Lettere private. L'esposizione presenta venti lavori su tavola e su tela. In occasione dell'inaugurazione sara' inoltre proiettato in loop 'Privacy' (2004-2006), ultimo video realizzato dall'artista.
Lettere private
a cura di Giorgia Calò e Micol Di Veroli
Martedì 13 febbraio 2007 alle ore 18:30, l 'Estro Bar - Abitart Hotel di
Roma inaugura la mostra personale di Stefano Trappolini, 'Lettere private',
a cura di Giorgia Calò e Micol Di Veroli.
L'esposizione presenta al pubblico venti opere che ben sintetizzano la
ricerca artistica di Stefano Trappolini. Si tratta di lavori su tavola e su
tela, alcuni dei quali realizzati dall'artista ad hoc per gli spazi che
ospitano questa mostra. Nel foyer del ristorante verrà esposta una tela di
grandi dimensioni del 2006, si tratta della 'Grande T' (collezione privata).
In occasione dell'inaugurazione sarà inoltre proiettato in loop
'Privacy'(2004-2006, 4'), ultimo video realizzato dall'artista.
Come si evince dal titolo, in occasione di questa mostra Stefano Trappolini
presenta il suo privato e quello del pubblico stesso. Se da una parte lo
spettatore ha modo di vedere nel video 'Privacy' tranche de vie, pezzi di un
vissuto quotidiano strappati e catturati dall'obiettivo dell'artista;
dall'altra è Trappolini stesso a mettersi "a nudo" e lo fa mostrando le sue
tele e le sue tavole su cui opera freneticamente. Ogni quadro presenta una o
più lettere, alcune di queste si intrecciano, formano frasi di senso
compiuto, si scambiano in un gioco semantico che rimanda ai celebri lavori
dell'artista-intellettuale Luca Maria Patella.
Le lettere dipinte da Stefano sono in realtà iniziali di nomi di persone a
lui care, sono dati di memoria genetica: metafore linguistiche realizzate
mediante l'uso di simboli alfabetici. Altre opere contengono stralci di
appunti privati, scambi epistolari che interagiscono con le lettere formando
un'immagine unica. Ma a caratterizzare i lavori di Trappolini è anche un uso
sapiente del colore. Pigmenti fangosi si mescolano ai colori vivaci: i
rossi, i gialli e i bianchi luminosi si "sporcano" di marrone e di nero. La
sabbia, la terra e la colla sono solo alcuni degli elementi che adopera
Trappolini per conferire ai suoi lavori quella materialità propria di tanta
pittura informale. La forma, la materia e il colore sono quindi tre elementi
distintivi dell'operato artistico di Stefano Trappolini. (G. Calò)
Dietro languidi richiami alla pittura informale ed al pop, Stefano
Trappolini sceglie il silenzio delle parole e le accosta ad una personale
sperimentazione visiva che si avvale anche della videoarte.' Privacy 'è il
titolo di un visual che contrappone alla schiacciante riconoscibilità delle
lettere pittoriche l'anonimato informe di persone che si sciolgono in
macchie colorate mentre passeggiano per strade cittadine. Persone fatte di
nomi occultati dalla legge sulla privacy sembrano ridursi anch'esse in
semplici iniziali che si intersecano di nuovo nelle opere pittoriche in un
lascivo gioco di lenti rimandi. (M. Di Veroli)
Stefano Trappolini è nato nel 1964. La sua ricerca è prevalentemente
indirizzata alla pittura ed alla video-arte. Dal 1992 insegna arte della
fotografia e della cinematografia all'istituto d'arte di Pomezia. Attivo
sulla scena artistica dal 1996, ha partecipato a numerose mostre personali e
collettive. Stefano Trappolini
Vernissage: martedì 13 febbraio 2007, ore 18:30
Estrobar
Via P. Matteucci, 20 - Roma