Dieci quadri che sottolineano la mutevolezza del passato in un continuo moltiplicarsi ed intrecciarsi con il presente. I soggetti sono quotidianita': sedie di plastica, ombrelli abbandonati, copertoni di automobili.
Moltiplicazioni temporali
Dopo l'ultima mostra tenuta nel gennaio scorso nella sala della loggia al Maschio
Angioino, ritorna Manuel Olivares con nuove ed intense opere, in cui l'autore
analizza il rapporto del singolo individuo con il proprio passato e l'estrema
dipendenza di quest'ultimo dal presente o meglio dallo "stato d'animo attuale".
Il passato interpretato come un tempo in continua evoluzione: ecco quindi,
moltipliczioni temporali, dieci emozionanti quadri che sottolineano la mutevolezza
del passato in un continuo moltiplicarsi ed intrecciarsi con il presente, offrendoci
punti di vista diversi, spesso antitetici, della medesima realta' trascorsa.
Le immagini di Olivares sono per lo piu' sedie di plastica, ombrelli abbandonati,
copertoni di automobili, in sostanza quotidianita' che prive della loro ovvia
funzionalita', diventano portatrici di ben altri significati e valori.
Raccontano appunto una storia, un passato fortemente emozionale. Sono simboli di una
continua trasformazione del tempo, catturata sulla tela in immagini di marcato
taglio fotografico, dove anche la forma, privata della sua oggettivita', acquista una
funzione esclusivamente evocatrice ed emotiva, resa ancora piu' intensa dalla gamma
cromatica scelta dall'artista, colori che dal rosso intenso, attraverso un sapiente
uso chiaroscurale, si stemperano in tenui, ma interrogative tonalita'.
"...televisione, cinema, video... viviamo ormai di esperienze indirette, di luce
riflessa!
Vediamo sempre di piu' e capiamo sempre di meno, come dal finestrino di un auto, via
via che la velocita' aumenta si perdono i contorni, poi anche i colori cominciano
lentamente a fondersi tra loro sino a diventare un unico colore, il bianco...il
vuoto! ... e' questa la comunicazione?" Maria Savarese.
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