Inaugura alle ore 18, nell'ambito delle manifestazioni promosse in occasione del 44° Festival di Spoleto, la mostra (opere recenti/installazioni) di Carlo Cirillo e Adriano Di Giacomo. Carlo Cirillo, presentato da un testo di Anna Cochetti, e Adriano Di Giacomo, presentato da un testo di Guglielmo Gigliotti, sono i due artisti che, dialogando con i rispettivi linguaggi, hanno esaminato sotto particolari prospettive e tradotto nelle forme legate alle loro specifiche modalita' operative uomini e luoghi della giustizia, evidenziando aspetti di personaggi tratti dagli ambienti della giustizia e immagini/flashback di architetture manipolate, permanenti nell'immaginario collettivo urbano e massmediatico, costituendo una situazione di forte valenza metaforica.
Nell'ambito delle manifestazioni promosse in occasione del 44° Festival di Spoleto, la mostra (opere recenti/installazioni) di Carlo Cirillo e Adriano Di Giacomo
La giustizia, con le sue innumerevoli implicazioni, è costituita da uomini e luoghi. L'ex-Carcere del Sant'Uffizio è il luogo ove, nello spostamento dal Chiostro di San Clemente a Roma (che ha ospitato la mostra nel maggio 2000), la riflessione sul tema si dilata e si potenzia - anche attraverso l'inserimento di una nuova serie di lavori realizzati per Spoleto - all'interno degli ambienti vissuti dagli innumerevoli reclusi, che hanno lasciato le tracce del loro passaggio nei graffiti ancora visibili nelle celle prive di finestre.
Carlo Cirillo, presentato da un testo di Anna Cochetti, e Adriano Di Giacomo, presentato da un testo di Guglielmo Gigliotti, sono i due artisti che, dialogando con i rispettivi linguaggi, hanno esaminato sotto particolari prospettive e tradotto nelle forme legate alle loro specifiche modalità operative uomini e luoghi della giustizia, evidenziando aspetti di personaggi tratti dagli ambienti della giustizia e immagini/flashback di architetture manipolate, permanenti nell'immaginario collettivo urbano e massmediatico, costituendo una situazione di forte valenza metaforica.
In Carlo Cirillo il "pensiero intorno alla giustizia" si articola in un'intrecciata pluralità e complessità di livelli d'analisi e d'interpretazione, intorno alla definizione di identità /status, di inclusione/esclusione, di autorità /autorevolezza, che trovano nell'uso strumentale del medium fotografico gli elementi di un lessico che esula dallo specifico degli statuti del linguaggio fotografico stesso, costituendosi come un percorso disseminato di indizi, attraverso "una serie di ritratti che sono un autoritratto differito".
In Adriano Di Giacomo ragionamento, letterarietà , metaforicità hanno come esito la provocazione di un "paradosso percettivo", sia nella pittura che nelle strutture architettoniche. Non meno straniante, in questo ciclo, la visione che l'artista dà di un emblema architettonico della giustizia: ne scaturisce un modo "giusto" di guardare, che della struttura rivela segreti altrimenti imperscrutabili, proceduralmente conseguendo una visione opacizzata e come slontanante attraverso la velatura di una lastra in policarbonato.
Testi di Anna Cochetti e Guglielmo Gigliotti
Catalogo in mostra
Inaugurazione sabato 30 giugno 2001 ore 18.00
Orari: 17-19
Uff. Stampa:
Ass. ArcheoContemporaneo -arte contemporanea - Roma
Tel. 06 7096566, Fax 06 7096544
ex-Carcere del Sant'Uffizio
P.zza XX Settembre, Spoleto