In mostra una serie di sei opere in digitale "E-dee" che ripercorrono la mitologia classica. Il concepimento di ogni tableux, nasce da un'idea, un'ispirazione e da una selezione di autoscatti di modelle improvvisate.
a cura di Giampietro Preziosa e Elisabetta Pisu
Nell'originale cornice del Risto Arte - House Roma in via delle Coppelle 41 prende
il via un progetto espositivo finalizzato alla scoperta e valorizzazione dei nuovi
artisti e linguaggi dell'arte contemporanea: dalle forme plastiche a quelle
fotografiche passando attraverso le piu' innovative forme del digitale.
L'esposizione del giovane artista romano Marco De Matteo, diplomato presso
l'Istituto Europeo di Design di Roma, mette in luce una serie di sei opere in
digitale "E-dee" che ripercorrono la mitologia classica.
Il concepimento di ogni tableux, nasce da un'idea, un'ispirazione e da una selezione
di autoscatti di modelle improvvisate.
Attraverso la manipolazione digitale dei corpi, degli sguardi, l'inserimento di
nuovi elementi, attraverso la ricerca dell'esaltazione della sottile essenza, della
sensualita' della divae classiche, e facendo attenzione a non trascurare cio' che del
mito si narra, le nuove donne prendono forma, si materializzano contaminandosi con
la quotidianita', con i grandi temi contemporanei. Scatti trasformati, trasfigurati,
violati in un divino femminile che urla, grida, denuncia.
Dopo la serie di "E-dee" il percorso espositivo continua mettendo in risalto il
progetto fotografico di Marco De Matteo incentrato sulla sperimentazione
dell'immagine manipolata a livello digitale.
Qui la forza corporea dell'essere umano viene elaborata a livello visivo: l'artista
ricostruisce e rivisita i piu' intimi dettagli per fonderli in nuove identita'.
I volti in primo piano, che si lasciano manipolare fino a farsi trasformare da altro
da se', sono definiti dall'artista "una tavolozza intonsa sulla quale egli vuole
ricreare qualcosa di nuovo e interessante".
La ricerca tecnica ed espressiva altera la sensibilita' visiva e suscita emozioni
stranianti che conducono lo sguardo oltre il primo impatto visivo. Le immagini
diventano il luogo della sperimentazione e della mutazione, la fusione dei codici
espressivi produce una contaminazione sensoriale di reale e virtuale.
L'arte digitale di Marco De Matteo si rende artefice di una metamorfosi corporale, i
volti vengono degradati, segmentati fino a rivelare la loro anima autentica fatta di
se stessi e qualcun altro.
Inaugurazione: 30 marzo 2006 19:30
Hous Roma
Via delle Coppelle, 41
Orari: dalle 12 alle 19