Galleria Raucci/Santamaria
Napoli
corso Amedeo di Savoia, 190
081 7443645 FAX 081 7442407
WEB
Georg Herold / Herve' Ingrand
dal 25/5/2006 al 13/7/2006
martedi' - venerdi' 11-13,30 e 15-18,30

Segnalato da

Galleria Raucci/Santamaria


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Georg Herold
Herve' Ingrand



 
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25/5/2006

Georg Herold / Herve' Ingrand

Galleria Raucci/Santamaria, Napoli

Nel suo lavoro Herold usa mattoni, caviale, legno, nylon. Questi materiali, vincolati a significati sociali o politici, sono reinterpretati sulla superficie della tela o come sculture in modo estraniante. 'Ceteternelatelier: the empty studio - le grotatrip' di Ingrand e' il risultato di un processo sviluppatosi attorno al principio dell'Atelier come luogo di creazione e a sua volta come opera.


comunicato stampa

Gallery A: Georg Herold

Fra gli artisti che hanno e continuano ad influenzare le nuove generazioni di artisti Georg Herold e' senza dubbio uno di quelli. Il suo lavoro si muove senza difficolta', ironicamente, con un disincantato senso politico; ci appare nell'aspetto e in maniera estraniante attraverso la determinata contraddittorieta' dei materiali utilizzati: dai mattoni al caviale, dal ruvido legno al nylon. Questi materiali vincolati a significati sociali o politici sono reinterpretati, nella pratica artistica sulla superficie della tela, o come sculture, in modo imbarazzante ed alienati dalla propria funzione. Tutto cio' puo' farci venire in mente il teatro dell'assurdo di Samuel Beckett o gli Idioti di Lars Von Trier, dove il significato e' presente ma sfugge ad ogni connotazione certa di definizione. Di fatti nel momento in cui la verita' sembra rivelata nella nostra mente si apre nuovamente il sipario per mostrarci un'ulteriore visione che svicola dalla nostra acquisita certezza ad un'altra che non avremmo mai considerato. Questa "amletica" considerazione puo' comunicarci che tutto cio' a cui noi assistiamo e' parte dell' umano, in cui risiede la contraddizione, della vita e dei suoi risvolti assurdi, nella banalita' dei gesti quotidiani alle piu' alte aspirazioni, fino a giungere alla farsa della politica e della strategia e di conseguenza alle sue vittime. Herold traduce tutto cio' in maniera insospettabile e cosi' anche le sue esperienze in opere che non possono univocamente mostrarci completamente il loro significato perche' l'illusione che ironicamente esse manifestano non puo' svelare il piu' cinico disincanto del risultato delle esperienze che le hanno prodotte. Questo non significa una malinconica destituzione dell'artista nel recondito significato delle opere, ma un ulteriore livello di analisi che puo' produrre una catartica visione inducendo al sorriso chi voglia realmente vedere.

Gallery B: Herve' Ingrand "Cete'ternelatelier: the empty studio - le grotatrip"

L'opera di Herve' Ingrand e' il risultato di un processo cominciato nel 1994 e sviluppatosi attorno al principio dell'Atelier come luogo di creazione e a sua volta come opera esso stesso. Cio' ha prodotto nel corso degli anni la creazione di 7 differenti atelier, dove sia le pitture prodotte negli studi che gli stessi ambienti, ricreati in scala 1 a 1, sono diventate 7 differenti opere. Da un lato, quindi, la pittura di Ingrand assume una connotazione narrativa e installativa, dall'altro documenta gli oggetti (quelli che l'artista accumula nel proprio studio e che rappresenta come "Nature morte del muro dell'atelier") e fatti ed azioni (come l'improvvisa "Caduta dello Specchio") che subentrano nello studio dell'artista, e che ne caratterizzano gli andamenti e gli sviluppi. Vicissitudini che, il piu' delle volte succedendosi senza alcuna voluta premeditazione, determinano la nascita di un nuovo atelier che, come un codice genetico ereditato, contiene in se' le informazioni del precedente, e che al contempo va progressivamente arricchendosi di nuove, creando canali della comunicazione artistica stratificati e multisfaccettati. Proprio per essere un lavoro in continuo divenire, l'atelier e' espressione della mente dell'artista, del suo costante arrovellarsi attorno ai principi costitutivi della forma e dei suoi improvvisi sviluppi. Questa mostra, di fatti, rappresenta gli ulteriori sviluppi di questo procedere attraverso lo spazio dell'atelier e del suo contenuto in forma di oggetti accumulatisi che, come l'artista ama parafrasare, sono il suo tesoro. Questa massa di oggetti, alla rinfusa (le grota'), piu' volte rappresentati come una montagna, oggi subiscono a loro volta una trasmigrazione fino alla sparizione. In questo modo Ingrand crea un'ulteriore spazio in cui il fantasma dell'oggetto scomparso, delimitato dalla bidimensionalita' della tela, e' il soggetto assente della sua continua ed incessante ricerca artistica all'interno dell'atelier.

Immagine: Herve Ingrand

Inaugurazione 26 maggio 06 dalle 19,30 alle 21,30

Galleria Raucci/Santamaria
Corso Amedeo di Savoia 190 ­ 80136 Napoli
Orari: dal martedi' al venerdi' dalle 11,00 alle 13,30 / dalle 15,00 alle 18,30

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