La mostra e' costituita dai 4 grandi ritratti che si fronteggiano; ognuno dei volti dei personaggi e' formato da decine di fotografie d'epoca originali in b/n della prima meta' del '900 che ne compongono le sembianze come in un grande puzzle.
Whose's this face?
Il Novecento e' stato un secolo davvero singolare. E' stato l'unico secolo
della storia umana i cui cambiamenti hanno avuto una portata "geologica":
per la prima volta nella storia della Terra il cambiamento climatico non e'
avvenuto per cause naturali; per la prima volta sono comparse e hanno
cominciato a diffondersi nel nostro pianeta sostanze che la natura non e' in
grado di produrre e che non erano mai esistite prima in nessun luogo
dell'intero Universo.
L'era analogica ha ceduto il passo all'era digitale e l'evoluzione ha prodotto un nuovo tipo di organismo vivente dall'incontro
della biologia con l'informatica, mentre l'umanita' si e' impadronita della
facolta' di creare se stessa. Paradossalmente la cultura piu' raffinata non e'
stata egemonizzata da una classe ristretta, bensi' da grandi movimenti di
massa di lavoratori. Infine si e' battuto ogni record: quelli tecnologici che
tra le altre cose hanno dato per la prima volta agli esseri umani la
possibilita' di volare, e quelli sportivi, che hanno portato gli uomini a
raggiungere velocita' mai raggiunte prima.
Ma e' nell'ambito della violenza che si sono battuti i record piu'
sconvolgenti. Le due guerre mondiali sono sicuramente state le guerre piu'
gigantesche che la storia abbia mai vissuto, dove si e' verificato
l'annientamento del maggior numero di persone nel minor tempo possibile a
Hiroshima e Nagasaki, e l'annientamento del maggior numero di persone
attraverso la piu' scientifica programmazione di sterminio, tanto nei lager
quanto nei gulag.
Tutto questo e' avvenuto in un breve periodo di tempo, nell'arco di un
trentennio, tra il 1915 e il 1945. Dopo questi anni il mondo non e' piu' stato
lo stesso di prima. Questo gigantesco terremoto ha portato via con se' l'idea
stessa di mondo che era sopravvissuta da secoli. E' decaduta la nobilta' e la
divisione dell'umanita' in classi, hanno cominciato a modificarsi le rigide
identita' nazionali, la tecnologia ha preso il sopravvento sulla vita
dell'uomo, la produzione industriale di stampo fordista ha cominciato a
spazzare via la laboriosita' e i mestieri artigianali e infine, e' iniziato il
rapido declino di quel ciclo millenario che era durato sin dalla nascita
delle grandi civilta': il mondo tradizionale contadino.
Al suo posto e' sorta una nuova civilta' industriale, tecnologica,
consumistica e globale che rappresenta un cambiamento storico mai registrato
durante i secoli precedenti, in cui i cambiamenti radicali avvenivano
nell'ordine di centinaia di anni.
Dal nostro punto di vista osserviamo con distacco le gesta dei personaggi
potenti che hanno avuto il ruolo di protagonista, ma se leggiamo le pagine
di storia, sfogliando decine, centinaia, migliaia di fotografie, non
possiamo fare altro che vedere nei ritratti impettiti e superbi di dittatori
e presidenti, i volti innocenti e ingenui delle popolazioni che li hanno
idolatrati. Buone famiglie di provincia, studenti, soldati, tutti con
l'unica fede nella vittoria dei propri eserciti. Tutti inconsapevolmente
verso l'orrore.
La mostra di Ernesto Romano Whose's this face? presentata al Livingroom
Art-s Studio di Roma in occasione di FotoGrafia Festival Internazionale di
Roma (V edizione) si concentra sul punto di svolta decisivo dei pochi anni
tra le due guerre mondiali. Un momento in cui l'Europa si trovava in un
quadrivio, dove chiunque poteva scegliere uno dei quattro punti cardinali da
seguire: a Nord verso Hitler e il "Dominio del Mondo", a Sud verso Mussolini
la "Neutralita' Opportunista", ad Est verso Stalin e il "Socialismo in un
Solo Paese", ad Ovest verso Roosevelt e la nascente "American Way of Life".
Whose's this face? e' costituita dai quattro grandi ritratti che si
fronteggiano; ognuno dei volti dei personaggi e' formato da decine di
fotografie d'epoca originali in bianco e nero della prima meta' del
Novecento, che ne compongono le sembianze come in un grande puzzle. Quattro
volti che sorridono, composti da decine di volti semplici, umili e ingenui.
Questo lavoro vuole offrire uno spunto di riflessione sui tanti eventi
storici che cambiano continuamente il mondo e che sono dominati da uomini
potenti, dietro il cui volto, forse, possiamo trovare inaspettatamente il
nostro.
La ricerca di Ernesto Romano si estende multidisciplinariamente tra pittura,
fotografia, video e musica.
Ha conseguito la laurea in Filosofia a Roma e studiato regia
cinematografica.
Nel 2000 ha eseguito improvvisazioni al pianoforte nell'Aula Magna
dell'Universita' "La Sapienza" di Roma in occasione del convegno e della
mostra su Ivan Mestrovic.
In fotografia, col reportage, si e' recato a lavorare in Africa, Sud America,
Siria e Cina e le sue me'moires fotografiche sono incluse nel Libro Bianco e
nel cd-rom di testimonianze sul G8 di Genova.
Ha realizzato varie mostre di fotografia e arte visiva, in Italia e
all'estero. Nel 2005 la sua mostra sullo tsunami Onde Anomale ha ricevuto la
International Photography Awards Honorable Mention-IPA 2005 ed e' stata
presentata alla serata "L'Indonesia ringrazia l'Italia", organizzata
dall'Ambasciata della Repubblica di Indonesia.
Collabora come autore e redattore ai Quaderni sulla Pensabilita' di
Pubblic/azione. Dirige il Livingroom Art-s Studio e la RE_production di
Roma. E' nato a Catania nel 1973.
Livingroom
vicolo de' renzi 9 - Roma
Orari: lunedi' - sabato 16.00 - 19.00