Tre installazioni che raccontano il rapporto tra cielo e terra. Daneb: con la stoffa dei panni in simil pelle, Manto ha cucito una serie di piccole case. Inlandis: uno speciale atlante geografico, realizzato attraverso la sovrapposizione di vari strati di tessuto per zanzariere. Bed rock: intagliando porzioni di spugna sintetica candida, l'artista restituisce la suggestione di monti e valli innevate.
Sine macula
Nella personale alla Galleria Studio Legale di Caserta Dacia Manto presenta tre installazioni che raccontano il rapporto tra cielo e terra, tra orientamenti fisici-naturali e prospettive psichiche.
Deneb e' il nome di un astro della costellazione del Cigno che da' titolo ad una citta' nordafricana vista, appunto, dal cielo. Con la stoffa dei panni in simil pelle, normalmente usati per pulire vetri, Dacia Manto ha cucito una serie fittissima di piccole case, il colore ambrato delle mura si mescola a quello del deserto. Appare da un lato il rapporto con lo spazio razionale della cartografia, delle mappe; dall'altro con quello relazionale dove l'imprecisione di queste fragili e molli pareti diventa metafora del corpo, dei suoi mutamenti fisici e psichici. Una citta' aerea e lontana, in cui la domesticita' del materiale collega la percezione della vita urbana in ogni parte del globo.
Inlandis e' il termine scientifico che indica la formazione del ghiaccio continentale, Dacia Manto lo applica ad uno speciale atlante geografico, realizzato attraverso la sovrapposizione di vari strati di tessuto per zanzariere. La precarieta', la mutevolezza dei confini si sfrangia in trasparenze e oasi di densita'. Un'immagine del misterioso sistema di assestamento del globo terracqueo, ma anche del processo di assestamento umano nei luoghi abitati e coltivati. Quella crosta eterna dei ghiacci continentali che giace in modo permanente sotto la terra, affiora come un disegno nascosto. Le garze usate diventano parenti della grafite con la quale Dacia Manto crea i disegni che fanno sempre da contrappunto dialogico alle installazioni.
Bed rock, letteralmente letto di roccia, e' il nome del substrato roccioso terrestre, non soggetto a mutamenti. Si tratta di un'altra visione del panorama originario del pianeta. Intagliando quattro porzioni di spugna sintetica candida, restituisce la suggestione di monti e valli innevate. Ogni spugna e' lunga due metri ed e' larga uno, sono lavorate a diverse altezze in modo da creare una catena digradante. Il materiale plastico con le incisioni e i tagli, acquista spigoli in cui la luce si riflette come nella neve quando e' colpita dal sole. Il titolo evoca poeticamente il riposo umano, che spesso abbiniamo ai luoghi solitari e silenziosi delle vette, e lo sconfinato mondo dei sogni che poggia sulle magmatiche rocce dell'inconscio.
Dacia Manto e' nata a Milano nel 1973, attualmente vive e lavora a Bologna.
Catalogo a cura di Francesca Pasini
Opening 23 Giugno alle ore 20,00
Galleria Studio Legale
Via C.Battisti 76 - Caserta