Il Borgo Medievale di Grazzano Visconti, in comune di Vigolzone (Pc) ospitera' fino al 30 novembre 2001 la mostra "Vlad Tepes, il mito di Dracula", La mostra, attraverso locandine di films, rarissime fotografie e manufatti di vario tipo, spiega la vastita' della credenza del vampirismo, antica di 3000 anni e universale, oggi forse anacronistica ma fino a poco tempo diffusissima.
Il principe Dracula a Grazzano Visconti
Il Borgo Medievale di Grazzano Visconti, in comune di Vigolzone (Pc) ospiterÃ
fino al 30 novembre 2001 la mostra "Vlad Tepes, il mito di Dracula", allestita
con il supporto del Museo Nazionale di Storia di Bucarest e dell'Istituto Lombardo per
gli Scambi economici-culturali Italo Romeni. I testi sono opera del prof. Adrian
Alexandru Niculescu, docente di Storia e Letteratura Romena dell'Università di Bucarest.
Il Dracula storico e quello leggendario sono accomunati, in un certo senso, da una
caratteristica: sono immortali. E in effetti, a 525 anni dalla morte, Dracula è ancora
oggi uno dei personaggi più famosi al mondo, grazie soprattutto all'eccezionale successo
dell'omonimo romanzo. Ma Dracula è un personaggio storico, ed è forse il più amato eroe
nazionale della Romania. Visse nel XV secolo in Valacchia, oggi Romania, e fondò
addirittura l'attuale capitale, Bucarest.
Fu l'ultimo principe combattente valacco e
l'acerrimo nemico di Maometto II°, sultano dell'allora potentissimo Impero Ottomano.
Vlad III Dracula, figlio di Vlad Dracul, era principe regnante in un mondo che non
conosceva, nell'ordinamento monarchico, né re né marchesi. E neppure conti, invenzione
di Bram Stoker, autore del romanzo "Dracula". Anche la Transilvania c'entra poco con
il Dracula storico, che vi nacque solo di passaggio al seguito del padre fuggitivo, che
era stato detronizzato come spesso accadeva in Valacchia, vessata da gravissima
corruzione.
Una volta cresciuto, dopo aver subìto come ostaggio la durezza delle carceri turche
di Egrigoz, Vlad III riuscì a riprendere il suo regno, eliminando in modo terribile
cospiratori, disonesti, avversari e odiati ottomani. Li faceva impalare vivi, e si
calcola che in tutto fece circa 100.000 vittime, meritandosi il soprannome di "Tepes",
ossia l'Impalatore. Finì ucciso, dopo una vita tanto avventurosa e crudele da far
impallidire il Dracula dei film, ma non si sa dove sia il suo corpo. Questa è la storia,
illustrata da testi, gigantografie e riproduzioni a grandezza naturale di abiti
dell'epoca e strumenti di tortura, primo fra tutti il famigerato "palo".
La mostra, allestita in un suggestivo spazio nell'area della Corte Vecchia, al centro
del Borgo di Grazzano Visconti, illustra anche le superstizioni e le realtà che si
nascondono dietro al mito del vampiro e, per certi aspetti, del suo sovrannaturale
compagno, il lupo mannaro. Infatti un particolare e rarissimo stadio della malattia
chiamata porfiria può ridurre gli uomini, apparentemente, a vampiri, così come esiste
realmente in medicina la licantropia che, sommata a rari casi di antropofagia da parte
dei lupi, in zone molto superstiziose crearono questi miti.
La mostra, attraverso locandine di films, rarissime fotografie e manufatti di vario
tipo, spiega la vastità della credenza del vampirismo, antica di 3000 anni e universale,
oggi forse anacronistica ma fino a poco tempo diffusissima. Infatti, ancora nel XIX
secolo in Inghilterra una legge permetteva di usare il classico paletto per i sospetti
vampiri.
L'ingresso della mostra costa 8.000 a persona, i ridotti 4000 e fino a 6 anni d'età è
gratuito.
Gli orari di apertura, fino a settembre sono:
tutti i giorni dalle 10 alle 12,30 e dalle 14,30 alle 19,00.
Nei mesi di ottobre e novembre la mostra sarà aperta solo il sabato pomeriggio,
la domenica e i festivi, con chiusura anticipata alle 17.
Per informazioni, (organizzazione Media free time), tel. 0373 278314
(Pro loco di Grazzano Visconti), tel. 0523 870997- 870922
Media
di Rosanna Scorrano
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Borgo Medievale di Grazzano Visconti
Comune di Vigolzone (Pc)