Tra scrittura e pittura: in questo ambito si situa, in modo originale, il Comune di Cernobbio, con le manifestazioni del ciclo Parole e colori, avviate nello scorso autunno con Hermann Hesse e che puntano ora - dal 7 aprile all'1 luglio - su una delle figure fondamentali della letteratura italiana del Novecento, Dino Buzzati(Belluno 1906 - Milano 1972).
In corso dal 7 aprile.
Tra scrittura e pittura: in questo ambito si situa, in modo originale, il Comune
di Cernobbio, con le manifestazioni del ciclo Parole e colori, avviate nello
scorso autunno con Hermann Hesse e che puntano ora - dal 7 aprile all'1 luglio - su
una delle figure fondamentali della letteratura italiana del Novecento, Dino Buzzati
(Belluno 1906 - Milano 1972).
La manifestazione, che ha carattere monografico, si propone con cadenza annuale e ha
come luogo di riferimento la Villa Comunale di Cernobbio, interessante edificio di
im-postazione e decorazione di stile floreale (o liberty) progettata dall'architetto
emiliano Alfredo Campanini e costruita nel 1906.
Essa si sviluppa attorno ad una mostra, che privilegia l'aspetto pittorico e biografico,
con letture, incontri e dibattiti sulla produzione letteraria dello scrittore preso in
considerazione. Nel caso specifico di Buzzati il discorso si amplia agli altri settori
della creatività che lo hanno interessato, dal teatro alla musica e al cinema che ha
tradotto in immagini numerose sue opere.
Giornalista e scrittore, Buzzati ha lasciato opere per tutte le età : da Barnabo delle
mon-tagne (1933) a Il deserto dei tartari (1940), a La famosa invasione degli orsi in
Sicilia (1945) ai Sessanta racconti (1958) a Un amore (1963) a Poema a fumetti (1969)
a Cro-nache terrestri (pubblicato postumo nel 1973). E abbiamo citato solo alcuni dei
suoi scritti. Fu anche autore di testi per il teatro e di libretti per la musica
(collaborò con Luciano Chailly e con Riccardo Malipiero).
La pittura, infine. Fu più che una passione: "La pittura - egli scrisse - per me
non è un hobby, ma il mestiere; hobby per me è scrivere. Ma dipingere e scrivere per
me sono in fondo la stessa cosa. Che dipinga o che scriva, io perseguo il medesimo
scopo, che è quello di raccontare delle storie". E proprio al mondo della fantasia
si riferiscono i suoi disegni e i suoi dipinti, una fantasia sbrigliata che vaga
senza sosta nei mondi più diver-si, costruendo storie sospese tra reale e incredibile,
con un linguaggio (sia di parole che di colori) piano e comprensibile, capace non solo
di accattivarsi il fruitore, ma anche di sollecitarlo ad andare, con la sua fantasia,
ben oltre i limiti delle sue suggestioni.
La mostra toccherà alcuni dei temi più frequentati da Buzzati, partendo da La famosa
invasione degli orsi in Sicilia "racconto" inventato (e disegnato) per le nipotine Pupa
e Lalla e via via perfezionato, prima sul Corriere dei Piccoli, poi in un libro, che
è da considerare, fra le favole moderne, una delle più fresche e avvincenti. Grande
spazio, nell'immaginario di Buzzati, è occupato dalla donna - affrontata nell'esposizione
fin dai dipinti Il lampione (1926) e Primo amore (1930) e dalle lettere che
accompagnarono la sua passione per Bibi (deceduta il 13 aprile 1932) - che fu
rappresentata in più occasioni e negli atteggiamenti più diversi. E così anche le
montagne e la città , luoghi dal fascino sottile, le prime "nella loro paurosa e
adorata solitudine", la seconda con i grattacieli e i grandi palazzi condominiali
dove "succedono tante cose", diventano esperienze da raccontare e da inventare.
E la città diventa montagna e la montagna conquista la città come nello splendido
Duomo di Milano del 1958. E in città sono ambientate avventure e visioni - monito,
spesso per l'uomo di città - raccontate negli scritti e spesso anche illustrate in
una sorta di quadro a fumetti (come quella "infantile" del Babau o quella tragica
della Ragazza che precipita).
E, a conclusione del percorso, ecco i Miracoli di Val Morel, dipinti che svolgono il
loro racconto nella logica degli ex-voto e che "ricordano" improbabili "guarigioni"
dell'uomo posto di fronte a immaginari e fantasiosi pericoli.
Il catalogo della mostra, che accompagna le immagini delle opere con scritti e racconti
di Dino Buzzati, è introdotto dai testi di Luigi Cavadini, curatore della rassegna,
e di Nella Giannetto, presidente dell'Associazione Internazionale Dino Buzzati.
Orari: da martedì a venerdì ore 15-19;
sabato, domenica e festivi 10-19;
gruppi e scuole su prenotazione (anche al mattino): tel. 031.301037
VILLA COMUNALE, via Regina 7, Cernobbio (CO)