Il progetto si propone di gettare uno sguardo sulla realta' unica di Casa Morigi, che si oppone a quello tecnologizzato che tutto uniforma pur passando anche attraverso l'uso delle tecnologie, usate creativamente dagli artisti presenti.
Museo Teo partecipa alla seconda Giornata del Contemporaneo
L’iniziativa, voluta e promossa anche quest’anno da AMACI, l’Associazione dei Musei d’ Arte Contemporanea Italiani, ha lo scopo di proseguire, a livello nazionale, un lavoro di promozione dell’arte contemporanea presso il grande pubblico. Realizzata con il patrocinio del Ministero per i Beni e le Attivita' Culturali - Direzione generale per l’architettura e l’arte contemporanea (DARC), l’iniziativa prevede, nella data del 14 ottobre, l’apertura gratuita al pubblico di tutti i musei italiani aderenti ad AMACI, che hanno a loro volta il compito di coinvolgere, ciascuno nella propria citta', altri spazi espositivi pubblici e privati attivi nell’ambito dell’arte contemporanea.
Gli eventi coordinati a Milano dal PAC saranno raccolti sotto il simbolo di Milanocontemporanea, nato lo scorso anno in questa occasione, che accompagnera' anche questa iniziativa nell’ambito di un progetto continuativo di promozione della cultura del contemporaneo.
Museo Teo, associazione culturale senza scopo di lucro, opera dal 1990 per favorire la conoscenza dell'arte contemporanea e la diffusione di una cultura sociale delle immagini: museo senza sede e senza opere organizza avvenimenti espositivi in spazi sempre differenti, spesso al margine dei circuiti tradizionali, per portare ovunque l'arte, per una riappropriazione del territorio che si concretizza nello lo slogan La citta' sono io e pubblica con cadenza aperiodica la rivista Museo Teo artfanzine.
Museo Teo ha realizzato per questa occasione, che coincide con il compiersi del suo sedicesimo anno di attivita', la mostra Sguardi altri - che e' anche il tema del numero 4 di Museo Teo Net Zine - che si terra' nella sola giornata di sabato 14 ottobre dalle 17 alle 21 nella casa di Via Morigi 8 a Milano, a pochi passi dalla casa di via San Sisto 6, il luogo della sua prima iniziativa: due luoghi non solo fisicamente vicini ma elementi significativi della storia sociale e culturale della citta'.
Casa Morigi e' una casa storica che sorge nell'area della citta' romana, raro esempio di integrazione architettonica dal delicato equilibrio estetico, autogestita dal 1976 dopo un lungo periodo di abbandono.
L’esperienza di autogestione ha difeso la casa dalla speculazione, salvandola dal degrado e dalla distruzione a cui il disinteresse delle istituzioni l'aveva condannata: si profila ora il reale pericolo di una ristrutturazione indiscriminata e di un atto autoritario di cancellazione della memoria che toglierebbe a Milano un vero tesoro, e sarebbe anche un passo ulteriore verso il diffondersi dell’incertezza e della precarizzazione dell’esistenza e della distruzione della citta' come spazio pubblico.
L’intervento che Museo Teo presenta in collaborazione con gli abitanti di Casa Morigi si propone di gettare uno sguardo su questa realta' unica, uno sguardo altro, che si opponga a quello tecnologizzato che tutto uniforma nel quadro delle relazioni immateriali proprie della metropoli odierna, fondate su di una corsa infinita che sembra non conoscere fine e che influisce pesantemente sui nostri corpi e le nostri menti. Uno sguardo altro che indaga sulla totalita' del mondo presente, passando inevitabilmente anche attraverso l’uso delle tecnologie, usate creativamente, per dare spazio alla realta' e offrire ulteriori spunti di riflessione.
La mostra Sguardi altri si articola attorno alla postazione interattiva di Marco Facincani Uno specchio per Beatrice, uno specchio virtuale in cui l’immagine ripresa dalla telecamera viene frammentata e ritardata nel tempo. L’effetto di frammentazione e' legato al movimento del soggetto (e puo' anche essere impercettibile se quest’ultimo si mantiene immobile) e i pezzi che ricompongono l’immagine la rendono simile ad uno specchio infranto.
Anche le altre opere presenti in mostra offrono ulteriori e differenti possibilita' di lettura di un mondo sempre piu' frammentato e aiutano ad immaginare il mondo presente grazie alla loro alterita' rispetto ai canoni consueti. Giovanni Bai, mescolando tecnologia e manualita' guarda alla realta' abitativa delle metropoli, dal Barrio Chino di Barcellona alla Casa di Via Morigi; Lorena Sireno, con la installazione Relazioni pericolose invita a riflettere sul rispetto reciproco; Bruna Orlandi, di ritorno dal Libano, ci offre in anteprima uno sguardo sulle persone che cercano tra i resti della guerra un pezzo della loro storia: una concentrazione collettiva di ricostruzione sociale, di vicinanza, di aiuto reciproco e desiderio di vita; Luigi Fagioli indaga attorno allo sguardo dell’infanzia, mentre le foto di Mario Tedeschi hanno al loro centro lo sguardo del visitatore delle mostre d‘arte.
Il vaso di Pandora di Federica Tavian Ferrighi e' una installazione composta da un fornelletto a gas e da una pentola a pressione che sfiata vapore e acquista protagonismo dal rumore assordante e minaccioso della valvola e dalla precarieta' del fornelletto; Marco Bechis visita la memoria dell’esperienza di Via Morigi e Carolina Gozzini indaga sulla casa come luogo di vita e relazioni sociali. In mostra quindi video, fotografie e installazioni sulla soglia del passaggio dal quotidiano verso lo sconosciuto, oltre il quale tutto e' possibile, perche', come afferma Stephen Hawking: <
Nel corso della giornata interventi musicali di Superteste Open Source (Nicola Di Caprio + amici) e animazioni a cura degli abitanti di Casa Morigi.
Casa Morigi
via Morigi, 8 - Milano