Nei suoi lavori emergere la rappresentazione delle antiche civilta' asiatiche viste con l'Io inquieto del globe-trotter. In mostra 26 opere, dagli acquerelli su carta degli anni '60, gli oli su tela degli anni '80-90, fino agli acrilici del 2000-2004. A cura di Franco Corrado, Vanni Scheiwiller e Raquel Medina de Vargas.
Frammentazioni
A cura di Franco Corrado, Vanni Scheiwiller e Raquel Medina de Vargas
Dopo la personale tenuta nella Galleria Memoli di Potenza nel maggio 2006, La Memoli arte contemporanea e' nuovamente lieta di presentare al pubblico nello spazio espositivo di Busto Arsizio le opere dell’artista inglese Martin Bradley, nato a Richmond Surry - Inghilterra - nel 1931.
Componente minore per eta' anagrafica del gruppo CoBrA ( Movimento fondato a Parigi nel novembre del 1948 da un gruppo di artisti dell’Europa del Nord in reazione all’Astrazione geometrica e al realismo socialista.
La sigla e' costituita dalla prime lettere di Copenaghen, Bruxelles e Amsterdam capitali dei paesi d’origine dei principali artisti tra cui Karel Appel, Asser Jorn, Corneille, Pierre Alechinsky, Constant, Karl Otto Gotz ) fin dalla giovane eta' e successivamente nel corso della sua vita di artista e intellettuale, non ha fatto altro che viaggiare, seguendo i sentieri inconsci del suo istinto esplorativo che lo vedono come un “ artista antropologo “ in terre lontane ( dalla Cina all’India, dalla Malesia al Brasile, al Tibet, al Giappone, dalla Francia alla Spagna, dall’ Italia alla Germania ) per poi fermarsi stabilmente in Belgio, dove tutt’ora vive ed opera.
Dai suoi lavori si evince che la capacita' dell’artista ha seguito nel corso del tempo un percorso preciso, dato dalla capacita' di viaggiare, andando alla ricerca del Karma e del fascino dell’oriente, che ha notevolmente influenzato e ispirato il suo lavoro, composto da opere uniche su carta intelaiata o su tela; opere queste che denotano un forte richiamo alla cultura ibrida e alle infinite strade del mondo.
Una cultura di mescolanze cromatiche che nei lavori dell’artista fa emergere a tinte forti la rappresentazione delle antiche civilta' asiatiche in stretto riferimento con le forme simboliche, sacre e divine legate ai frammenti espressivi e simbolici delle civilta' e dei loro usi e costumi.
Nelle sue 26 opere presentate in mostra, dagli acquerelli su carta degli anni sessanta fino agli oli su tela degli anni 80-90, ai totem e agli acrilici su tela del periodo 2000 - 2004, si coglie immediatamente una fantasia "senza freni", data dalla rappresentazione pittorica dell’artista ricorrendo all’uso di colori tanto delicati (come gli acquerelli su carta) quanto forti e di impatto cromatico dato dagli oli su tela, che, in modo del tutto ibrido e spirituale, danno al suo lavoro pittorico una carica rappresentativa dell’Io complesso, inquieto e globe-trotter.
Le su opere, oggi, presenti nelle collezioni storiche di musei, fondazioni e istituzioni pubbliche - private ( Istitute of Contemporary Art - Menphis - Usa; Museum of Modern Art - New York; Museu de Arte Moderna - Rio De Janeiro - Brasil; The Peggy Guggenheim Foundation - Venezia - Italia; The Tate Gallery - London - Angle'terre; The British Museum of Art - London - Angle'terre; Collection Air France - Paris - France; Muse'e d’Ostende - Ostende - Be'lgique , etc…) hanno fatto di lui un grande artista, i cui lavori hanno attirato negli anni l’interesse di molte gallerie ( Gallerie Rive Gauche - Paris - France; Galerie Rubbens - Buenos Aires - Argentina; Galleria del Cavallino - Venezia - Italia), critici, collezionisti, pubblico vario, in genere appassionati di moderno e contemporaneo, che lo hanno consacrato come l’ultimo dei grandi maestri viventi del XX-XXI sec.
L’opera pittorica dell’artista Martin Bradley ha costituito nel corso del novecento e costituisce ancora oggi nel corso del XXI sec un caposaldo fondamentale della storia dell’arte moderna e contemporanea.
A tale proposito la critica Raquel Medina de Vargas afferma nella presentazione in catalogo della mostra, che le opere di Bradley sono da considerarsi alla “ luce di una fonte di ispirazione… data dai suoi continui viaggi avventurosi ….sempre segnati da una ricerca di fondo attinente alla conoscenza dell’uomo in merito all’esperienza delle civilta' …alla luce di tutto questo si puo' sostenere che l’opera artistica del maestro Bradley e' caratterizzata dal simbolo, inteso questo come elemento esplicito dalla sua arte, di qualcosa di tanto attuale come la globalita'; non una globalita' mercantilistica ma autentica, di persone, di costumi “ di culture, di lingue, capaci di abbattere, annientare le barriere del tempo, dello spazio, delle frontiere.
Un caposaldo artistico dato dalla capacita' di concepire l’opera d’arte come un oggetto-strumento decorativo, capace con le sue forme cromatiche, concettuali e figurative di creare un impatto visivo nell’osservatore, rimandandolo ad un continuo gioco del simbolo e del mito.
Attraverso punti di vista diversi, si tratti di dettagli microcosmici ( The women, tecnica mista su carta intelata del 1968 ) o di grandiose visioni di insieme ( Crow, tecnica mista su carta degli anni 70, una straordinaria opera a tecnica mista su carta argento, dove si evidenzia per certi versi il volo,… inteso da parte dell’artista come momento per creare incontri di civilta', ); di paesaggi stellati ( Bosforo, Olio su carta del 1972) o piu' semplicemente di una logica di rappresentazione del mondo animale ( The Cat acrilico su carta del 2004 oppure Chickens , acrilico su tela del 2001), lo scopo dell’artista e' quello di raccontare storie di civilta' attraverso la pittura: concettuale in prevalenza per i primi lavori degli anni sessanta, segnica - per i lavori del periodo 70 - 80 e simbolico-figurativa per le opere recenti.
In tutti i suoi lavori lo scopo principale e' quello di raccontarci la sua appartenenza non ad una terra bensi' alla molteplicita' delle terre e dei luoghi delle civilta'.
Puo' trattarsi di un piccolo dettaglio floreale come nel caso di Addio, o di uno scorcio di interno con profilo, nel caso de La Stanza, opere degli anni settanta, puo' essere una sintesi figurativa rappresentata da Segreto, acrilico su tela degli anni 90 o una struttura totemica come nel caso delle ultime opere del 2000 - 2001, cio' che colpisce e' la capacita' da parte della pittura di Bradley di suscitare, in chi osserva l’opere, una forte ammirazione data dalla curiosita' quasi fiabesca ( alla Prop ) di essere guidati in un percorso di frammenti di civilta', caratterizzato dai colori, dalle forme, dai simboli e dai linguaggi dell’oriente e dell’occidente, del nord e del sud del mondo.
Memoli Arte Contemporanea
via Carlo Cattaneo, 2 - Busto Arsizio (VA)