Camera con Vista. La mostra indaga alcuni aspetti di una linea poetica che contrappone alla componente espressiva una matrice evocativa di segno metafisico, scegliendo l'infinito come dimensione. Entrambe le artiste hanno sempre messo in gioco nel loro lavoro il senso del fare manuale; piegare, intrecciare, o disegnare, raccogliere, cercare.
Camera con Vista
A cura di Francesca Alfano Miglietti
La mostra “Camera con Vista”, di Angiola Churchill e Lucia Pescador, intende indagare alcuni aspetti di una linea poetica sotterranea, quella linea che contrappone alla componente “espressiva” una matrice “evocativa”di segno metafisico. Ovvero l’esigenza, comune a queste due artiste, di scegliere l’infinito come dimensione.
L’esposizione si articola in un dialogo tra spazi e oggetti, tra luci ed ombre, tra l’io e il mondo, una visione che si propone di dare visibilità alle emozioni.
Per Angiola Churchill l’opera non è più una composizione di elementi, ma lo spazio entro cui si mette in scena la lotta tra forme e colori nel dominio emozionale, una materializzazione dell’immagine che pone l’accento su una ricerca spaziale orientata verso la tridimensionalità, intesa non più come scultura, ma come integrazione reciproca tra spazio e opera. E’ il disegno la vera lingua di Angiola, un disegno vivo come una performance.
Lucia Pescador realizza una serie di catalogazioni, una catalogazione su carta spesso già utilizzata, pagine di registri, spartiti musicali, frammenti di diari, registri contabili, pagine di libri,... Il suo “Inventario di fine secolo con la mano sinistra” raccoglie varie voci in una sorta di storia del mondo che si realizza attraverso i segni e le immagini di altri sguardi: i bambini, gli stranieri, gli animali.
Entrambe le artiste hanno sempre messo in gioco nel loro lavoro il senso del fare manuale. Piegare, intrecciare, o disegnare, raccogliere, cercare... Entrambe creano delle installazioni in cui raccontano il proprio “stare al mondo” attraverso materiali fragili e desideri e “accumulazioni”. E l’incontro tra le due vive di un gioco di opposti e di equilibri, ordine e disordine, astrazione e rappresentazione, mettendo in evidenza il valore dell’immaginazione che nasce dall’incontro e dalla contrapposizione visiva dei meccanismi di pieno e di vuoto.
Un dialogo quello tra Angiola Churchill e Lucia Pescador che sembra immetterci all’interno di una mappa, con tutti i riferimenti per trovare il tesoro.
Immagine: Lucia Pescador, 5 Crucivia, vasi in architettura
Lattuada Studio
Via Dell'Annunciata, 31 Milano