Giochi D’Arte. Il ciclo di quadri esposti comprende 20 opere realizzate con i piu' diversi supporti: dall’oro coniugato con il ferro, l’argento e la sabbia, al rame e poi al ferro e infine al vetro e allo specchio. A cura di Claudio Strinati.
Giochi D’Arte
a cura di Claudio Strinati
Il 5 Dicembre alle ore 18.30 inaugura presso la Sala del Refettorio di Palazzo Venezia “Giochi D’Arte", la mostra della pittrice Antonella Cappuccio, curata dal Prof. Claudio Strinati e organizzata da Elisabetta Cantone. Sponsor: Gruppo Fendi. Antonella Cappuccio, figlia d’arte (madre pianista, nonna cantante lirica) e' la madre di Gabriele, Laura e Silvio Muccino La mostra sara' inaugurata dal Sindaco di Roma Walter Veltroni. Al vernissage interverranno personaggi di spicco del mondo dell’Arte, dello Spettacolo, del Cinema.
“L’Arte e' magia liberata dalla menzogna di essere verita'". Questo bellissimo aforisma di Adorno, tratto dal suo “Minima Moralia", figura come titolo della prima opera di questo ciclo cosi' riferito ai “giochi".
Tra i giochi, l’attenzione dell’artista si e' posata anche sul cruciverba. Se il cruciverba e' un gioco popolare, l’Arte no, perche' si fa gioco universale. L’Arte gioca con i piani, li rende"finestre" sullo spazio tridimensionale: il piano in ogni caso e' solo un pretesto. Infatti Antonella Cappuccio gioca con la Pittura; scompiglia le carte dei nessi, dei significati, della progressivita' storico -artistica degli stili e dei contenuti, ma lo fa simulando l’ordine elementare di un cruciverba, a meta' strada, quindi, tra ordine e caos e sulla soglia sottile e sfumata regola la fruizione sinottica di brani d’Arte ed il loro casuale dispiegamento.
E’ una gioia liberatoria quella che esprime la pittrice quando si riconosce quale elemento attivo di un gioco senza confini, e audacemente gioca anche con tale assenza di confini. E questo perche' “l’Arte e' magia liberata dalla menzogna di essere verita'". Dunque e' Magia. Poi Magia liberata. E infine liberta' allo stato puro, selvatico, ne' vera ne' menzognera, solo liberata in se' e per questo sterminata.
Il ciclo di quadri esposti a Palazzo Venezia raccoglie 20 opere realizzate con i piu' diversi supporti: dall’oro coniugato con il ferro, l’argento e la sabbia, al rame e poi al ferro e infine al vetro e allo specchio.
Dai diversi materiali e partendo da una parola, da un’immagine, da un sogno nasce l’idea e la poetica di tale pittura che percio' possiamo definire “simbolismo polimorfo".
Inaugurazione: 5 Dicembre alle ore 18.30
Palazzo Venezia
Sala del Refettorio
Via del Plebiscito 118 - Roma