Gessi, cere, bronzi, legni, ceramiche degli anni '30 e '40 e una selezione di documenti e alcune gigantografie delle opere monumentali. La mostra intende indagare il periodo della formazione e degli esordi dello scultore.
Sculture e ceramiche dagli anni Trenta al dopoguerra
a cura di Franco Bertoni
Angelo Biancini e' una delle figure piu' rappresentative della scultura e
dell’arte ceramica italiana del Novecento. Nato a Castel Bolognese nel 1911,
il suo nome rimane legato a Faenza, citta' dove ha lavorato fino alla morte e
dove entra, nel 1942, all’Istituto d’Arte per la Ceramica assumendo
successivamente la cattedra di Plastica che era stata di Domenico Rambelli.
Manterra' questo incarico fino al 1981, contribuendo a formare, nel suo
studio all’interno della scuola, varie generazioni di artisti e di
ceramisti.
Il Museo Internazionale delle Ceramiche in Faenza, dal 21 aprile al 3
settembre 2006, dedica all’artista la mostra “Angelo Biancini. Sculture e
ceramiche dagli anni Trenta al dopoguerra" curata da Franco Bertoni, esperto
delle collezioni moderne e contemporanee del MIC, sull’attivita' legata alla
ceramica, ma non solo.
Saranno esposti gessi, cere, bronzi, legni, ceramiche soprattutto degli anni
Trenta e Quaranta mentre, per gli anni del primo dopoguerra, la selezione
viene limitata alla documentazione di quanto delle esperienze precedenti ha
concorso maggiormente ai lavori della maturita', oltre che alcune
gigantografie delle opere monumentali e inamovibili, appositamente
realizzate. Fra i lavori in mostra ci sono parte delle creazioni fatte per
la Societa' Ceramica Italiana, “sculture e oggetti d’arredamento di piccola e
grande dimensione, riprodotti in serie e destinati a un successo sancito
dalle piu' importanti esposizioni e dalle riviste dell’epoca".
La mostra organizzata dal MIC intende indagare il periodo della formazione e
degli esordi dello scultore, momento decisamente meno indagato dagli storici
dell’arte e della ceramica. Proprio in quegli anni Biancini raggiunge
vertici espressivi e tensioni formali che lo avvicinano all’esperienze piu'
propositive del periodo ed individua quel patrimonio linguistico che, nel
secondo dopoguerra, caratterizzera' le opere del successo e dei
riconoscimenti ufficiali. Sono di questi anni la partecipazione alla prima
grande mostra della scultura italiana alla Galleria della Spiga di Milano e,
sempre nel capoluogo lombardo, due mostre personali - alla Galleria
dell’Illustrazione Italiana nel 1948 e alla Galleria San Fedele nel 1956 -
che lo imporranno ulteriormente all’attenzione della critica nazionale.
Biancini ha segnato la storia della ceramica riuscendo ad innovare il suo
tempo. I suoi principali interessi scultorei non mancheranno, riversandosi
nella ceramica, di contribuire in maniera decisiva all’affrancamento di
quest’arte da una condizione “minore" di arte decorativa e alla sua
affermazione come espressione artistica tout court. Biancini rimane fedele a
una figurazione e a un “vero" che hanno fonti riconosciute nella piu' antica
tradizione italiana, rinverdita da una singolare capacita' di registrare le
piu' tenui espressioni emozionali di soggetti, spesso umili e popolari,
indagati con un acume quasi psicologico.
Angelo Biancini nasce e muore a Castel Bolognese (1911-1988), studia
all’Istituto d’Arte di Firenze e frequenta lo studio dello scultore Libero
Andreotti. Tornato a Faenza nella seconda meta' degli anni Trenta inizia a
misurarsi con impegni scultorei di notevole rilievo: statue per il Palazzo
della Civilta' Italiana all’E.U.R., statua dell’Atleta vittorioso per il Foro
Mussolini, gruppi statuari per il Ponte delle Vittorie a Verona. Premio
Faenza nel 1946 con Annunciazione.
Partecipa a piu' edizioni della Biennale di Venezia, alla Quadriennale d’Arte
Nazionale di Roma e la Triennale di Milano. A Faenza, inoltre, colloca
alcune importanti opere nel Cimitero dell’Osservanza. Nel 1937 si
trasferisce a Laveno dove inizia a collaborare con la Societa' Ceramica
Italiana. Sono di questo periodo opere in ceramica in piccola serie quali:
Bimba portatrice di pane, Donna alla fonte, Diana cacciatrice, Atteone e
Orfeo. All’inizio degli anni ‘40 emerge come una tra le piu' promettenti
figure della scultura italiana. Tra gli anni ‘50 e ’60 gli sono
commissionate numerose opere, dal complesso scultoreo sul Monte Carmelo di
Chicago ai tre portali del Sacro Cuore di Firenze, dal Baldacchino del
Tempio dei Martiri Canadesi a Roma a La Cena per L’Hospitium di Camaldoli,
dai rilievi dalla Basilica di Nazareth alla scultura del Cristo per il
Palazzo FAO di Roma. Tantissime le esposizioni personali e collettive. Nel
1973 gli sara' riservata una sala personale nella Collezione d’Arte Moderna
dei Musei Vaticani.
Oltre che delle collezioni del MIC, la mostra si avvale di prestiti concessi
dalla famiglia dell’artista, da privati collezionisti, da Enti e da Musei
(Museo Centrale del Risorgimento di Roma, Quadreria Cesarini di Fossombrone,
Porcellane Richard Ginori S.p.A. di Laveno Mombello, Civica Raccolta di
Terraglia Cerro di Laveno Mombello, Pinacoteca Comunale di Faenza).
Il catalogo e' a cura di Franco Bertoni con testi di Jadranka Bentini e
Franco Bertoni. La presentazione e' di S.E.R. Cardinale Achille Silvestrini.
Ufficio Stampa
Pierluigi Papi tel. 338 3648766 papi@coopaleph.it
Tatiana Tomasetta tel. 338 9179905 tatianatomasetta@libero.it
Inaugurazione: Venerdi' 21 aprile 2006 ore 18.00
Museo Internazionale delle Ceramiche
Viale Baccarini 19 - Faenza (RA)
Orario: Tutti i giorni 9-19, domenica e festivi dalle 9,30 alle 18,30
Biglietti ingresso MIC: Intero euro 6,00. Cumulativo con Museo Carlo Zauli: € 8,00 (attualmente € 6,50). Ridotto speciale: euro 4,50 (riservato ai detentori di apposito coupon o convenzione) Ridotto: euro 3,00 (anziani oltre 65 anni, ragazzi dai 12 ai 16 anni, studenti di scuole medie superiori e universitari, gruppi di almeno 15 persone, soci T.C.I., soci Amico Treno, militari, invalidi) Ridotto scolaresche: euro 2,50. I cittadini residenti nel Comune di Faenza hanno diritto all’ingresso gratuito al Museo e alle mostre, dietro presentazione di un documento di
identita' valido.