Flavio Lucchini e Giovanni Gastel. Lo scultore e il fotografo si misurano su uno stesso tema: il ritratto che non c'e', l'innocenza perduta, l'immagine della donna di oggi.
Flavio Lucchini e Giovanni Gastel
Flavio Lucchini e Giovanni Gastel hanno una antica storia di collaborazione, complicita' e amicizia.
Nei tempi del suo impegno in editoria Lucchini e' stato il “maestro" di Gastel cui ha insegnato a decifrare e a declinare il senso della femminilita' in foto piene di mistero e di magia. Vite scorse su binari paralleli con il comune denominatore di una essenza artistica compressa tra le pieghe delle scelte quotidiane.
Un nuovo incontro ha mosso corde sopite e impegnato i due artisti, lo scultore e il fotografo, a misurarsi su uno stesso tema: il ritratto che non c’e', l’innocenza perduta, l’immagine della donna di oggi. Con un uguale numero di opere, stesso formato ma supporti diversi fatti per durare, Lucchini propone ritratti candidi, appena accennati, imprecisi, come tracciati dal bambino che non e' piu', utilizzando “buz", materiale indurente posto sulla maquette originale in poliestere.
Gastel legge la vita, dalla nascita alla morte, in uno stesso volto senza patria che si trasforma dall’innocenza alla decomposizione, trasferendo l’immagine fotografica su una base telata e laccata che crea l’equivoco tra la pittura e la fotografia.
La collaborazione e il confronto Gastel/Lucchini sono una iniziativa speciale appositamente realizzata per la Giornata del Contemporaneo, il 14 ottobre 2006, promossa da AMACI (Associazione dei Musei d’Arte Contemporanea Italiani) con il sostegno della DARC (Ministero per i beni e le attivita' culturali).
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