Paradiso perduto, come quello che Adamo ed Eva non seppero conservarsi perche' tentati dal peccato. Paradiso perduto, come quello raccontato da Milton per dimostrare come si possa deliberatamente scegliere il Male. Paradiso perduto, come tutte quelle terre incontaminate che il progresso sta distruggendo per sempre. Paradiso perduto, come il ricordo di un'arte capace di parlare a tutti, figurativa, suggestiva e immediata, libera dalle contorte filosofie pensate esculsivamente per gli addetti ai lavori. A Verona, nei locali della galleria La Giarina nove artisti immaginano il giardino dell'Eden.
Paradiso perduto, come quello che Adamo ed Eva non seppero conservarsi
perché tentati dal peccato. Paradiso perduto, come quello raccontato da
Milton per dimostrare come si possa deliberatamente scegliere il Male.
Paradiso perduto, come tutte quelle terre incontaminate che il progresso sta
distruggendo per sempre. Paradiso perduto, come il ricordo di un'arte capace
di parlare a tutti, figurativa, suggestiva e immediata, libera dalle
contorte filosofie pensate esculsivamente per gli addetti ai lavori.
A Verona, nei locali della galleria La Giarina, dal 28 aprile al 15 luglio,
nove artisti immaginano il giardino dell'Eden, ridisegnandolo alla luce dei
recenti disastri ecologici, delle nuove ricerche genetiche, del trionfo di
petrolio e plastica, dell'immaginario erotico del terzo millennio. E, con un
pizzico di sarcasmo, ricordano con i loro lavori le parole di Milton: "È
meglio regnare all'Inferno che servire in Paradiso". Il mondo creato da
Corrado Bonomi, Paolo Cassarà , Leonida De Filippi, Michelangelo Galliani,
Ernesto Jannini, Davide Nido, David Reimondo, Vittorio Valente e Dany
Vescovi - ricco di dinosauri, aracnidi, tentacoli, animali elettronici,
donne prosperose e ammiccanti - è infatti più l'idealizzazione del mondo
degli inferi che il rimpianto del meravigioso, splendido e perfetto, ma in
fondo noiosissimo, regno del cielo. Gli artisti esaltano quelle emozioni
forti, paura, desiderio, sgomento, sorpresa, che nell'Eden non dovrebbero
avere asilo, e si augurano che il giardino incantato più paese dei balocchi
che luogo di contemplazione. I colori sono quelli forti e sfolgoranti delle
fiere e dei luna-park, le figure provengono direttamente dai B-movie e
dall'immaginario fantascientifico della letteratura a dispense. Curata da
Maurizio Sciaccaluga, la mostra presenta più di trenta opere, che
reinterpretano le forme create dall'evoluzione naturale. Immaginando un
ottavo giorno nella creazione, magari con un deus ex machina leggermente
allegro e brillo. Voglioso di strafare.
Paradiso perduto mette anche in stretta relazione arte e ambiente, cercando
una formula di possibile convivenza tra pittura, scultura e figure naturali.
Si va dalle siepi zoomorfe e dai fiori artificiali di Corrado Bonomi,
costruiti adoperando pompe per l'irrigazione, agli animali di Ernesto
Jannini, che - come in un tridimensionale Blade runner - sotto la pelle
nascondono (male) i meccanismi elettronici che li muovono. Si passa dalle
piante di Leonida De Filippi, ingranaggi in acciaio sviluppatisi secondo le
logiche dell'evoluzione, come nel B-movie Tetsuo, ai ragni di Davide Nido,
disegnati usando materiali acrilici e colle a caldo. Se David Reimondo pensa
alla nascita di Adamo, che con difficoltà viene fuori dal blu profondo del
nulla, Paolo Cassarà già gli mette al fianco una superEva dalle forme
stratosferiche, capace di ri-stenderlo immediatamente. Dany Vescovi
ridisegna i microorganismi cellulari, facendoli esplodere in gigantografie
sulle tele, mentre Vittorio Valente immagina quei virus che, terribili e
bellissimi, creeranno non pochi problemi agli abitanti di un mondo tanto
strano. Intanto Michelangelo Galliani pensa a una transgenetica in pietra
che sembra nascere da una costola del furore visionario di Cronenberg...
Inaugurazione: 28 aprile ore 18.30
Orari: Dal martedì al sabato 15.30  19.30 escluso festivi
La Giarina, Interrato dell'Acqua Morta 82, 37I29 Verona Tel/Fax + 39 045 8032316