Il percorso espositivo si snoda a partire dal “verismo preraffaellita" di Canonica, passando - attraverso l'esplosione bistolfiana liberty e simbolista - alla ambigua strettoia deco, per chiudere con il ripristino littorio dei valori italici.
Note di scultura a Torino, 1880-1945
a cura di Armando Audoli
L’idea di una mostra per illustrare un preciso percorso storico dell’arte plastica a Torino, tra il 1880 e il 1945, nasce essenzialmente da due ragioni: la prima, che potrebbe dirsi di ordine “morale", e' una sorta di triste riflessione sull’ignorante misconoscimento della scultura in toto nella scala dei valori - estetici e venali - dell’arte italiana; la seconda, piu' specifica e tecnica, e' una ragione culturale: riteniamo, cioe', fondamentale fare un punto critico filologicamente aggiornato su quello straordinario fermento creativo (espressosi con particolare accensione nel campo della scultura) che investi' la Torino fin de sie'cle, scapigliata e crepuscolare (ma gia' in odore di art nouveau), fino ad arrivare all’ultima grande stagione plastica, ossia quella “neolatina" del Ventennio.
Le cause dell’eccezionalita' del fervore plastico torinese, che con la sua improvvisa apertura alla grande arte europea contribui' in modo determinante a sprovincializzare la stantia cultura pedemontana, tali cause - si diceva - sono numerose e assai complesse: sicuramente la presenza carismatica di alcune forti personalita' (quali furono quelle influentissime di Leonardo Bistolfi, Edoardo Rubino, Pietro Canonica e Davide Calandra) fu il motivo principale dell’afflusso a Torino di giovani di talento, provenienti dal resto d’Italia e dal mondo intero; altro punto determinante (e troppo spesso sottovalutato) nell’incoraggiare la suddetta fioritura fu la presenza, nella citta' stessa, di importanti fonditori d’arte, figure sovente eccentriche e paradossali, ossessionate dalle proprie smisurate ambizioni e dalla tenuta qualitativa del loro lavoro (si pensi a Emilio Sperati, per non citare che un nome eclatante).
Ecco cosi' che il percorso espositivo si snodera' a partire dal singolare “verismo preraffaellita" di Canonica, passando - attraverso la meravigliosa esplosione bistolfiana liberty e simbolista - alla ambigua strettoia de'co (pure nella fulminante accezione futurista), per chiudere con l’aulico ripristino littorio dei valori italici, robusti e finemente stilizzati a un tempo. Si parlera' si' di sommi e ormai indiscussi maestri plasticatori, ma soprattutto si tentera' di sviscerare quella affascinante costellazione di personaggi minori, a volte davvero geniali, bisognosi a tutt’oggi della giusta attenzione, nonche' di un approfondimento organico e sistematico.
Quanto detto e' documentato da un ampio catalogo, corredato da un saggio critico introduttivo, da un profilo storico-biografico di ogni artista e da una scheda analitica stesa per ogni scultura presente in mostra; un apparato bibliografico ragionato completa il volume.
Catalogo 192 pp., 30 euro
Testi in catalogo e apparati critici di Armando Audoli
Inaugurazione: Giovedi' 25 maggio, ore 17.00-21.00
Weber & Weber
Via San Tommaso, 7 - Torino
Orari: Da martedi' a sabato 15.30-19.30
Ingresso libero