Museo della Scultura Contemporanea Matera MUSMA
Matera
via San Giacomo (Sasso Caveoso)
0835 336439
WEB
Roberto Melli
dal 10/3/2007 al 13/4/2007
dal martedi' alla domenica ore 10 - 14 fino al 31 marzo 2007 e dal martedi' alla domenica ore 10 - 14 e ore 16 - 20 a partire dal 1 aprile 2007. Giornata di chiusura il lunedi'.

Segnalato da

Lucia Laterza



approfondimenti

Roberto Melli



 
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10/3/2007

Roberto Melli

Museo della Scultura Contemporanea Matera MUSMA, Matera

La mostra comprende 3 sculture datate 1906-1907, 100 disegni che coprono tutta l'attivita' dell'artista ferrarese, 2 xilografie del 1906 preparate per "Ebe", 7 taccuini di appunti e vari bozzetti per pubblicita', copertine di libri, medaglie, cornici e mobili.


comunicato stampa

Personale

La mostra comprende 3 sculture datate 1906-1907, 100 disegni che coprono tutta l’attività dell’artista ferrarese, 2 xilografie del 1906 preparate per “Ebe”, 7 taccuini di appunti e vari bozzetti per pubblicità, copertine di libri, medaglie, cornici e mobili. Un ricco apparato di immagini e documenti, in massima parte inediti e comunque chiarificatori della sua attività plastica dal 1905 al 1913, con una breve ripresa nel 1934, ripercorrono la vita di Melli nei suoi tre momenti fondamentali:

Ferrara (dove nasce nel 1885, ha i primi approcci con la pittura osservando “le scene di atroci delitti dipinti alla popolaresca nei tanti riquadri uguali in cui era suddiviso un grande telone cerato esposto e piegato nel mercato del lunedì”, frequenta lo studio del pittore Laurenti e dello scultore Minerbi);
Genova (dove arriva nel 1902 con la mamma e i fratelli e Rina, la sorella primogenita, che dirige “Eva”, giornale di donne socialiste, collabora all’ “Avanti”, è impegnata nelle lotte sindacali con il marito Paolo Maranini, giornalista de “Il Lavoro” nella cui redazione Melli incontra Ceccardo Roccatagliata Ceccardi tramite il quale entrerà nel gruppo di artisti e letterati quali Nomellini, Giribaldi e Mandrino, si legherà d’amicizia con Ernesto Codignola poi marito della sorella Anna Maria, inizierà la collaborazione a “Ebe”, stringerà amicizia con Ettore Gozzani e l’ambiente de “L’Eroica”, parteciperà alla mostra di Levanto con le prime sculture in legno, cera e gesso); Roma (dove si trasferisce nel 1911, sarà protagonista dei grandi avvenimenti che portano la città all’attenzione del mondo artistico internazionale: “Secessioni”, “Valori Plastici”, “Galleria della Cometa”, insegnerà pittura all’Accademia di Belle Arti, pubblicherà nel 1957, l’anno prima della sua morte, una raccolta di poesie intitolata Lunga favolosa notte).

Gli spostamenti non cambieranno il suo carattere libero, indipendente, attento nella difesa della pittura, della moralità artistica, della religione dell’arte. E se gli esordi liguri spiegano le sue idiosincrasie per le frivolezze liberty ed i suoi ricorsi a modelli primitivi, barbarici (che si presentano ancora una volta in occasione del manifesto “Del primordialismo plastico” firmato anche da Ciliberti, Cavalli, Cagli, Capogrossi e Sclavi nel 1933), gli anni romani confermano il suo fastidio per quanto nega il principio della forma, dello stile, di una nuova realtà dove la luce-palpito emozionale ha una funzione decisiva, come lo spirito idealizzante, la tensione spirituale, la scelta tonale. Le stesse “visite ad artisti”, che puntualizzano il suo impegno critico, da Cagli a Mafai, da Pirandello a Mirko, da Marino Marini a Capogrossi, sono veri e propri sopralluoghi, attenta e lunga vigilanza della varia operosità, frequenti scambi d’idee, attriti, perfino.

La mostra chiarisce una volta per tutte, in un giovane Museo della Scultura Contemporanea, l’importanza di Melli nel ricorrere a modelli primitivi dell’arte cristiana copta e nel trarre, agli inizi del secolo, dall’iconografia post-classica, i dettagli formali, l’horror vacui che darà il via all’occupazione dello spazio, allo stile, ai procedimenti tecnici, alle sollecitazioni intellettuali che sono alla base di ognuna delle sue poche sculture, significative per la luce come palpito emozionale.

Modigliani, guarda caso, qualche anno dopo le prime prove di Melli, si ispira all’arte cicladica, indiana e polinesiana, Martini all’arte minoica, alle terrecotte di Tanagra, che non significa rifarsi a Picasso e all’arte negra. Le scoperte archeologiche di quegli anni, dagli scavi di Theodor Davis nella Valle dei Re (1902-1914) e quelli di Evans a Cnosso e degli italiani a Festo (1900-1908) erano così clamorose da offrire modelli e sollecitazioni per chi cercava un’alternativa alla scultura liberty-floreale.
Non minore è l’impegno di Melli nella pubblicità, nel cinema e nella grafica, nella fondazione dell’ISA (Istituto di Solidarietà Artistica) e della Federazione degli Artisti, mai disgiungendo le sue particolari vicende umane (verrà privato, perché ebreo, negli anni della “difesa della razza”, dei diritti civili e quindi della possibilità di esporre) dal suo lavoro costantemente ricco di qualità innovatrici.

Inaugurazione domenica 11 marzo 2007

MUSMA
Via San Giacomo - Sasso Caveoso (MT)
Orari: dal martedì alla domenica ore 10 – 14 fino al 31 marzo 2007 e dal martedì alla domenica ore 10 – 14 e ore 16 – 20 a partire dal 1 aprile 2007. Giornata di chiusura il lunedì.
Biglietti: Euro 5,00; ridotto Euro 3,50

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