Miniaci Art Gallery
Milano
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Antonio Tamburro
dal 27/9/2006 al 11/10/2006

Segnalato da

Crisalis Art Net Communication



approfondimenti

Antonio Tamburro



 
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27/9/2006

Antonio Tamburro

Miniaci Art Gallery, Milano

Tamburro rende omaggio ad una sua grande passione a cui dedica la sua ricerca artistica sin dagli anni ’80, il ciclismo e i suoi protagonisti. Una quindicina di tele dedicate ai grandi del ciclismo italiano, da Bartali, a Pantani.


comunicato stampa

Il ciclismo e i suoi protagonisti

Antonio Tamburro nasce ad Isernia nel 1948.
Si forma come artista alla Accademia di Belle Arti a Napoli prima e successivamente all’Accademia di Roma.

Il suo percorso artistico e' ricco di esposizioni personali e collettive in Italia e all’estero in innumerevoli gallerie storiche, solo per citare alcune esposizioni ricordiamo quelle alla galleria Michelangelo, a Castel dell’Ovo di Napoli, a Kiev, a Monaco, all’Art Miami, al Gianicolo Centro d’Arte con Burri, De Gregorio, Rambaldi e altri.

La sua pittura ricca di colore, di contrasti tra chiaro e scuro, fortemente legata alla figura reale, ne da pero' un’interpretazione originale, pregna di mistero, il mistero di una realta' nascosta all’osservatore disattento dietro l’apparente stato delle cose.

E’ il pittore delle “cose" a cui sa dare una anima vibrante e intrigante attraverso un caleidoscopio di colori, quali fossero cristalli lucenti frapposti tra lo sguardo, l’opera e l’immaginazione.

Nell’esposizione personale che la Miniaci Art Gallery presenta, Tamburro rende omaggio ad una sua grande passione a cui dedica la sua ricerca artistica sin dagli anni ’80, il ciclismo e i suoi protagonisti che negli anni hanno appassionato gli animi degli spettatori e degli sportivi.

Una quindicina di tele dedicate ai grandi del ciclismo italiano, da Bartali, a Pantani.
Omaggi appassionati e ricchi di sentimento, quelli che Tamburro dedica a questi grandi sportivi.
Si rimane rapiti dall’osservazione di queste tele dove l’artista riesce a rendere quasi palpabile il movimento e dove le bici paiono sfrecciare davanti ai nostri occhi.

Gia' nell’88 l’artista iniziava un ciclo pittorico sul tema del ciclismo, uno sport che lui stesso ama e pratica da sempre.
Lo stesso anno veniva pubblicato il catalogo “Le biciclette di Tamburro", curato da Jean Pierre Jouvet e con l’introduzione del famoso cronista sportivo Adriano De Zan, che lo invitava al Giro d’Italia.

Dal 28 Settembre al 12 Ottobre 2006 sara' possibile visitare l’esposizione di Tamburro e rivivere con le sue tele le emozioni che ci ha regalato li grande ciclismo italiano. Sara' anche l’occasione per uno spunto di riflessione su cio' che si potrebbe fare a Milano per rendere la citta' piu' accessibile alle biciclette con la creazione di piste ciclabili e percorsi storici da godere in bicicletta.

Cenni biografici

Nel 1968 dopo gli studi a Napoli si iscrive e frequenta il corso di pittura presso l’Accademia di Belle Arti a Roma diretta a quel tempo dal Prof. Franco Gentilini, ma anche qui, spinto dalla forte passione creativa che spesso andava oltre i consueti insegnamenti accademici, privandolo del piacere di farsi dominare dalla pittura, decide nuovamente di abbandonare l’accademia.

Nello stesso anno collabora con lo scenografo Filippo Senerchia realizzando le parti pittoriche di molte sue scenografie, tra cui una delle piu' importanti al Teatro Flavio Vespasiano di Rieti.
Nel 1971 restaura le parti mancanti degli affreschi realizzati dal pittore Trevisonno, nella Chiesa di S.Anna in Cantalupo del Sannio.

Sempre nello stesso anno realizza la prima personale alla Galleria Il Carboncino di Campobasso e comincia a frequentare gli artisti emergenti di quegli anni. Nel 1972 si trasferisce a Perugia dove esordisce con una personale a Palazzo Comunale. In questi quadri c’e' un richiamo alle sue origini con un forte e violento cromatismo di stampo espressionista. A Perugia entra e frequenta il gruppo culturale il “Cenacolo" e partecipa ad una collettiva di artisti umbri e a successive manifestazioni tra cui una collettiva di artisti alla galleria Il Cenacolo a Perugia. Nel 1974 espone a Milano alla galleria La Porta. E anche l’anno in cui comincia ad interessarsi alle problematiche sociali, in particolare all’abbandono e alla solitudine dei malati di mente, su ispirazioni di reportage realistici. Ripropone tali tematiche nel 1977 con una personale presso la galleria Cecchini di Perugia dove espone la serie “malati di mente" che aveva iniziato nel 1974 e che espone per la prima volta. La mostra scioccante per certi aspetti, non fu gradita dalla critica e dal pubblico. Nel 1975 tiene una personale nella sede del Palazzo dei Priori di Perugia.

Nel 1976 con una personale ad Assisi espone disegni a sanguigna alla galleria La Ghironda. Nel 1977 tiene una mostra personale alla Galleria Malatestiana di Rimini. Nel 1978 al premio Lario Cadorago a Villa Olmo, conosce un gran mecenate dell’arte: Albo Pollici, che diventera' suo amico e sostenitore. Nel 1979 alcune sue opere vengono pubblicate sulla rivista “Arte in Umbria" edizione Siglatre. Le sue opere cominciano ad essere pubblicate su varie riviste d’arte. Viene anche chiamato ad insegnare alla scuola d’arte di Spoleto, che poi lascera' nel 1981 per dedicarsi esclusivamente alla pittura, nonostante l’incarico in ruolo a tempo indeterminato. Nel 1981 esce un servizio sulla rivista a diffusione nazionale “Tempo Nostro". Nel 1982 realizza un’opera su “Arte e ferrovia", che si ritrova nel museo delle ferrovie dello stato di Pietrarsa. Questo e' anche l’anno della personale alla galleria Emilia a Modena, che lo porta ad aprire una nuova tematica sull’inquinamento ambientale. In concomitanza esce il suo primo catalogo con la presentazione di Giorgio Grando. Questa tematica verra' riproposta nelle mostre successive, come quella del 1983, tenutasi nella sala del Grifo e del Palazzo Comunale di Perugia.

Nel 1982 partecipa ad una colletiva alla Rocca Paolina di Perugia “La cooperazione e la societa' in crisi" e in questo anno partecipa anche ad una collettiva “ Incontro con cinque pittori" organizzata dal Comune di Spilimberto.

Nel 1983 partecipa ad una collettiva a Todi e in occasione del premio Marina di Ravenna conosce Domenico Purificato, Gastone Freddo e Remo Brindisi con i quali avra' frequentazione.
Nel 1984 partecipa alla mostra "Itinerari, ricerca e misteri nell’Arte", artisti umbri e contemporanei, al Gianicolo Centro d’Arte, insieme a Burri, De Gregorio, Rambaldi e altri.
Nello stesso anno realizza un’opera monumentale per il Salone dell’armatura della scuola Tre F Italia, raffigurante “Seneca e i suoi allievi" con inserimento dell’autoritratto dell’artista. Sempre nel 1984 conosce a Loreo una comunita' del Basso Polesine il collezionista Carlo Gennai, tramite il quale realizza diverse opere sul tema della pesca.
In questi anni iniziano i rapporti con la comunita' di Mantignana, un paese in provincia di Perugia con il quale avra' sempre un forte legame umano oltre che artistico. A Mantignana realizzera' diversi lavori.

Nel 1985 realizzera' un affresco sulla facciata interna di Santa Maria Assunta raffigurante la Crocefissione, l’incoronazione della Vergine e scene del Paradiso.

Nel 1984 conosce il gallerista Giorgio Ghelfi con il quale struttura un rapporto significativo e importante per la sua attivita' artistica. La collaborazione con Ghelfi gli apre nuovi orizzonti per la divulgazione delle sue opere.
Nel 1985 realizza a Bormio un murales sul tema “lo sci". In quegli anni partecipa ad una mostra alla Rocca Paolina di Perugia. La CGIL di Perugia nello stesso anno gli commissiona un manifesto per il 25 Aprile.

Nel 1986 tiene a Roma una personale alla Galleria Consorti di via Margutta.
Nel 1987 conosce il pittore Stefano Cavallo che lo introduce nell’ambiente artistico pugliese dove conosce il gallerista Angelo Colella, con il quale stabilisce un rapporto di amicizia e collaborazione lavorativa.

Nell’88 l’artista inizia un ciclo pittorico sul tema del ciclismo, uno sport che lui ama e pratica. In questo anno esce il catalogo “Le biciclette di Tamburro", curato da Jean Pierre Jouvet e con l’introduzione del famoso cronista sportivo Adriano De Zan, che lo invita al Giro d’Italia.

Nel 1989 esce sulla rivista Arte Mondadori e viene pubblicato un catalogo sul tema delle periferie con la presentazione di Franco Solmi. In questo anno la Mondadori gli pubblica una sua monografia della collana Presenze con un testo critico di Dario Micacchi e del pittore Alberto Sughi. Nel 1990 gli viene commissionato dalla Fondazione Spadolini, Pian dei Giullari, Firenze il ritratto del senatore Giovanni Spadolini. Nel 1991 tiene una personale intitolata “Le Giuliette di Tamburro" e allestita nei suggestivi spazi della Casa di Giulietta a Verona. Il 1991 e' anche l’anno in cui comincia a frequentare l’ambiente artistico romano. Conosce artisti quali Calabria, Sughi, Vespignani, e il fotografo Settanni che lo inserisce nel suo libro di fotografie “La memoria e le immagini", dedicato agli artisti e ai personaggi del cinema e della cultura. Sempre nel 1991 partecipa all’Arte Fiera di Bologna, nel padiglione della galleria Ghelfi, con una personale. In quella occasione conosce Orfeo Tamburi, che e' presente in una collettiva di artisti della scuola romana.

Nel 1994 espone le sue opere in una mostra personale alla Galleria Transit di Bergamo e alla Galleria Marzabotto Arte di Marzabotto; vengono pubblicate alcune sue opere sulla rivista “Di Cronaca e Critica - Viaggio nel mondo delle Arti Visive dal fascismo ad oggi".

Nel 1995 tiene una personale alla Galleria Il Torchio di Milano.
Nel 1996 espone i suoi quadri sul tema “ I caffe'" in una personale alla Galleria Consorti di via Margutta a Roma e a Verona presso la Galleria Ghelfi.

Il 1996 e' per l’artista un anno che vede aprirsi il mercato americano per merito di Mario Mognetti, direttore della Galleria Ghelfi, che organizza una prima personale a Toronto presso la Teodora Art Gallery.

Nel 1999 tiene una personale alla Padua Art Gallery e partecipa alla Primavera Romana dell’A.R.G.A.M., patrocinata dall’Assessore alla Politiche Culturali del Comune di Roma.
Sempre nel 1999 esce “ I maestrio della Pittura Contemporanea" edizione Ghelfi.
Nel 2000 partecipa all’Art Miami, con un catalogo curato da Raffaele Nigro; esce anche un servizio sul mensile d’arte “Ars".

Sempre nello stesso anno tiene un personale alla Galleria Il Segno Arte Contemporanea di Brindisi.
Nel 2001 esce un servizio su “Arte In" con un testo critico di Paolo Rizzi.
Nel 2002 esce un redazionale a lui dedicato sul mensile “Arte" edito da Mondadori.
Nel 2003 partecipa a due collettive e ad una personale antologica presso la Galleria Michelangelo di Roma. Sempre nello stesso anno espone alla Padua Art Gallery di Padova e allo Studio 4 di Molfetta.

Espone anche a Monaco e ad Augsburg.
Nello stesso anno l’Associazione Segantini di Savognin in Svizzera, lo invita a tenere una mostra personale nella Sala Segantini.
Nel 2005 tiene una personale alla Galleria Art Blus di Kiev.

Inaugurazione: Giovedi' 28 Settembre 2006 - Ore 19.00

Miniaci Art Gallery
Via Brera 3 - Milano

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