Studio Cavalieri
Bologna
via Guerrazzi 18

Aria di Rigore
dal 30/5/2001 al 23/6/2001

Segnalato da

Roberta Fanti




 
calendario eventi  :: 




30/5/2001

Aria di Rigore

Studio Cavalieri, Bologna

Alle ore 18.00 s'inaugura presso lo Studio Cavalieri a Bologna, la mostra collettiva "Aria di Rigore" con presentazione di Valerio Deho'. Partecipano gli artisti: Karin Andersen, Nino Barone, Gaetano Buttaro, Roberta Fanti, Luigi Mastrangelo, Gianni Pedullà, Christian Rainer, SQUP. Lo storico spazio bolognese, conferma con questa mostra, l'attenzione verso artisti propositivi ed emergenti.


comunicato stampa

Alle ore 18.00 s'inaugura presso lo Studio Cavalieri a Bologna, la mostra collettiva "Aria di Rigore" con presentazione di Valerio Dehò. Partecipano gli artisti: Karin Andersen, Nino Barone, Gaetano Buttaro, Roberta Fanti, Luigi Mastrangelo, Gianni Pedullà, Christian Rainer, SQUP.
Lo storico spazio bolognese, conferma con questa mostra, l'attenzione verso artisti propositivi ed emergenti.

Dal testo di Valerio Dehò:
"Aria di rigore cellula di sopravvivenza per energie artistiche.
Aria di rigore per un'ecologia dell'arte.
Aria di rigore come spazio di rispetto per chi non vende fumo (e non inquina).
Aria di rigore messaggi da forze conosciute.
Aria di rigore ultima possibilità per mettere a segno l'impossibile.
Aria di rigore la volontà di non farsi mettere il bavaglio da parte di nessuno.
Aria di rigore respirate senza compromessi.
Aria di rigore un orizzonte di gloria.
Aria di rigore arrivano i Nostri.
Aria di rigore (ancora) verso un'ecologia della mente.
Aria di rigore artisti ancora uno sforzo!
Aria di rigore una risposta ai giochi del potere.
Aria di rigore un'arte che fa bene alla salute.
Aria di rigore una ricerca senza fine.

Nudi dipinti su di un giardino fiorito, sulla più classica delle immagini estetico-rilassanti. Gianni Pedullà ama questi contrasti, il pattern dei tessuti con le figure dipinte, rimandano a giochi e scambi di messaggi che hanno la stessa natura. Altre opposizioni sono sempre possibili, ma si tratta di tenere delle aree di rispetto reciproche anche nel gioco delle contaminazioni. Il tratto dell'artista cerca una sua complessa semplicità nel confronto con la debordante figurazione industriale: manualità e stampa si affiancano per rappresentare la realtà.

Da sempre in Luigi Mastrangelo i linguaggi alto e basso, colto e popolare condividono lo stesso spazio in una sintesi rigorosa e controllata. L'artista conosce il luogo in cui la pittura contemporanea ha ancora un senso e lo pratica con intelligenza. Con rimandi ai fumetti o alla pittura Nabis, l'artista naviga in acque proprie a scavalco tra decorazione e pittura, in una terra di ibridazioni e di ironica fantasia. Le vetrate sono un esempio di come il melting pot di Mastrangelo si esalti proprio nel diventare oggetto con trasparenze e giochi visuali di sicuro effetto, esaltando l'uso e la gradevolezza come immediatezza di una comunicazione a più livelli.

Roberta Fanti ha un percorso coerente pur nella sperimentazione continua di tecniche e forme. Il suo lavoro è stato sempre progressivo e inesorabile, non si è attardata in ripetizioni o in ridondanze inutili. Questo rigore si è sviluppato dalle forme-contenitore come scatole contenenti luci e oggetti, a elementi che hanno ereditato lo spirito di quei lavori distanti una decina d'anni. La sua è un'opera dedicata alla meditazione, con o senza dei rimandi alle filosofie orientali, le sue geometrie, le sue regolarità i suoi colori trattenuti, sono pause di pensiero. Quello che si vede è il segno di un'arte che non si vuole rivelare interamente, ma che vuole comunque partecipare alla conoscenza del mondo.

Sul concetto di trasformazione Gaetano Buttaro ha sempre investito la propria ricerca. La trasformazione viene intesa non sono semplicemente come mutamento, ma anche come forma di avvicinamento ad un'identità. A parte i materiali, talvolta chimicamente attivi e mutanti, gli ultimi lavori con la fotografia, partono sempre da un dato di fatto, da un oggetto trovato, che viene rianimato e ridefinito con le successive trasformazioni a cui l'artista lo sottopone. Ma Buttaro opera con diversi linguaggi: l'installazione con la scritta gialla al neon "auro angòre" (passione della nascita) che sovrasta un cesto di uova metà dorate e metà argentate, suggerisce le potenzialità di un linguaggio complesso che si adatta perfettamente al tema del cambiamento, del "venire alla luce", di quella matrice di ogni trasformazione che è il nascere inteso sia a livello individuale che cosmico.

Esseri mutanti vengono fuori anche dai lavori di Karin Andesern, in cui l'artista impersona se stessa come animale, coniglio, libellula, leopardo, che vaga in un mondo alieno e digitalizzato. L'uso di una tecnica mista tra pittura e fotografia crea quello spessore che apre una riflessione sulle immagini e sull'immaginario attuale. Le pelli cambiano, le mutazioni sono vita quotidiana, l'artista si rappresenta in un mondo allucinato, come un essere inquieto e impossibile, testimone di un probabile disastro (in parte già avvenuto), ma protagonista di una visione della realtà che inquieta nella sua energia e "naturalezza".

Artista e performer, la SQUP è arrivata recentemente all'elaborazione fotografica. Anche lei parte da temi trovati ed esistenti, si confronta con il grande serbatoio di immagini dalla storia dell'arte alla cronaca, con uno spiccato senso formale. Nelle sue scelte si avverte una grande attenzione per l'arte classica e per i colori non legati all'era elettronica, quasi a smentire il mezzo usato. La contaminazione parte dall'immagine e giunge fino alla creazione di una rappresentazione autonoma in cui la costruzione formale è rigorosa e complessa. La "Tempesta", per esempio, non solo è un' omaggio al Giorgione suo illustre concittadino, ma traduce un concetto di natura integrale con ampie aperture al gioco della Moda.

Christian Rainer lavora tra musica e video arte, è un artista "naturalmente" intermediale. Al tema del "Battitore", derivato da letture di libri di favole, sta dedicando alcuni lavori. La figura viene assunta come colui che porta fuori dal tracciato, come colui che dissimula le tracce di realtà. Ogni obiettivo diventa irraggiungibile, come nella ricerca artistica che trova qualcosa di sempre diverso, non previsto. L'artista opera quindi sulla distorsione, sui quei momenti della percezione in cui manca sempre qualcosa per fare sì che la realtà trovi manifestazione. Il "Terzo Studio per il Battitore" parte da un ricordo che è anche una sensazione e da questi cerca di ricostruire un percorso. Ma la distanza originaria non si colma, più il linguaggio procede a nell'analisi è più la verità si allontana, o meglio svanisce come referente, diventa inutile.

I "geocartoon" di Nino Barone riprendono alcuni dati formali dei lavori precedenti fatti di sovrapposizioni e "nascondimenti" tra astrazione e figurazione, in cui creano già chiaramente delineati degli elementi costruttivi. Nei recenti lavori i pezzi del meccano inventano una "Nuova geometria ludica" che suggerisce la topologia di possibili città-gioco. La modularità in Barone non assume i contorni della serialità, ma è sufficiente per instaurare un discorso attorno al ludico e alle continue probabilità di reinvenzione del Mondo. In questo senso questi lavori diventano metafora del processo artistico, rimandano ad una operatività che è progetto di una dolce e infantile scoperta della realtà.


catalogo in galleria

Inaugurazione: giovedì 31 maggio '01 ore 18.00
Nel corso della serata rinfresco offerto da: Ristorante Armonia Via degli Albari , 6 - Bologna

Orario galleria: 10.30 - 12.30, 16.30 - 19.30

Studio Cavalieri arte contemporanea, Via Guerrazzi 18, 40125 Bologna, Tel Fax 051.261219

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