Caffe' Letterario
Roma
via Ostiense, 83/95
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WEB
Noi Diversi
dal 14/12/2006 al 9/1/2007
11-24

Segnalato da

Giuseppe Salerno




 
calendario eventi  :: 




14/12/2006

Noi Diversi

Caffe' Letterario, Roma

Mostra fotografica. Gerardo Di Salvatore, Lughia e Luigi Ballarin presentano ricerche che, nella loro diversita', hanno un comune denominatore nell'esposizione del proprio corpo.


comunicato stampa

Luigi Ballarin, Gerardo Di Salvatore, Lughia

a cura di Giuseppe Salerno

Venerdi' 15 dicembre alle ore 18.00 si inaugura presso il Caffe' Letterario l'esposizione di opere "Noi Diversi". Nessuno e' uguale a qualcun altro e sono proprio questi caratteri di unicita' a divenire per gli artisti oggetto di comunicazione. Gerardo Di Salvatore, Lughia e Luigi Ballarin presentano ricerche che, nella loro diversita', hanno un comune denominatore nell'esposizione del proprio corpo.

Dal testo in catalogo:

Se ogni essere umano e' caratterizzato in modo inequivocabile da un DNA che lo rende unico ed immediatamente riconoscibile, l'artista da sempre manifesta questa individualita' sottraendosi agli imperanti tentativi di omologazione ed asservimento. Rifuggendo cosi' dai recinti predeterminati, dalle visioni dicotomiche e dalle costrizioni strumentali dell'organizzazione, l'arte da sempre si muove alla ricerca di spazi autonomi dove esibire l'infinita gamma dei grigi che contraddistinguono l'esistenza. Da una parte la societa' con le sue esigenze classificatorie e funzionali, dall'altra il pensiero libero che afferma ogni volta il valore del diverso.

Gerardo Di Salvatore, Lughia e Luigi Ballarin assumono la propria fisicita' come punto di partenza per percorsi autonomi che, nel confermare la diversita' come regola, portano alla realizzazione di opere firmate con il proprio corpo.

"Cambio di pelle"

L'uomo e' cio' di cui si nutre con la bocca, con gli occhi, con le orecchie, con il naso, ma anche con la testa e con il cuore. Non traspare alcuna differenza, dai lavori di Gerardo Di Salvatore, tra cio' che quotidianamente si subisce e cio' che si ama. Inevitabilmente le infinite realta' con le quali entriamo in contatto ci trasformano. Ed e' il corpo dichiarato dello stesso artista, riprodotto in formato reale su grandi tele, a subire importanti trasformazioni. Metamorfosi che, fatti salvi i tratti del volto che firmano l'opera, vedono l'epidermide ricoprirsi di piume e cortecce in un tendere verso una natura ritrovata, oppure di materiali sintetici e componenti meccaniche in un lasciarsi andare ad un mondo sempre piu' artefatto. Prospettive talvolta di segno opposto, espressioni di quei tanti bivi di fronte ai quali l'umanita' si interroga. Prospettive messe in scena senza alcun dramma dall'artista il quale, con freddo distacco, interviene "sulla propria pelle" con la sola coscienza dell'inevitabile incidenza.

"Tracce Antropozoiche"

Le diversita' umane, infinitamente piccole se rapportate alle dimensioni dell'universo, sono oggetto dell'indagine di Lughia, artista della quale sono noti gli scenari desertici di sabbie e sassi, rappresentazioni dell'eterno divenire. Un passaggio effimero quello dell'uomo sulla terra, destinato, secondo l'artista, a non lasciare, al pari di un'ombra, alcuna traccia. Ed e' sulle ombre generate dal proprio corpo che l'artista incentra la propria ricerca sino a produrre, al limite con l'astrazione simbolica, quelle che possiamo definire "tracce antropozoiche", memorie dell'anima, le sole che hanno il potere, imprimendosi nel cuore e nella mente degli uomini, di sopravvivere al succedersi delle generazioni.

"Diversamente Uguali"

Condizionamenti ambientali e storia determinano comportamenti e regole che, nell'alimentare il senso di appartenenza, consolidano diversita' collettive, puramente formali, capaci di relegare in secondo piano i caratteri comuni ad ogni essere umano, i soli che sanciscono la diversita' vera, quella individuale. Questo e' quanto traspare negli ultimi lavori di Luigi Ballarin, artista la cui ricerca pittorica da sempre trae alimento dalla sconfinata passione per il mondo arabo. Opere di grande suggestione le sue, opere nelle quali, insieme alla rappresentazione di architetture e di grandi folle contraddistinte da quelle vesti che agli occhi dei piu' fanno la differenza, trovano spazio, su retrostanti piani sfondati, le impronte corporee dell'autore stesso. Tracce lasciate dalla mano o dal piede, nel prendere il posto di una firma comunque posticcia, fanno emergere quell'identita' individuale che, al di la' di ogni appartenenza, ci rende tutti diversamente uguali. Giuseppe Salerno

Inaugurazione: venerdi' 15 dicembre ore 18.00

Caffe' Letterario
Via Ostiense 95 - Roma
Orario: 11.00/24.00

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