Composizioni tridimensionali s'intersecano con motivi tratti dall'architettura e con segni e numeri indoeuropei, cui la presenza del colore conferisce alle forme un accento diverso.
Personale
Dal 1988 Lore Bert inserisce nelle sue composizioni tridimensionali una moltitudine di variazioni su motivi tratti dall'architettura, come le forme trilobate o quadrilobate, il cerchio, il rettangolo oppure il quadrato: il nuovo singolare contesto in cui sono inserite le forme difficilmente ci fa pensare alle architetture da cui hanno origine, poiche' anche la presenza del colore conferisce alle forme un accento diverso. Anche qui la forza creativa dell'artista non ha confini poiche', una volta sviluppato il motivo, lo si ritrova in tutti i colori per lei tipici - rosso scuro, turchese, oro, nero - in negativo o positivo.
Da tempo si serve di segni e numeri extraeuropei che, pur conoscendone lei bene il significato, restano per l'osservatore n elemento puramente estetico, anche se risultano familiari quando siano visualizzati in un contesto logico oppure tradotti. Sono soprattutto la Bibbia, la poesia del ventesimo secolo, la filosofia
di Kant e le riflessioni matematiche contemporanee i temi a cui si rifa' e che introduce nel suo linguaggio plastico.
I suoi lavori sono andati via via sviluppandosi verso forme tridimensionali (con cuscinetti, pieghettature e ricciature realizzate da lei stessa) fino ad invadere lo spazio trasformandolo spiritualmente. Le variazioni dei pochi temi base comunicano un aspetto di esteriore semplicita' che mette tutto in liberta' permettendo il movimento dello spirito, per poi intraprendere un viaggio attraverso la storia e le sue culture determinato da non altro se non dalla ratio. La ratio del cuore, del credo e del rispetto delle diversita', inteso come impulso, influsso creativo per il proprio essere.
Per la Lore Bert minimalista il mondo delle forme e' caratterizzato da un severo ordine, ordine che equivale ad una pace interiore simile a quella che si trova nei giardini giapponesi o nei luoghi storici come Stonehenge. Usando una frase di Carl Andre del 1967: "In questi luoghi regna una grande pace, una grande pace e la sensazione che, se anche non riusciamo a contenere tutto l'universo, in una stessa testa, in questi giardini abbiamo la sensazione rassicurante che sia l'universo a contenere noi".
Inaugurazione: 28 ottobre 2006
Galleria Polin
vicolo San Pancrazio - Treviso
Ingresso gratuiro