La mostra e' l'esito del workshop internazionale promosso dalla Facolta' d'Architettura Luigi Vanvitelli a cura di C. Gambardella, F. Jodice, L. Molinari, V. Trione, F. Ippolito. Una carta rigirata di 180 gradi ha come fuoco prospettico, la piana tra i Camaldoli e i monti Tifatini, tra le cave del Nolano e la Domiziana.
Il 26 maggio, alle ore 19.00, si svolgera' a Napoli alla galleria d’arte Alfonso
Artiaco l’instant-show Antinapoli, un’occasione per tornare a riflettere su Napoli a
partire da una nuova cartografia, per indagare volti e territori ancora poco
raccontati e scandagliati di una citta' sfuggente e spesso contraddittoria in un
confronto aperto a linguaggi e a modi espressivi diversi.
La mostra espone i risultati del workshop internazionale promosso dalla Facolta' di
Architettura “Luigi Vanvitelli" della Seconda Universita' degli Studi di Napoli e
curato da Cherubino Gambardella, Francesco Jodice, Luca Molinari e Vincenzo Trione,
Fabrizia Ippolito, che si e' svolto dal 18 al 23 marzo 2005 proponendosi come
occasione per mettere insieme modi di lavorare sui testi urbani difficilmente usati
simultaneamente.
Diversamente dall’arco del Golfo di Napoli che possiede uno statuto iconografico
lungo cinque secoli, Antinapoli e' l’inconscia effige capovolta della citta'. E' quella
parte del territorio che volta le spalle a Capri e alle isole, invertendo il sud con
il nord. Cosi', assume, come fuoco prospettico, la piana compresa tra i Camaldoli e i
monti Tifatini, tra le cave del Nolano e la Domiziana. Una carta rigirata di 180 gradi
per immaginare una nuova iconografia per la metropoli inconsapevole, apparente “buco
nero", scenario di una delle piu' brutali e drammatiche trasformazioni fisiche e
simboliche avvenute sul territorio italiano dagli anni Sessanta ad oggi. Tutto questo
si solidifica in un arazzo, un’opera collettiva dalla forte carica politica e dalla
sostanziale autonomia estetica. Esporla in una galleria d’arte tra le piu' attente al
dibattito internazionale vuol dire consegnare questo lavoro ad una finitezza di sola
verifica senza pretendere di museificarlo. Per la prima volta l’Universita', il mondo
dell’arte contemporanea e le piu' diverse e inconvenzionali traiettorie di
sperimentazione stringono un fattuale accordo per una operante revisione
dell’immagine di questa citta'.
L’allestimento, di Cherubino Gambardella, espone la sola opera sintetica dell’arazzo
e tappezza il pavimento della galleria di gommapiuma generando un insolita
estensione conviviale.
Galleria d'arte Alfonso Artiaco
piazza dei Martiri, 58 Napoli