CRAC Centro Ricerca Arte Contemporanea
Cremona
via XI Febbraio, 80
0372 34190 FAX 0372 34190
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Maura Banfo
dal 25/3/2007 al 25/4/2007
da Lun. a Ven. 10 - 16 - Sab. 10 - 13

Segnalato da

CRAC




 
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25/3/2007

Maura Banfo

CRAC Centro Ricerca Arte Contemporanea, Cremona

Round Trip. L'artista racconta, attraverso un video e 2 immagini fotografiche di grande formato, del luogo che secondo Aristotele e' il primo limite immobile che abbraccia un corpo: il luogo come realta' altra e distinta rispetto al corpo e, di conseguenza, all'individuo. A cura di Dino Ferruzzi, Gianna P. Machiavelli, con un testo di Olga Gambari.


comunicato stampa

Round Trip

a cura di Dino Ferruzzi, Gianna P. Machiavelli

Il tempo scorre lungo un cerchio, movimento circolare dalle varie velocità, innestato su circonferenze dai diversi diametri. Ogni cerchio col suo metronomo. Tutti i tempi esistenti, esistiti e che esisteranno, assomigliano a un infinito agglomerato di bolle di sapone, tante, vicine, piccole e grandi, gemelle, cangianti, preziose e fragili. Tempi apparenti, risonanze d¹orologio che si propagano con effetti ottici. Il tempo scorre e la ruota gira.
Se si ascolta in silenzio si può sentire il ronzio della propria, un mulino che fila le giornate della vita come granelli in una clessidra.
La ruota va e l¹occhio che la osserva scivola in un meccanismo ipnotico, un vortice che si avvita e allontana dalla dimensione spazio-temporale. Un risucchio che porta nel cuore della tempesta, dove cessa ogni azione, e anche il tempo si ferma. È l'orologio del Bianconiglio di Alice nel paese delle meraviglie, una favola per raccontare l'esistenza umana come un gioco surreale e onirico. Un tempo relativo, per un luogo insieme reale e non. Risuona una musica da luna-park, ricordi d'infanzia e malinconia, mentre parte il prossimo giro di una giostra. Cerchi su cerchi, circonferenze che si sdoppiano, figure sciolte in astrazione geometrica, per una visione cinetica che diventa un viaggio dentro a se stessi.
Olga Gambari

Maura Banfo ci racconta, attraverso un video e due immagini fotografiche di grande formato, del luogo che secondo Aristotele e' il primo limite immobile che abbraccia un corpo (Physicorum Libri, IV); in altre parole, il luogo come realtà altra e distinta rispetto al corpo e, di conseguenza, all'individuo. Nel ripetersi incessante e abitudinario (quell'abitudine, esperta arredatrice, tanto cara a Proust) delle nostre gestualità spaziali, e nel nostro rapporto con le cose, si spiega il modo in cui cerchiamo costantemente nel mondo quella 'suite di fissazioni' che garantiscono la stabilità esteriore al nostro interiore essere inquieto; quell'ordine che rende possibile un autentico rapporto fra noi e le cose.
Questa profonda unione che lega indissolubilmente la memoria con il ricordo visivo dei luoghi, spiega lo sgomento che proviamo ad esempio quando scompare un edificio: con esso infatti svanisce la nostra storia. L'inattesa scomparsa, l'assenza di un punto di riferimento, genera quell'impressione di vertigine del vuoto. All'improvviso guardando in alto c'è un pezzo di cielo in più dove prima c'era qualcosa: e una parte di noi stessi si disperde nella frustrazione di un'aspettativa proiettata su un luogo che c'è sempre stato ma che all'improvviso manca.
La perdita della sensibilità spaziale, la dinamica del tempo, la ciclicità della giostra della vita ­ individuale e storica-, sono tutti elementi annunciati in Round trip.

Inaugurazione: Lunedì 26 Marzo 2007 h.18

CRAC
Via XI Febbraio, 80 - Cremona
Orari: da Lun. a Ven. 10 - 16 - Sab. 10 - 13

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