Nel corso degli oltre 30 anni della storia futurista, la Romagna seppe proporre all'interno del movimento numerosi e sempre nuovi episodi ricchi di suggestioni originali e di contributi peculiari alla storia dell'avanguardia. In mostra dipinti, sculture e ceramiche, manifesti letterari e poesie, libri e partiture originali di diversi autori. A cura di Beatrice Buscaroli.
Una mostra sul Futurismo in nome di Umberto Boccioni
A cura di Beatrice Buscaroli.
La propone, non a caso, la Repubblica di San Marino nelle appena ristrutturate sale
del Museo San Francesco dal 13 aprile al 18 giugno 2006. A curarla e' una specialista
del settore, Beatrice Buscaroli insieme a Alessandro Ortenzi. La mostra ospitera'
opere di Boccioni e Balla, Ginna e Corra, Mario Guido Dal Monte, Giannetto
Malmerendi, opere futuriste di Leo Longanesi, sculture e ceramiche di Leonardo
Castellani e ceramiche delle botteghe Gatti e Ortolani, manifesti letterari e
poesie, libri, partiture originali.
Umberto Boccioni e' romagnolo, benche' sia nato casualmente a Reggio Calabria il 19
ottobre 1882. Ma la sua presenza e la sua aura rimasero sempre uno dei punti fermi
del futurismo romagnolo, il cui unico gruppo futurista, quello imolese, si chiamo'
appunto "Umberto Boccioni". Nel corso degli oltre trent'anni della storia futurista,
la Romagna seppe proporre all'interno del movimento numerosi e sempre nuovi episodi
ricchi di suggestioni originali e di contributi peculiari alla storia
dell'avanguardia.
Ed e' quindi nel suo ricordo che alla vigilia delle celebrazioni per il centenario
del manifesto di F.T. Marinetti (1909) la Romagna racconta con questa mostra la
marcata specificita'. Tra le numerose declinazioni del futurismo in Italia, quella
romagnola esprime una "storia della prima ora", fu infatti precocissimo e coincise
con la nascita del turismo balneare e dei variopinti stili di vita che esso
proponeva.
Figura davvero importante fu quella di Francesco Balilla Pratella, il maggior
musicista futurista, che raduno' il piccolo gruppo dei futuristi di Lugo di
Romagna. Pratella, gia' nominato fra i "grandi poeti incendiari, fratelli miei
futuristi" in testa al manifesto "Uccidiamo il chiaro di luna" del 1909, fu anche
autore del "Manifesto dei Musicisti Futuristi" che fu portato manoscritto a
Marinetti nell'ottobre del 1910, e venne pubblicato pochi giorni dopo. Lugo fu il
solo luogo dove sia mai stata rappresentata la sua opera principale, l' Aviatore
Dro.
A Ravenna furono attivi i fratelli Arnaldo e Bruno Ginanni Corradini, detti
rispettivamente Ginna e Corra. I due fratelli furono autori del testo teorico "Arte
dell'avvenire" e si occuparono di pittura e di letteratura. Ginna e' autore dello
straordinario film "Vita futurista" girato nel 1916 con Marinetti, Balla e altri.
Ginna e Corra, figli di un conte ravennate, rappresentarono la prima linea della
rivolta contro il "silenzio" della propria citta', trasformandola in un centro vitale
dell'attivita' artistica e propagandistica del Futurismo nazionale in poesia e in
pittura.
La pressoche' sconosciuta vicenda del Futurismo di Faenza, raggiunse eccellenti,
anche se non ancora completamente indagati, risultati; specificamente in poesia e in
pittura con Armando Cavalli e Giannetto Malmerendi. La ben nota attivita' della
bottega di Riccardo Gatti attiro' in citta' futuristi diversi, da Benedetta Marinetti
a Dal Monte, da Dottori a Balla, autore del celeberrimo servizio da caffe' - oggetto
unico e rarissimo - che sara' in mostra, come i principali progetti che i futuristi
realizzarono in ceramica.
Quella della bottega di Riccardo Gatti fu un esperienza unica in Italia,
paragonabile solo a quella di Mario Ortolani. In mostra sara' presente anche il
piatto con disegno e firma dello stesso Filippo Tommaso Martinetti, cimelio
eccezionale nella storia della ceramica italiana. L'unione di eleganza e di velocita'
e' all'origine anche dell'incredibile oggetto che vide la luce in quella bottega: un
"portafiori e posacenere per automobile" da porre nella vettura Isotta Fraschini,
opera di Dal Monte, che verra' rivelato al pubblico per la prima volta da allora.
Imola va ricordata non solo per la pittura di uno dei maggiori pittori del periodo,
Mario Guido Dal Monte, ma per l'attivita' dell'unico vero e proprio gruppo romagnolo,
il "Gruppo Boccioni".
Le figure che fecero del Futurismo romagnolo una vicenda interessante sono molte:
figure isolate di diverse discipline, e piu' spesso di piu' discipline, come il poeta
Oscar Mara, Luciano De Nardis, Leonardo Castellani.
Spicca su tutto anche l'eccezionalita' dell'architettura della Colonia futurista di
Cattolica, a cui e' dedicato in catalogo un saggio illustrato, ma i romagnoli si
distinsero anche nella critica d'arte e nella vita politica nella quale i futuristi
romagnoli scelsero tutti i possibili schieramenti, dall'anarchia al Fascismo, fino a
Ferruccio Vecchi.
In pittura e' possibile seguire molteplici linee artistiche ed espressive che rendono
quanto mai opportuna, a venti anni di distanza dall'unica mostra futurista
romagnola, una ricapitolazione cui vadano aggiunte le molteplici scoperte e
riscoperte nel frattempo compiute.
Una tale ricerca offre altresi' l'opportunita' di allargare la riproposizione di
questa stagione sia attraverso l'esposizione delle opere sia attraverso l'esecuzione
di opere musicali, fino alla proposta di un itinerario nella regione per costruire
un percorso attraverso le opere architettoniche, o musive nel caso di Ravenna, che
consentono di coglierle nella loro realta' urbanistica e contestualizzate nella
funzione per la quale nacquero.
La "Fondazione San Marino", sponsor dell'iniziativa, e' certa che la mostra dara'
prestigio e giusto risalto al Museo San Francesco che riapre le proprie sale dopo
piu' di tre anni di restauri dando la possibilita' ad un pubblico piu' ampio di
riscoprire ed apprezzare questa rinnovata struttura museale.
Inaugurazione: Giovedi' 13 Aprile 2006
Repubblica di San Marino
Museo di San Francesco via Basilicius - San Marino Citta'
Orari: fino al 10 giugno 9 - 17 - sabato e domenica 9 - 18; dall'11 giugno 9 - 18