Un dittico fotografico di Giulio Paolini e un video di Marco Belpoliti, insieme con una scelta di testi sul vedere messi a disposizione del pubblico per la consultazione. Un tavolo completa l’esposizione trasformando lo spazio espositivo in una biblioteca. Tema degli incontri: lo scambio tra fotografia, video e scrittura.
Giulio Paolini e Marco Belpoliti
a cura di Aurelio Andrighetto
Neon>fdv e' un sistema architettonico di memoria artificiale sui
generis composto da idee, fotografie, video, letture, teorie,
intuizioni raccolte e disposte in due ordini architettonici
giustapposti a capriccio o invenzione manierata da Aurelio Andrighetto.
Il primo ordine e' composto da due fotografie di Giulio Paolini
esposte a parete e un video di Marco Belpoliti proiettato nel vano
interno di una libreria, insieme con una scelta di testi sul vedere
messi a disposizione del pubblico per la consultazione. Un tavolo
completa l’esposizione trasformando lo spazio espositivo in una
biblioteca.
Sul primo ordine poggia il secondo: il tavolo che servira' da piano
per i materiali e le idee presentate, discusse e prodotte in modo
sincrono o asincrono sul posto o a distanza, nel corso di successivi
incontri sul tema proposto dall’esposizione: lo scambio tra
fotografia, video e scrittura.
L’indipendenza dei due ordini giustapposti sulla linea orizzontale
del tavolo, skyline di un nuovo paesaggio mentale, e' contrassegnata
dalla scansione temporale in cui si susseguono gli eventi e dalla
suddivisione dello spazio in cui si collocano, richiamando la
complessita' con la quale lo spazio e il tempo vengono diversamente
impiegati per la conservazione e l’impiego della memoria.
Tutti i raggi luminosi che attraversano il sistema ottico di una
fotocamera e di una videocamera sono rifratti, sono cioe' deviati in
modo tale da poter ricomporre l’immagine in una logica prospettica e
focale, ma i raggi periferici rischiano varie aberrazioni sferiche,
caustiche e cromatiche, rischiano cioe' la distorsione e la dispersione.
Alla dispersione sono destinati anche tutti gli altri una volta che
si rinunci appositamente alla focalizzazione, sfruttando i ritardi
della messa a fuoco automatica, come nel caso del video girato da
Marco Belpoliti.
L’ottica di rifrazione studiata per focalizzare il raggio visivo e
luminoso e' dunque la stessa che provoca la sua dispersione con
effetti di evanescenza e pulviscolarita'.
Lo sguardo eccentrico che caratterizza gran parte della nostra
cultura visiva e' complementare a quello concentrico e focale.
Emblematico a questo riguardo e' il lavoro di Italo Calvino che scruta
il mondo attraverso la scrittura, come lo si potrebbe scrutare
attraverso un dispositivo ottico.
Ogni messa a fuoco dell’oggetto, sia esso un formaggio, un riflesso
sul mare o un seno nudo, e' accompagnato da una rifrazione della sua
descrizione in una varieta' di possibili descrizioni.
L’accostamento del dittico fotografico di Giulio Paolini al video
con libreria di Marco Belpoliti segnala la complessita' del vedere in
rapporto al modo in cui le tecniche di produzione e percezione visiva
scambiano con quelle di scrittura e lettura.
Lo segnala richiamando il mito del raggio che ancora domina la nostra
cultura visiva.
Avvicinandosi per contrastare il movimento di apertura dello zoom e
allontanandosi per contrastare quello di chiusura, Belpoliti avanza e
indietreggia a rapidi passi parando e deviando come uno schermidore
lo stesso raggio visivo e luminoso che nel dittico fotografico di
Paolini perfora lo studio da parte a parte.
Il raggio si rifrange per focalizzarsi concentricamente o per
disperdersi eccentricamente, come la stessa proposta espositiva,
destinata a rifrangersi e disperdersi negli incontri che seguiranno.
Inaugurazione 16 novembre 2006 ore 18.30
Primo incontro 22.11.06 ore 18:30
Secondo incontro 28.11.06 ore 18:30
neon>fdv (Fabbrica del Vapore)
via Procaccini, 4 - Milano
Ingresso libero