Ivan Navarro realizza complesse sculture luminose, sviluppa il concetto di conversione dell'energia costruendo oggetti e installazioni con materiali d'uso quotidiano. I disegni esposti da Los Carpinteros sono un vivaio di riflessioni per nuove installazioni e allo stesso tempo sono opere compiute che descrivono con manualita' il fulcro di un'idea altrimenti irrealizzabile.
Ivan Navarro
a cura di Antonio Arevalo
Ivan Navarro (Santiago del Cile 1972) appartiene a quella generazione
di artisti che dagli anni novanta rielaborano i rapporti fra
modernita' e contemporaneita', utilizzando come punto di partenza le
esperienze delle avanguardie piu' puriste dell'arte moderna,
dall'astrattismo geometrico al costruttivismo e all'arte concreta,
fino ad arrivare al minimalismo, all'arte ottica e alle loro
derivazioni piu' contemporanee.
Navarro gioca con il riferimento immediato al formalismo moderno
trasformando, quale alchimista che e', materiali semplici in forme
radianti ed estraendoli dalla convenzione. In questo fa parodia della
pittura. Realizza complesse sculture luminose, sviluppa il concetto di
conversione dell'energia, costruendo oggetti e installazioni
specifiche con materiali d'uso quotidiano, creando situazioni che
svelano veri processi di trasformazione. L'energia elettrica e' stata
usata nel suo lavoro in diverse forme. E se da una parte usa le
possibilita' energetiche necessarie per fare funzionare innumerevoli
macchinari industriali e domestici, dall'altra (legato al suo uso
nella societa' contemporanea) ci ricorda l'idea di potere che le
caratterizza, come ad esempio la famigerata sedia elettrica che
attualmente in alcuni luoghi degli Stati Uniti viene usata come
strumento di uccisione.
Iva'n Navarro vive e lavora a New York. Le mostre recenti includono:
The Whitney Museum, New York; MOCA, Miami; Witte de With, Rotterdam;
Union Gallery, Londra; Roebling Hall, New York; Matucana 100,
Santiago; Galerie Daniel Templon, Paris; Art Rock Rockefeller plaza,
New York; Prague Biennale 2, Prague.
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Los Carpinteros
a cura di Raffaella Guidobono
Los Carpinteros. il duo cubano formato da Marco Castillo (b. 1971) e
Dagoberto Rodriguez (b. 1969) alla loro prima personale italiana,
vanta due Biennali dell'Havana di cui la seconda appena conclusa e una
partecipazione alla Biennale di Venezia nel 2005 con l'Istituto
Italo-Latino Americano.
Palazzo Santacroce apre le sue porte e duplica lo spazio concesso
agli artisti che il 22 giugno presentano una serie di acquerelli di
grande formato nelle sale della Unosunove e l'installazione della
scultura Grenada de Mano nella galleria dell'Istituto.
La consacrazione di Los Carpinteros avvenne nella 7 Biennale di
Havana quando presentarono una installazione di tende fatte di nylon e
tubi da costruzione, poi transitata al P.S.1 prima di giungere al
Museo di Honolulu e a San Francisco. Era La Citta' Portatile (Ciudad
Transportable), che resta la loro opera piu' esposta ed e' vista come un
fenomeno globale che trascende luoghi o nazioni. Questa possibilita' di
andare oltre il senso comune e' la cifra stilistica che accompagna da
sempre il loro lavoro e dichiara la necessita' di esperire significati
latenti per portare alla luce una diversa percezione delle cose. Los
Carpinteros mostrano la realta' il piu' possibile aderente a logiche
inedite e propongono disegni illusori dal duplice senso, investigano
le discordanze di elementi e le ambiguita' insite nella natura degli
oggetti, amplificano il lato assurdo delle cose per trovare
spiegazioni plausibili con uno sguardo sempre molto puntuale sulla
realta'.
Gli artisti commentano il nostro mondo parafrasando l'architettura e
gli strumenti che circondano il nostro presente, trasformano gli
oggetti moltiplicandoli, fanno leva sull'istinto visionario e
trasformano le committenze in dichiarazioni d'intenti.
L'installazione Grenada De Mano e' una grande riflessione sulla guerra
da parte del duo sudamericano che nel tempo si e' costruito una
reputazione da giocoliere concettuale, per dare vita a opere dentro
cui miscelare paradossi e metafore dell'attualita'.
I disegni esposti, realizzati per 1/9, sono vivaio di riflessioni per
altre installazioni e allo stesso tempo rappresentano opere compiute
che descrivono la manualita' del segno per raggiungere il fulcro di
un'idea altrimenti irrealizzabile.
In collaborazione con Istituto Italo-Latino Americano - Roma e con Eurofly
Inaugurazione: Giovedi' 22 Giugno, ore 18.30
1/9 Unosunove Arte Contemporanea
via degli Specchi, 20 (Palazzo Santacroce) - Roma
Orari: Martedi'-Sabato dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 16.00 alle 20.00. Giovedìdalle 15.00 alle 21.00. La mattina su appuntamento