Esistono in natura strane piante senza radici, senza legami che le legano per un'intera vita allo stesso pezzetto di terra. Sono piante capaci di volare e il vento le trasporta ovunque. Si nutrono e vivono attraverso l'aria e il vapore che trovano sul loro cammino. Si fermano soltanto quando, appoggiandosi ad altre piante per crescere, trovano quelle condizioni naturali di esistenza adatte per stabilire dimora.
Esistono in natura strane piante senza radici, senza legami che le legano
per un'intera vita allo stesso pezzetto di terra. Sono piante capaci di
volare e il vento le trasporta ovunque. Si nutrono e vivono attraverso
l'aria e il vapore che trovano sul loro cammino. Si fermano soltanto quando,
appoggiandosi ad altre piante per crescere, trovano quelle condizioni
naturali di esistenza adatte per stabilire dimora.
Sono le epifite, dal greco epi: sopra e fitos: vivere. Piante che hanno
talvolta bisogno del sostegno di altre piante, e che testimoniano di uno
scambio e di una simbiosi tra chi radici non ha e chi lascia utilizzare le
proprie in una sorta di reciproco adattamento.
In mostra, una serra trasparente di grandi dimensioni, praticabile
all'interno, accoglie un campionario di orchidee, piante epifite tipiche di
un clima caldo/umido tropicale.
Che sia nomadismo per scelta e disponibilità mentale o sradicamento
obbligato dal proprio luogo d'origine, il processo di cui sono metafora le
piante epifite è quello dell'osmosi e della convivenza.
La contaminazione tra la condizione del nomade, che porta con se gli
strumenti per sopravvivere ovunque almeno interiormente, e quella
dell'ospite, l'hospes, colui che accoglie lo straniero e si prepara ad
assorbirne l'impatto, se funziona, come funziona in natura, permette di
riconfigurare secondo parametri mobili e privi di netti confini le
rispettive identità .
Allora il senso di non appartenenza ad un luogo, ridisegnato dalla capacitÃ
di riadattare i propri sistemi di vita senza sentire la nostalgia della
perdita, diventa un valore che apre al dialogo e alla conoscenza.
Nel caldo microclima della serra, che le avvolge e le fa convivere, fanno
sentire la loro presenza a chi vi entra piante epifite di ogni tipo e di
ogni forma, che, essendo nomadi e mobili, sembrano essere particolarmente
vive, stranamente animali e soprendentemente libere.
Autore: Silvia Cini
Introduzione: Alessandra Pioselli
Inaugurazione: 27 marzo 2000, ore 18:00
Sede mostra: ZONE C/O GRAFFIO - Via S.Apollonia 23-25 BOLOGNA