Nei segreti dell'orizzonte. Una cinquantina di quadri (tra piccole tele, dittici, autentici teleri) sul tema della “veduta". Il suo e' una sorta di lavoro disciplinato e rituale che crea un universo astorico, favoloso e mitico.
Nei segreti dell’orizzonte
A cura di Luigi Meneghelli
Una cinquantina di quadri (tra piccole tele, dittici, autentici teleri) sul tema della “veduta". Ma non una veduta “esatta", documentaria, di impianto prospettico-scenografico e neppure una veduta di fantasia. Roberto Braida si pone di fronte alla superficie pittorica, per sviluppare un’idea, per dar corpo ad un pensiero visivo. Sempre uguale e sempre diverso, come un sogno che si presenta notte dopo notte. Il suo e' una sorta di lavoro disciplinato e rituale che si concentra sulla linea dell’orizzonte, ma non per creare un’illusoria prospettiva, una immaginaria profondita', quanto invece per dare una costruzione interna, un’ossatura allo spazio del dipinto.
Aria, acqua, terra e forse anche fuoco (dato dal riverbero dell’acqua sulla battigia): e' tutto un combaciare tra loro degli elementi primari dell’essere del mondo. Ed e' come se l’artista ricercasse, aldila' di ogni concretezza formale, un universo astorico, favoloso, mitico. Lo stesso rimanere sulla “motivo", variando solo la tonalita' della luce (che diventa di volta in volta febbrile, arida, mentale, a seconda delle ore e delle stagioni) o mutando la distanza tra le linee che dividono terra, mare e cielo e' l’esasperato tentativo di entrare nelle pieghe, nei segreti della visione.
Se un tempo Braida collocava nelle sue tele delle figure che, romanticamente (come in Friederich) sembravano osservare dall’alto il paesaggio, funzionando in qualche modo da filtro tra la rappresentazione e lo spettatore, ora la rappresentazione e' tutta spostata in primo piano: non c’e' piu' vera differenza tra immagine e realta', spazio e ambiente, materia e forma.
Non e' che sia scomparsa ogni narrativita', ma il tessuto cromatico da' la sensazione di passare da uno stato solido a uno gassoso, da una dimensione puramente fisica ad una eterea. Cosi' chi osserva non e' piu' chiamato ad una semplice contemplazione, ma a un continuo aggiustamento percettivo. Ai suoi occhi non appare mai un fatto definitivo, ma un fatto “in progress", un evento in corso: una veduta “in fieri".
Inaugurazione: sabato 21 ottobre dalle 16.00 alle 19.30
Galleria San Lorenzo
Via Giannone, 10 - Milano
Orario: dal lunedi' al venerdi' dalle 16 alle 19.30. Mattine, sabato e domenica su appuntamento