La mostra comprende 40 artisti provenienti da U.S.A., Uruguay, Ungheria, Polonia, Francia, Italia, Brasile, Colombia, Giappone, Venezuela.
40 artisti
Il giorno 28 settembre alle ore 18, presso lo spazio Lattuada, in Milano, si inaugurera la mostra “Madi Internazionale".
La mostra comprende 40 artisti provenienti da U.S.A., Uruguay, Ungheria, Polonia, Francia, Italia - Brasile, Colombia, Giappone, Venezuela.
Il movimento MADI nasce nel 1946 in Buenos Aires (Argentina) per opera di Arden Quin. L’incidenza del Movimento Madi nella Storia dell’arte dopo della seconda meto del XX secolo e' andata aumentando costantemente con la singolare carateristrica di essere un avvenimento consolidato che essendo storia si prolunga con risonante attualita' e premessa di un futuro pienamente attivo. Oggi il movimento Madi conta piu' di 80 artisti di diversi paesi.
La mostra sara' accompagnata da un catalogo a colori con testo critico di Giorgio Seveso il quale scriva:
MADI, il gioco della liberta' e dell’utopia
Ci sono ancora, nelle nostre societa' fondate sul trionfo della concretezza e del pragmatismo, dell’utilita' e del profitto, uomini controcorrente, o “in direzione opposta" si potrebbe dire. Uomini fatti di una pasta particolare, i cui gesti e le cui scelte - per istinto, per gioco, per carattere, per convinzione filosofica o per tutte queste cose insieme - sono profondamente e irrimediabilmente antitetici al soffice totalitarismo del senso comune.
In arte, i pittori e gli scultori che negli anni hanno dato vita al movimento Madi internazionale sono tra quelli plasmati appunto con quella pasta. Sotto ogni latitudine, nei tornanti dei vari decenni, la loro bandiera e la loro divisa consistono difatti nel piu' totale affrancamento da qualunque progetto di funzione, da qualunque lontana intenzionalita' di racconto o di rappresentazione che non siano esclusivamente, semplicemente, magicamente riassunti dalla natura stessa dell’oggetto-immagine realizzato.
Meticolosita' e ingegno, sogno e forme, esprit lyrique di colori e materie, eleganza e raffinatezza di un gioco privato che s’intende con passione condividere: ecco il repertorio dell’artista materialista dialettico (ma e di, appunto, secondo l’autodefinizione dei fondatori) per questa astrazione cosi' gelosamente particolare, che rende tangibile e palpitante la sua speciale, libera, inarrivabile utopia poetica.
Il rapporto con il mondo delle cose e delle idee si riflette nei sottili rimbalzi della sua fantasia ludica, e gli intrecci con la storia e con il quotidiano non hanno bisogno di giustificazioni o di simboli ma al contrario sono impliciti nell’opera, vi si riassumono, vi appaiono in differita, in metamorfosi interiore. E, ancora, colori brillanti e cordiali, forme di garbo e d’esattezza, dove la matematica e l’alchimia combinatoria delle proporzioni divengono una sinopia gentile, una scherzosa ma assorta filosofia del creare…
Madi e' stato ed e' fino in fondo questo gioco e questa alchimia, il sapore composito della piu' assoluta, della piu' coinvolgente liberta' immaginativa.
Spazio Lattuada
via Lattuada, 2 - Milano