Germano Sartelli e i Laboratori di Arteterapia. Attraverso l'esposizione di una ventina di opere dell'artista e altrettante dei suoi allievi, pazienti dell'ospedale psichiatrico di Imola “Lolli", l'evento riporta in luce e valorizza un'esperienza artistica, scientifica e umana decollata negli anni di svolta della ricerca in campo psichiatrico.
Germano Sartelli e i Laboratori di Arteterapia
all’Ospedale Psichiatrico di Imola
A partire dagli anni ’50 Imola fu il fulcro di un’esperienza unica in
Italia che la Fondazione ripropone sia attraverso le opere dell’artista
e dei suoi allievi che inediti materiali di repertorio.
Sono intervenuti: Sergio Santi (Presidente Fondazione Cassa di
Risparmio di Imola), Andrea Emiliani (critico d'arte), Giuseppe Savini
(Fondazione Cassa di Risparmio di Imola, curatore della mostra).
Si inaugura venerdi' 9 giugno alle ore 18 presso il Centro Giovanni
Isola (Palazzo Sersanti) la mostra curata e promossa dalla Fondazione
Cassa di Risparmio di Imola “L’Atelier. Germano Sartelli e i Laboratori
di Arteterapia all’Ospedale Psichiatrico di Imola". Attraverso
l’esposizione di una ventina di opere del noto artista imolese e
altrettante opere dei suoi allievi, pazienti dell’ospedale psichiatrico
di Imola “Lolli", l’evento riporta in luce e valorizza un’esperienza
artistica, scientifica ed umana decollata negli anni di svolta della
ricerca in campo psichiatrico.
L’idea di questa mostra parte dal complesso rapporto tra creativita' e
psicopatologia, un tema talvolta abusato, al cui interno e' stata
collocata la vicenda imolese del Laboratorio di pittura che Sartelli
che guido' all’interno dell’ospedale psichiatrico imolese per oltre
trent’anni, dagli anni ’50 agli anni ’80. Questo lavoro rappresenta
quindi un occasione per raccontare un interessante pagina della storia
cittadina, per conoscere meglio il Sartelli artista, le sue opere, ma
anche per capire gli ambienti e le idee che all’epoca animarono questo
Atelier, e che rientrano in un periodo di evoluzione e rinnovamento
degli studi psichiatrici e di mutamento delle arti figurative
contemporanee.
L’Atelier di Germano Sartelli - avviato nel 1952 e fortemente sostenuto
dal futuro vicedirettore dell’Ospedale Lolli, prof. Gastone Maccagnani
- fu per trentenni un luogo privilegiato di comunicazione grazie al
linguaggio pittorico e scultoreo: luogo dei messaggi inconsci dei
pazienti, luogo di studio e diagnosi dei medici, luogo di relazione
umana tra il maestro e i suoi allievi, luogo di riflessione critica sui
confini che separano o uniscono arte e follia.
Il Labortorio di Arteterapia di Imola, prima esperienza di tal genere
in Italia, seguiva un interesse condiviso da molti psichiatri e
ricercatori, circa la produzione artstica degli ammalti di mente e si
inseriva negli anni di cambiamento dell’approccio alla malattia
mentale, mutamento dovuto anche all’introduzione degli psicofarmaci. Il
neuropsicopatico non era piu' visto all’interno di una categoria ma
veniva studiato nella sua individualita'; il disegno dell’ammalato
diventava quindi fondamentale per la completezza del suo quadro
clinico. In particolare, viste le analogie fra arte moderna (sono
questi gli anni del Surrealismo, e poi dell’Astrattismo e dell’arte
Informale) e l’attivita' figurativa degli ammalati, la cosiddetta arte
psicopatologica, Gastone Maccagnani intravide nell’arte la capacita' di
avvicinarsi al mondo della “pazzia", un possibile canale di
comunicazione con il “mondo altro".
Giunse sicuramente a conferma dell’importanza dell’esperienza imolese
II Colloquio internazionale sull’espressione plastica organizzato nel
1963 a Bologna dallo stesso Maccagnani, il quale, in veste di
segretario della Societa' Italiana di Psicopatologia dell’Espressione,
curo' anche gli atti del convegno; piu' di 800 pagine stampate dalla
Galeati di Imola, dove per la prima volta venne presentata la lettura e
l’interpretazione della produzione grafica di uno schizofrenico.
Per cogliere tutta la portata dell’esposizione e' fondamentale la
visione del video-documentario di 30 minuti - proiettato nella saletta
al primo piano durante i giorni della mostra - in cui la ripresa di un
colloquio tra Sartelli e l’amico Andrea Emiliani, nonche' interviste a
psichiatri ed esperti d’arte, delinea il contesto storico all’interno
del quale le opere furono concepite e realizzate. Il documentario, a
cura del Centro di Produzione della Palazzina di Imola e diretto da
Massimiliano Valli, ricrea le suggestioni di quegli anni attraverso
inedite immagini del Laboratorio, dei suoi pazienti-allievi e di come
lo stesso Atelier veniva descritto e ripreso dalle cronache dell’epoca
(all’interno sono stati montati alcuni frammenti dei cinegiornali
dell’Istituto Luce).
Un’esperienza che riletta nel presente fa emergere, peraltro, quello
stretto e peculiare binomio tra cultura e sociale che caratterizza la
citta' di Imola.
Inaugurazione 9 Giugno 2006 alle ore 18,00
La mostra, ad ingresso gratuito, prosegue fino al 29 giugno.
Sede della mostra
Centro Polivalente “Gianni Isola"
Piazza Matteotti,4 - Imola (BO)
Visite: Sabato: dalle 10 alle 12, dalle 15 alle 19; Domenica: dalle 10 alle 12; Martedi': dalle 10 alle 12, dalle 15 alle 19; Giovedi': dalle 10 alle 12