Ugc Cine' Cite' Parco Leonardo
Fiumicino (RM)
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Jacopo Meucci
dal 30/4/2006 al 30/5/2006

Segnalato da

Giusi Sanzone



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Jacopo Meucci



 
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30/4/2006

Jacopo Meucci

Ugc Cine' Cite' Parco Leonardo, Fiumicino (RM)

La maschera, il volto, l'assenza. L'artista, in questa serie di opere a tecnica mista di pittura e fotografia su tela, coglie il fascino della maschera, immergendo l'illusione della presenza in un bagno di colore compatto, silenzioso, quasi irreale.


comunicato stampa

La maschera, il volto, l'assenza

Secondo Jean-Pierre Vernant, la maschera costituisce un modo per esprimere l’assenza nella presenza, l’irreale capace di produrre un effetto di realta'. La presenza scenica della maschera, il suo “essere-la'" davanti agli occhi, dissimula sempre un “essere altrove"; essa e' vuota, nonostante dia l’illusione del pieno, del reale, dello stabile e del sicuro. Quegli occhi spalancati, che vi guardano e che chiedono di esser guardati per possedervi, sono, in verita', occhi cavi. Ha origine, allora, uno strano moto della coscienza, che nell’istante in cui si coglie spettatrice viene risucchiata dal fluido vortice dell’assenza.

Dura solo un istante, come una folgore estiva di cui non si riesce piu' a capire se sia accaduta realmente o se sia un abbaglio della memoria. Il desiderio di cio' che e' assente- forse e' questo che pulsa nella curiosita' di chi guarda e che lo spinge a guardare dietro la maschera per scoprire che “il dietro" e' sempre altrove. La maschera come un fantasma rivela sempre la sua natura illusoria, la sua entita' di finzione, simulazione dell’effettiva presenza di un assente. Essa esige di esser vista ma la sua presenza abdica per lasciare il posto al nulla, all’irreale, al non-essere che possono manifestarsi solo nei suoi occhi. Violentemente si guarda e si e' guardati, uomo e maschera si scambiano i ruoli in una reciproca alienazione da se stessi.

Jacopo Meucci, in questa serie di opere a tecnica mista di pittura e fotografia su tela, coglie il fascino della maschera, immergendo l'illusione della presenza in un bagno di colore compatto, silenzioso, quasi irreale. Egli suggerisce uno sguardo de-soggettivizzante, che azzardi, a partire dagli occhi cavi della maschera e dai volti celati e misteriosi, un salto verso il vuoto.

Ugc Cine' Cite' Parco Leonardo
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