Annunciata Galleria
Milano
via Paolo Sarpi, 44 (ingresso Via Signorelli 2/a)
02 34537186 FAX 02 34535765

La bellezza della pittura
dal 2/5/2006 al 2/6/2006
lun 15.30-19, mar.-ven. 9.30-12.30 e 15.30-19.30.

Segnalato da

Sergio Grossetti




 
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2/5/2006

La bellezza della pittura

Annunciata Galleria, Milano

12 artisti che hanno saputo dare un forte impulso alla pittura nel suo senso piu' intimo ed efficace: Bartolini, Bertini, Giuman, Guidi, Madella, Moncada, Novelli, Olivieri, Raciti, Scaiola, Vago e Verna.


comunicato stampa

Collettiva

Basta un po' di prospettiva storica, per capire che la scommessa della pittura e' generosamente disperata e, forse, risolutiva. Le possibilita' sono due soltanto. O stiamo velleitariamente battendo la testa contro i muri (di immagini telemaiche, di videoclip, di forme coputerizzate) che si richiudono su di noi, intrepidi ma incoscienti navigatori di un mare che ha da tempo varcato le colonne d'Ercole. O siamo ad un passaggio particolarmente difficoltoso: l'ardua strettoia che racchiude il salto definitivo fra la pittura e la PITTURA. Nel qual caso, bisogna tenere i nervi saldi ed andare avanti; in fondo c'e' pur sempre il futuro. Ogni volta che ci si perde davanti ad un dipinto del passato, ogni volta che si assapora una velatura o si vede girare un chiaroscuro, si e' assaliti da una feroce nostalgia. Possibile che questo millenario incanto sai destinato ad appassire? Certo, fra cio' ch'e' creato, tutto nasce e tutto muore.

Ma, appunto, la parola esatta e' nostalgia. Quel desiderio estenuante di qualcosa che e' accaduto e che si vorrebbe poter rivivere: cambiato, perche' nulla puo' ripetersi allo stesso modo, e il confronto con il passato, nell'arte come nella vita, potrebbe portarsi dietro il veleno della delusione. Nostalgia. E' lei che ha mosso i pennelli di tedeschi ed americani, spagnoli e francesi, italiani e cecoslovacchi, in questi anni. Nostalgia di una piccola grande cosa che non ammetteva confini e delimitazioni; nostalgia di tutto e nostalgia di niente. Ecco perche' nessuno dei cosiddetti "gruppi linguistici" ha mai vinto la partita, come - al contrario - e' accaduto nei precedenti movimenti. Ecco perche' stentano a passare ulteriori "novita'" (il mondo e' meno superficiale di quel che sembri). Ecco perche' tarda a definirsi la decina di nomi, che normalmente resta protagonista di ogni generazione.

A volere cosi', sono gli stessi mercanti, molto piu' intelligenti di quanto non ammettano i tradizionali luoghi comuni. Essi sono i primi a sapere che dura nel tempo cio' che e' agganciato, in profondita', allo "spirito dei tempi". E poiche' lo spirito dei tempi e' nostalgico di tutto e di niente, poiche' e' aperto a tutte le possibili ipotesi di bellezza, risulta impossibile scegliere una configurazione morfologica piuttosto che un'altra. Bisogna aspettare la tenuta qualitativa dei singoli. Bisogna aspettare gli artisti alla tenuta intellettuale della "corsa lunga", come sta accadendo; oltre i tempi pronosticati dai soliti metereologi dell'arte. Ma intanto, occorre dire, che quando l'Annunciata cominciava a presentare le loro opere, la ricerca sulla loro attivita' era ancora lungi dall'esser maturata: e si sa bene che, su alcuni di loro, si e' giunti a compiute indagini monografiche solo in tempi recenti, o recentissimi. E' inoltre chiaro, in ogni caso, che non e' stata tanto la fama del nome a muovere l'interesse di Sergio Grossetti, quanto appunto la bellezza della pittura, la sua freschezza di conservazione, l'interesse critico che essa desta.

La scommessa entusiasmante e' stata quella di legare l'arte alle sue radici magiche e primarie; di rispondere creativamente e poeticamente (non importa con quali mezzi) alle domande fondamentali dell'uomo su questo pianeta. Ma se la mente e' aperta a tutto, il cuore ha le sue gravitazioni.

E la parola pittura ha un sapore particolare. Sa di studi odorosi, di mestiche artigianali, di vasetti seducenti e smaglianti come gelati. La parola pittura parla ai sensi. Sarebbe bellissimo se le risposte primarie transitassero ancora da li', dai vasetti, dalle mestiche e dalle velature. E' impossibile non amare l'encomiabile passione pittorica di questi maestri. Fra le infinite strade esplorate dalla pittura in questi anni, la loro e' particolarmente intensa; e seducente. Continua a fare i conti con il visibile (non e' fose quella la matrice di tutte le seduzioni?), ma se ne allontana lentamente, quasi in punta di piedi, per trasferirsi nei territori della pura espressione, nell'empito delle pennellate ricche ed espanse, nell'essudazione del colore, nella stemmante perentorieta' di immagini che appartengono a un pianeta caldo ed ambiguo. E' pittura che corre sul filo dell'ambiguita', l'ambiguita' fra il visibile ed i sensi della pittura, fra gli originali misteri del mondo ed i poco piu' giovani misteri delle forme, l'ambiguita' in cui consiste la chiave profonda dell'arte in questi anni.

Inaugurazione: 3 Maggio 2006

Spazio Annunciata
via Paolo Sarpi, 44 - Milano
orari: lun. 15.30-19.00, mar.-ven. 9.30-12.30 e 15.30-19.30.

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