Empfangnis/ Concepimento. In mostra parte della serie di disegni su tela eseguiti dall'artista durante la sua residenza presso la Cite' des Art di Parigi e alcuni disegni su carta realizzati a Roma. Esposto anche un wall drawing eseguito direttamente sui muri della galleria. A cura di Emanuela Nobile Mino.
Empfangnis/ Concepimento
a cura di Emanuela Nobile Mino
Il progetto che Corrado Sassi presenta in occasione della sua seconda
mostra personale presso L'Union è sostanzialmente incentrato sul disegno,
disciplina che l'artista torna ad affrontare dopo alcuni anni con l'intento
di recuperare certe iconografie e certe modalità espressive proprie di una
tecnica che, forse più di qualsiasi altra, è in grado di riconoscere piena
libertà alla gestualità manuale e all'impulso creativo, e che permette di
considerare il ripensamento, l'errore, la cancellazione quali tracce di un
percorso di indagine, come sbavature-palinsesto delle inversioni di marcia
del pensiero. Questo nuovo ciclo di lavori, oltre a riunire parte della
serie di disegni su tela eseguiti dall'artista durante la sua residenza
presso la Cité des Art di Parigi (promossa e sovvenzionata da Incontri
Internazionali d'arte, Roma) tra maggio e giugno 2006 e alcuni disegni su
carta realizzati a Roma, si arricchisce di un lavoro realizzato in
situ: un wall
drawing eseguito direttamente sui muri dell'ambiente più raccolto della
galleria.
Dopo gli studi di Psicologia e Letteratura all'Università "La Sapienza" di
Roma, tra il 1994 e il 1995 Sassi è a New York dove frequenta
l'International Center of Photography, in quegli anni esordisce in una
mostra collettiva presso l'Art International Center. Studia fotografia
all'Istituto Europeo di Design e nel 1997 frequenta i corsi all'Accademia
delle Belle Arti a Venezia.
La fotografia, come il disegno, costituiscono per Corrado Sassi occasione
per raccogliere frammenti di realtà, porzioni di visioni desunte
indifferentemente dal presente (vita quotidiana, politica, viaggi, tv,
libri) e dal passato (ricordi e sensazioni legate all'infanzia). Nei
disegni, in particolar modo in quelli presentati in mostra (realizzati
attraverso l'utilizzo di tecniche varie e sovrapposte, carboncino, pastello
a olio, matita, colore acrilico su tela o su carta) il suo apparato
iconografico si arricchisce di registrazioni mnemoniche rarefatte,
affastellate sulla superficie in modo disordinato e apparentemente
distratto, svelando a poco a poco un'inscindibile appartenenza di una
figurazione all'altra, un filo narrativo che procede alternativamente per
compensazione e per dicotomia. E che affronta tematiche quali il
"cannibalismo", ovvero lo sfruttamento che l'uomo opera indistintamente nei
confronti dei suoi simili o verso l'ambiente. In generale, e in primo piano,
quindi le relazioni (affettive, sentimentali, politiche ed economiche) e
l'universo delle strategie volte a crearne di nuove e, possibilmente, di più
convenienti.
Nel rievocare, a tratti, esperienze e stilemi di alcune espressioni
artistiche del passato (dall'Art Brut all'Impressionismo astratto, al
Graffitiamo americano) le immagini e le storie che Sassi riproduce o
inventa, come capitoli di un medesimo racconto, si legano l'una all'altra
attraverso il prolungamento del segno filamentoso che, nervosamente, muta
costantemente forma, dapprima definendo una figura umana sproporzionata e
innaturalmente allungata e incurvata verso un'altra, poi delineando un
fiore, un cubo (simbolo del manufatto umano) o una minacciosa bocca pronta a
fagocitarlo, per arrivare improvvisamente a far perdere per un attimo le sue
tracce, annullandosi in macchie di colore intenso o in grovigli grafici
astratti.
Inaugurazione venerdì 9 febbraio 2007 ore 19
L'Union
via Reggio Emilia 32|b - Roma