valli dell’Appennino influenzando le maestranze locali.
Un’occasione imperdibile per uno sguardo d’insieme sulla temperie artistica di un Rinascimento dagli esiti suggestivi anche se meno noti al grande pubblico. La mostra promuove la conoscenza di pittori e scultori che furono i veri animatori della vita culturale di ricche province. Un panorama variegato che rende San Severino e tutta l’area appenninica un luogo fondamentale per capire la diffusione del “Rinascimento Umbratile" o nascosto.
Molte opere di questa intensa e ispirata pittura e scultura ornano ancora oggi le numerosissime chiese, cattedrali, pievi e cappelle disseminate nei suggestivi borghi e nelle campagne della provincia di Macerata.
La lezione di Luca Signorelli e' stato un punto di confronto fondamentale per i pittori del primo Cinquecento nelle Marche. La sua presenza nella regione e' ampia e testimoniata da documenti e opere, a partire dagli affreschi della Basilica di Loreto, all’ “Annunciazione" di Camerino (ora al Museo Diocesano), fino alla fondamentale “Pala di Matelica" (1505) e allo splendido “Polittico di Arcevia" (1507). Il polittico puo' essere considerato un vero e proprio spartiacque per la pittura di Bernardino. Dopo la lezione del Polittico di Signorelli, infatti, il pennello di Bernardino ammorbidisce i toni patetici di cui era ricco il suo racconto pittorico e si muove lungo l’accordo di un’espressivita' piu' pacata e meno incisiva che addolcisce le sue immagini. Alla fine del periodo marchigiano, prendendo commiato dal ventennio di operosa bottega a San Severino, Bernardino arriva alla sua piena maturita', avendo attinto all’humus culturale fertilissimo del Rinascimento Umbratile la linfa per la fioritura della sua arte.
Per testimoniare questo dialogo pittorico e la vitale circolazione di fermenti e idee, la mostra presenta la “Madonna col Bambino tra i santi Franscesco, Ludovico da Tolosa, Antonio da Padova e Bonaventura da Bagnoregio" del Museo Diocesano di Cortona di Signorelli, al celebre “Polittico di Arcevia" stilisticamente molto vicina.
In mostra si puo' ammirare di Signorelli anche la “Dolente", prestito del Museo di Bologna, che e' un frammento della “Pala di Matelica", nel XIX secolo smembrata e venduta. I suoi frammenti sono stati recentemente individuati in collezioni private e musei italiani e stranieri. Riportare un frammento di questo dipinto nelle Marche e' un vero evento e una grande testimonianza del contesto culturale in cui si muoveva Bernardino.
La mostra propone inoltre un disegno di Luca Signorelli: uno studio preparatorio per un San Giovanni Dolente che si puo' ritrovare dipinto nello stendardo di San Sepolcro. Databile al 1506, l’opera e' affine allo stendardo di Bernardino di Mariotto conservato a Roma a Palazzo Barberini, che la mostra propone. Il disegno e' un pezzo importante perche' se ne riconosce il soggetto e il dipinto di cui e' preparazione, valutazione che non sempre e' possibile fare.
Inaugurazione: Sabato 25 Marzo 2006
Palazzo Servanzi Confidati
via Cesare Battisti 13
Orari: 10 - 12 / 16 - 19 chiuso lunedi'