Invitati a realizzare dei taccuini, scrittori e artisti visivi hanno accettato questa sfida e questo compromesso: restare intimi ma visibili. Hanno composto schizzi, disegni, foto, scarabocchi, scritture...
Mostra collettiva
Progetto di: Luisella Carretta, Marco Ercolani, Giuseppe Zuccarino.
“Qui non voglio ripetere il tentativo di tenere un diario, ma annotare cose che non vorrei dimenticare”.
Robert Musil
Intimi ma visibili
Una mostra dedicata a dei “taccuini d’artista” è la paradossale esposizione, la provocatoria visibilità concessa a scritture e segni che, per la loro natura intima, avrebbero dovuto restare segreti. Invitati a realizzare dei taccuini, scrittori e artisti visivi hanno accettato questa sfida e questo compromesso: restare intimi ma visibili. Hanno composto schizzi, disegni, foto, scarabocchi, scritture, riempito in modo totale o lacunoso fogli diversi per contenuto, spessore, formato, materiali, e delineato un tragitto metaforico: trasformare la carta bianca di un qualsiasi domestico quaderno in intrico di segni, combinazione magica, sogno perturbante. Questi taccuini si mostrano come stravaganti boîtes à surprise, copertine esotiche per scritti aforistici, misteriosi scrigni colorati, criptiche micrografie, fogli a fisarmonica fitti di versi e acquerelli, pagine materiche, scherzi concettuali, capricci utopici, eccentrici viaggi biografici. Sono «segni della mano sinistra» che sembrano seguire il suggerimento di Osip Mandel’štam: «Distruggete i manoscritti, ma conservate ciò che avete tracciato a margine, per noia, per disperazione e come in sogno». È a questi segni «tracciati a margine» che la mostra si ispira come un unico libro collettivo, un manuale di scritture fantastiche, astratte e reali, in bilico tra l’estrosità del segno e l’imprevedibilità del senso, non troppo lontane da quelle macchie di caffè di cui Victor Hugo, pittore e scrittore, si faceva artefice e medium, modellandole a immagini fulminee della propria visionarietà, sulla scia di Leonardo da Vinci e di Piero di Cosimo che intuivano, nelle crepe o macchie dei muri, paesaggi mai visti e forme bizzarre.
Marco Ercolani
Inaugurazione: 24 febbraio 2007
Biblioteca Berio
via del Seminario, 16 - Genova
Orario: 16 - 18.30