''Nelle opere di questa artista non c'e' solo ricerca cromatica e bilanciamento di forme e segno: c'e' lo studio della bellezza radiante propria della femminilita' antica''. Alberto D'Atanasio
Confini
Mostra personale di arte contemporanea dell'artista Eettra Porfiri dal titolo Confini.
Presenta la mostra il Prof. Alberto D'Atanasio storico dell'arte e docente ordinario di semiologia dei linguaggi non verali.
Proust scrive che il vero viaggio di ricerca non consiste nel cercare
nuove terre, ma nell’avere nuovi occhi. È lecito considerare, quindi,
il confine come sinonimo di frontiera, di limite, è luogo fisico o
psichico dove giungere per avere la consapevolezza che si è percorso
un viaggio e si è arrivati al punto in cui ci si chiede se proseguire
oppure bastarci di ciò che si è raggiunto.
Il confine.
Il confine è specchio dove contare rughe e lividi.
Il confine è sfida, è coraggio di provare a varcare. Il confine è
guadare il fiume per giungere all’altra riva, bagnanti fradici, e
proseguire. Il confine è il porto dove riparare dalla tempesta e dal
naufragio.
Il confine è ciò che ha superato quest’artista scegliendo l’arte come
percorso di vita e non come un modus facendi nell’alta pratica
artistica. Elettra Porfiri supera il confine ogni volta che si misura
con il bianco della tela e armonizza forme, linee, colori. Il confine
per la Porfiri è misurarsi con la primordialità delle forme esotiche è
l’Afro spuma da cui rinasce la Dea della bellezza. Venere, Afrodite.
Nelle opere di questa artista non c’è solo ricerca cromatica e
bilanciamento di forme e segno, c’è lo studio della bellezza radiante
propria della femminilità antica. C’è l’analisi del matriarcato e
della magia che si rivela nell’associare raffigurazione di simboli con
la rappresentazione dell’invisibile: sentimenti, sensazioni ed
emozioni. È evidente la filosofia estetica che vede la materia come
supporto strutturale che regge e si evidenzia con le cromie.
La materia diviene con Porfiri, disordine evoluto in caos creativo.
E nel caos si evidenzia la creatività al femminile. I suoi totem, la
donna nera, quella Masai, il cerchio vitale, sono opere che
racchiudono un messaggio diretto come le forme primarie che
costituiscono la struttura simbolica dell’inconscio. E il blu diviene
ricordo, il rosso voluttà, il giallo spiritualità, l’oro è la
perfezione che prema colui che sa mettersi in gioco ogni giorno e ogni
giorno trovare altri confini da varcare.
Con questa mostra Elettra Porfiri ci racconta una storia,
ognuno ne percepisce una trama diversa,
ma la morale è una per tutti che il confine non è l’obiettivofinale,
non è l’arrivare ciò che conta, dice Elettra,
ciò che conta è
viaggiare per ritrovare occhi che sappiano guardare.
Alberto D’Atanasio
Atelier 35
Via Valpolicella 35/37 - Roma
Ingresso libero