Le sue opere fanno parte delle più importanti collezioni pubbliche e private, dal Metropolitan Museum di New York alla National Gallery of Art di Washington, dal Museo di Sao Paulo alla Tate Gallery di Londra. La mostra a Milano presenta 18 oli su tavola di piccolo formato, molti delle quali appositamente realizzati.
Howard Hodgkin, uno dei più importanti artisti inglesi viventi nasce a Londra il 6 agosto 1932; la sua opera ha attratto negli ultimi 20 anni importanti riconoscimenti internazionali. Ha rappresentato la Gran Bretagna alla XLI Biennale di Venezia nel 1984, è stato trustee della Tate Gallery dal 1970 al 76 e della National Gallery dal 1978 al 85. Ha vinto in Turner prize nel 1985 ed è stato nominato cavaliere dalla regina Elisabetta nel 1992.
Le sue opere fanno parte delle più importanti collezioni pubbliche e private, dal Metropolitan Museum di New York alla National Gallery of Art di Washington, dal Museo di Sao Paulo alla Tate Gallery di Londra. Nel 1995 ha preso il via una importante retrospettiva promossa dal Museum of Modern Art di Fort Worth che ha girato gli Stati Uniti e l'Europa per concludersi nel 1997 alla Hayward Gallery di Londra.
Personaggio complesso, amico di importanti scrittori e intellettuali fra cui ricordiamo Bruce Chatwin che di lui fa un affettuoso ritratto nel libro "Che ci faccio qui?" (pubblicato in Italia da Adelphi, 1990), Susan Sontag che ha scritto un importante saggio per un suo catalogo e il critico Robert Hughes; Hodgkin è anche un importante collezionista di miniature indiane Mughal, una passione che coltiva da molti anni, e proprio l'India che ha visitato nel corso di numerosi viaggi ha avuto una grande influenza sul suo lavoro. Le sue miniature sono state esposte recentemente al castello di Verona con notevole successo di pubblico. Pittore astratto, grandissimo colorista, pittore dalla pennellata larga, densa e drammatica che racchiude frammenti di vita di intesa emotività , ricordi e dettagli, Hodgkin sa magistralmente sospendere questa pennellata sull'orlo del caos.
I suoi quadri suscitano nello spettatore, anche suo malgrado, una forte attenzione emotiva, una fascinazione derivante da sensazioni ed esperienze sedimentate più nella memoria dei sensi che della mente.
La mostra a Milano presenta 18 oli su tavola di piccolo formato, molti delle quali appositamente realizzati E' leggendario il tempo che l'artista impiega per realizzare i quadri su cui lavora a volte per un arco di tempo quasi decennale come accade per esempio con Stormy Weather, 1993-2001. I titoli ci rimandano ai luoghi che hanno evocato nell'artista sentimenti e sensazioni che sono trasformate in colore, l'Egitto con la sua luce in Little Egypt e Ancient Egypt, il fosco e tempestoso mare del nord di North Sea.
Questa è la sua prima mostra in Italia.
Catalogo in galleria con un testo di Alberto Fiz.
Inaugurazione giovedì 29 marzo 2001 ore 19.00
l'artista sarà presente
Galleria Lawrence Rubin
Via Marco de Marchi 1
20121 Milano
tel 02 29013189 fax 02 29011294